Ma se è tutto vero quello che scriviamo, com'è possibile che…
e poi…
sicuri che la scelta migliore sia prorogarli sino ad agosto
e non meglio commissariare subito la SAC?
(leggeteli gli articoli in calce:
è il VOSTRO aeroporto ed è una storia incredibile)
Se poteva sembrare surreale il comunicato di un paio di giorni fa della SAC con l'invito ai dipendenti di non andare in auto perché mancano i posti, quello che vediamo oggi è qualcosa di davvero paradossale: una sala VIP, dove di VIP — ahiloro — non ce n'era nemmeno uno.
L'unica presenza “istituzionale” quella dell'arcivescovo metropolita di Catania mons. Luigi Renna, che in pieno periodo novendiale (i 9 giorni dedicati ai riti per il Papa defunto) ed a due giorni dal funerale di Francesco, trova di buon gusto andare a benedire una sala lounge: alla faccia della povertà.
Davvero imbarazzante, avrebbe potuto farne a meno.
Ma di questo parliamo tra un attimo.
Intanto: cos'è quest'area VIP?
400 mq, 200 posti a sedere, aree relax, zone lavoro con Wi-Fi veloce e buffet. Accesso riservato ai titolari di carte premium, convenzioni attive, oppure acquistabile giornalmente. Alla cerimonia di inaugurazione presenti, tra gli altri, l’AD Nico Torrisi e qualche autorità locale. Torrisi ha definito la nuova “lounge” un intervento strategico per migliorare l’esperienza dei passeggeri e rafforzare la competitività dello scalo, in linea col piano di sviluppo che segue la crescita dei passeggeri: oltre 12 milioni nel 2024.
Quindi, a fronte di 12 milioni di passeggeri, senza posti auto né a sedere, inscatolati in una struttura del tutto inadeguata che si incendia per una scintilla, questi pensano ad un’area VIP da 200 persone e sarebbe un intervento strategico?
Se la strategia è ridicolizzare l'aeroporto, Torrisi centra il bersaglio in pieno.
Nonostante tutto, abbiamo voluto rispettare la policy della SAC, evitando le riprese, in quanto luogo estremamente sensibile, nei pressi dei gates. E quello che abbiamo visto è uno spettacolo biblico: un esodo di turisti e autoctoni seduti sulle valigie, nemmeno un posto libero sulle sedie dei comuni mortali.
Quindi, un’area di lusso che non si capisce bene a cosa possa servire e, soprattutto, quale sia il target, visto che i nostri turisti sono a basso spendente.
In breve: uno stanzone con poltrone in pelle (di turista) e un tavolo lavoro con Mac all’ultimo grido.
Aspettiamo le note di spesa per capire quanto sia costato questo sgabuzzino arredato ed il relativo catering inaugurale.
Come promesso, una lente d’ingrandimento su un dettaglio: non c'era nemmeno un VIP vero, un'autorità locale, nemmeno un amministratore di condominio, nessuno… nemmeno Schifani! Che, appena sente odore di inaugurazione, salta sul primo elicottero con forbici in mano per tagliare nastri; e ricordiamo che il presidente ha il record di una inaugurazione ogni 48 ore, manco Edward mani di forbice.
Questo, per quanta tristezza possa suscitare, sottolinea un messaggio preciso: la governance della SAC è sola.
La solitudine istituzionale non è un dettaglio trascurabile, ma il segnale plastico di una rottura definitiva tra la SAC e una classe politica che, forse e finalmente, ha capito perfettamente che non vale più la pena associarsi a un sistema abituato a coprire insuccessi con cerimonie, comunicati stampa tronfi e inaugurazioni inter nos.
Non si tratta solo di un aeroporto pseudoanarchico, ma di una crisi interna di sistema.
Il paradosso è che, mentre si brucia denaro pubblico per salotti VIP che si riempiranno di ragnatele, si dimenticano le esigenze reali: servizi minimi per i passeggeri, gestione dei picchi di traffico, efficienza, parcheggi per i dipendenti.
Però, ripensandoci, un VIP adeguato lo hanno trovato per l'inaugurazione: l'arcivescovo Luigi Renna, che dà l'estrema unzione (politica) alla governance della SAC e anche a qualche presente.
Sul perché un arcivescovo sia dentro una sala VIP d’aeroporto, rimane un mistero, o meglio - rimanendo in tema religioso - un segreto, il quarto di Fatima.
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"SAC Aeroporto di Catania, negato accesso agli atti: Ma non era tutto trasparente?"
Nella denuncia hanno sostenuto che "gli atti erano stati secretati per tutelare il processo di privatizzazione in virtù del principio di libera concorrenza."
E noi ridiamo!


