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SAC-Aeroporto Catania: "Perché il dirigente Antonio Palumbo temeva di essere arrestato per colpa di Nico"?

15-10-2020 07:59

Pierluigi Di Rosa

Cronaca, SAC&CamCom, Focus, NICO TORRISI, Antonio Palumbo, Sac Aeroporto Catania,

SAC-Aeroporto Catania: "Perché il dirigente Antonio Palumbo temeva di essere arrestato per colpa di Nico"?

La domanda sorge spontanea

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Il dirigente citato nel titolo era l"'accountable manager", uno dei ruoli più importanti in un aeroporto, che all'epoca dei fatti era ricoperto, appunto, da Antonio Palumbo.

 

Il "Nico" in questione invece, secondo gli investigatori della Guardia di Finanza del Gruppo Tutela Finanza Pubblica di Catania, sarebbe il top manager "Nico" Domenico Torrisi, che di incarichi ne ha di interessanti: amministratore delegato della Sac Aeroporto di Catania, socio e amministratore dell'hotel Baia Verde, componente del consiglio della Camera di Commercio del Sud Est presieduta da Piero Agen (che coordina e controlla la SAC in quanto socio di maggioranza), componente della giunta della Confcommercio di Catania presieduta anch'essa da Piero Agen (che presiede anche la Camera di Commercio del Sud Est che coordina e controlla la SAC in quanto socio di maggioranza...).

Torrisi è stato recentemente rieletto a capo della Federalberghi Sicilia.

Il suo curriculum è noto e lo abbiamo già pubblicato: ha conseguito a 30 anni una laurea quadriennale in economia dopo aver frequentato per circa 12 anni l'Università di Catania.

Gestisce dal 2016, per una indennità annua di 115 mila euro l'aeroporto di Catania che, ne stiamo leggendo l'ultimo bilancio, pare sia in termini di performace tra i peggiori d'Italia: sui dati di bilancio, comparati, torneremo a breve.

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Della "sostituzione" di Palumbo come accountable manager dell'aeroporto di Catania ci siamo occupati raccontando dello strano bando senza titolo di studio che ha portato l'AD Nico Torrisi a conferire il delicato incarico ad un personaggio, Marco Franchini, che risultava all'epoca già indagato a Brindisi e che adesso pare sia stato anche rinviato a giudizio.

L'intercettazione, di indiscutibile interesse pubblico e che proponiamo adesso, è contenuta in una corposa indagine per i reati di peculato e turbativa d'asta che ha visto indagati Stefano Principato, presidente della Croce Rossa di Catania e Nico Torrisi, amministratore delegato della SAC.

Con loro i dirigenti SAC Francesco D'amico, Francesco La Fauci e Antonio Palumbo.

Il tema principale dell'indagine verte sull'appalto per il servizio di pronto soccorso presso l'aeroporto di Catania.

Anche di questo ci siamo più volte occupati ed a leggere questo interessantissimo fascicolo ci pare che ancora una volta...

ma ne riparleremo a breve. 

Questa specifica indagine è stata coordinata dai sostituti procuratori Fabio Regolo e Margherita Brianese, affidata ai militari della Guardia di Finanza del Nucleo Tutela Finanza Pubblica di Catania.

Il GIP Pietro Currò ha accolto la richiesta di archiviazione relativamente ai reati ipotizzati di peculato e turbata libertà degli incanti, specificando che "pur emergendo possibili irregolarità nelle allegazioni documentali effettuate dalla società aggiudicatariadella gara effettuata da SAC...non sono stati acquisiti elementi che consentano di addebitare ai pubblici ufficiali ...condotte penalmente rilevanti."

E sin qui, al momento, la vicenda processuale.

Secondo i PM inquirenti infatti non è stata trovata la "prova che siano stati posti in essere tentativi per impedire lo svolgimento della gara", si parla del servizio di Pronto Soccorso presso l'aeroporto, appalto più volte annullato e prorogato, concludendo che ""non vi sono allo stato elementi che possono far muovere una accusa con una prognosi favorevole per il dibattimento."

 

Ma, una cosa sono le prove e gli eventuali processi, una cosa i fatti, che al di là degli esiti penali e delle complicate dinamiche giudiziarie non di rado difficili da comprendere, gli atti di indagine ed il lavoro degli investigatori assumono spesso notevole interesse pubblico per comprendere, e raccontare (per chi lo fa) cosa accade in enti che gestiscono enormi risorse pubbliche.

 

Infatti gli atti contenuti in questo fascicolo sono molto interessanti, e ci fermiamo, per il momento, alle prime pagine della CNR della Guardia di Finanza trasmessa il 17 aprile scorso.

Il fascicolo è corposo, centinaia di pagine con decine di episodi diversi esaminati dagli investigatori della GdF: probabilmente darà occasione di dedicargli qualche decina di puntate.

 

Il lavoro dei finanzieri appare subito meticoloso, giungendo a segnalare agli inquirenti anche interessanti collegamenti tra nomine in consigli di amministrazione e acquisti per forniture: molto interessante.

 

In merito al reato di peculato, contestato al presidente della Croce Rossa di Catania Stefano Principato, nella richiesta di archiviazione si legge:

"con riferimento all'ipotesi di peculato inizialmente prospettata deve osservarsi che, dalla disamina delle movimentazioni bancarie, in particolare dall'esame dei conti correnti intestati alla CRI di Catania e al suo rappresentante legale Principato domenico Stefano, sono emerse numerose operazioni in uscita, soprattutto mediante utilizzo di carte prepagate, che hanno alimentato il sospetto di un indebito utilizzo da parte di Principato dei fondi dell'Ente. La successiva analisi della copiosa documentazione esibita non ha fatto emergere situazioni penalmente rilevanti in ordine all'ipotesi illecita a monte prospettata."

Giova ricordare che la Croce Rossa è ormai, dal 2012, non più ente pubblico ma associazione privata e quindi...

Ne riparleremo. 

Oggi ci limitiamo ad una pagina della CNR, una sola pagina: la 13.

Scrivono testualmente gli investigatori del Nucleo Tutela Finanza Pubblica della Guardia di Finanza di Catania: "in data 19 giugno 2019, l'ing. Palumbo Antonio Concetto, (all'epoca ancora accountable manager della SAC, ndr), chiama la propria madre Sardo Vincenza. La conversazione, all'inizio, verte su fatti personali del Palumbo. Tuttavia, nel corso della stessa, il Palumbo (che si rammenta essere il RUP della prima gara d'appalto citata in premessa, poi annullata con Determina nr. 61 di cui non si ha traccia su fonti aperte) riferisce alla madre, non nascondendo tutta la propria preoccupazione, che sente la necessità ndi cambiare incarico presso la SAC, PERCHÉ NON VUOLE FARSI ARRESTARE A CAUSA DI NICO, ovvero Domenico Torrisi, amministratore delegato della SAC:

"(...) li ho mandati tutti a cagare (...) Io li ho mandati tutti a cagare tra poco quindi non è che... (...) Allora già, già glielo avevo detto a Nico, deve trovare un altro che fa quello che faccio io, quindi lo stanno cercando, io non lo voglio fare più perché io non mi posso fare ...(...) Perché io non mi posso fare arrestare con loro...(...) Ti pare che io sugnu (sono) scemo? Ma cazzi loro quindi...inc.le...(...) Che spacchio mi ni futti mamma?...(...) L'importante è che vado a casa e non m'arrestano...fidati (...) ecco perché "ca testa di minchia" di Nico è capace...(...) L'importante a me è che a me non mi arrestano, possono dire quello che vogliono (....)

"La conversazione in rassegna - chiosano gli investigatori della GdF - appare molto significativa, atteso che il Palumbo, in relazione al proprio incarico presso la SAC, alle dirette dipendenze del Torrisi, dice chiaramente alla madre di essere molto preoccupato e addirittura teme di poter essere arrestato a causa delle direttive che il Torrisi (e altri che non ciuta) gli imporrebbero."

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In effetti, qualche settimana dopo questa strabiliante conversazione, il 31 luglio, la SAC pubblicherà lo strano bando per la ricerca di un nuovo accountable manager di cui ci siamo occupati con un articolo del 26 gennaio 2020, vicenda su cui probabilmente si dovrà tornare. 

Infatti, dopo una "selezione" che, probabilmente caso unico al mondo, non prevedeva neanche un titolo di studio, veniva nominato Marco Franchini, già licenziato quale direttore generale degli aeroporti di Pugli e all'epoca della nomina in SAC indagato presso la procura di Brindisi.

Una singolare coincidenza temporale.

 

 

Per dovere di cronaca e completezza di informazione segnaliamo che, al momento in cui scriviamo, non risulta che abbiano arrestato qualcuno alla SAC aeroporto di Catania.

Ma la domanda, certamente di pubblico interesse, sorge spontanea: "Perché l'allora accountable manager e attuale dirigente della SAC Antonio Palumbo temeva "addirittura", come scrive la GdF, di essere arrestato a causa delle direttive del Torrisi?

 

Che succede, tanto da far temere ad un dirigente di essere arrestato, alla SAC Aeroporto di Catania, gestita dall'amministratore delegato Nico Torrisi sotto il coordinamento e controllo della Camera di Commercio del Sud Est di cui è consigliere lo stesso Nico Torrisi e presieduta da Piero Agen che è anche presidente della Confcommercio di Catania nella cui giunta siede sempre lo stesso Nico Torrisi? 

Magari qualche idea leggendo sotto...

e forse anche leggendo:


AVVERTENZA PER PM, GIP E GIUDICI (nel caso di denuncia per diffamazione questo inciso fa parte integrante dell’articolo): questo, come tutti gli altri dedicati a SAC e Camera di Commercio di Catania, (tra loro collegate per gestione, direzione e controllo) ed anche alla Croce Rossa, è indispensabile, a fini di giustizia, valutarlo in relazione a tutti gli altri pubblicati, (alcuni elencati in via non esaustiva in calce e compresi quelli che saranno pubblicati prossimamente), in quanto fa parte di un’unica organica attività d’inchiesta giornalistica orientata alla funzione di pubblica utilità di raccontare le dinamiche del potere locale, i metodi di gestione di enti pubblici e l’utilizzo di pubbliche risorse.

Di conseguenza toni e contenuti sono direttamente correlati alla successione narrativa.

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