È accaduto nella prima mattinata di ieri, intorno alle 5.30 del mattino, nell'area partenze dello scalo etneo gestito dalla SAC.
Una signora si è sentita male andando in arresto cardiaco e, nonostante i tentativi di rianimarla con un prolungato massaggio cardiaco, non è rimasto altro che constatarne il decesso avvertendo le autorità.
Non è una notizia, a parte il dispiacere per la vittima ed suoi familiari, di cui in genere ci occupiamo considerato che questa testata non segue la cronaca ma in genere la determina.
Strano il fatto che nessuna testata abbia dato la notizia, a differenza del passato quando simili fatti sono finiti in prima pagina: basta digitare sul motore di ricerca "Aeroporto Catania infarto"
Però le segnalazioni che ci sono giunte da più parti ci inducono a prestarvi attenzione.
Il tema è infatti delicato e se fosse confermato aprirebbe scenari preoccupanti.
Riguarda i defibrillatori, che la legge impone siano presenti in luoghi come aeroporti, stazioni, porti, etc.
E comunque, al di là dell'obbligo, quando vengono acquistati con fondi pubblici devono essere disponibili all'occorrenza e mantenuti in efficienza: se no che li comprano a fare, solo per spendere soldi?
Pare invece che siano in perfetta efficienza Iphone 12 Pro Max, Ipad Pro e MacBook air di ultima generazione acquistati recentemente...
Ora mettiamo tutti i condizionali del caso perché non abbiamo modo di verificare direttamente e documentalmente, come facciamo sempre, le segnalazioni ricevute, ma provenendo da fonti qualificate, diverse ed attendibili, deve ritenersi doveroso riportarle.
Pare infatti che la società di gestione dell'aeroporto, la SAC, abbia acquistato un considerevole quantitativo di questi salva vita, i defibrillatori semiautomatici appunto.
Ieri però sembra che non si siano potuti utilizzare perché scarichi e persino privi di certificazione di efficienza in quanto scaduta da diversi mesi.
Dalle verifiche che abbiamo potuto effettuare, confrontando come detto più fonti, ci viene riferito che in effetti persino durante un corso di aggiornamento sulla sicurezza il docente avrebbe dovuto usare un proprio defibrillatore perché quello fornito dall'azienda sarebbe stato scarico.
In aggiunta a questo pare anche che, accaduto il tragico avvenimento del malore della signora, nei minuti successivi i defibrillatori presenti sino a quel momento nell'area partenze siano stati asportati dai loro siti. Come mai?
Si ribadisce, abbiamo usato tutti i condizionali possibili e siamo pronti a pubblicare qualsiasi chiarimento sulla questione.
Del resto non mancherà agli inquirenti verificare quanto segnalato e fare chiarezza su una vicenda che merita di essere approfondita, anche per rispetto nei confronti della signora deceduta e della sua famiglia ed affinché incidenti simili possano essere affrontati correttamente adottando tutte le procedure possibili.
Soprattutto quando questi apparecchi salva vita risultano in dotazione e sono stati acquistati con fondi pubblici.
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