Mentre si prolungano i tempi per la riapertura dell'aeroporto di Catania e si continua nell'approssimazione più totale, con centinaia di migliaia di passeggeri nel panico, continue cancellazioni ed arrivi rocamboleschi a centinaia di chilometri dalla meta originaria, anche il tema dei lavoratori del comparto aereo, tra diretto ed indotto, rischia di farsi drammatico.
A porre la questione, ancora una volta, il battagliero sindacato autonomo CUB Trasporti che, con il suo segretario generale di Catania Salvatore Ventimiglia, da anni denuncia l'inadeguatezza delle gestioni di SAC ma anche di diverse società di handling che si occupano dei servizi di assistenza al volo e di terra.
Oltre ai disagi esagerati per i passeggeri, a soffrire le conseguenze di questo incredibile episodio sono infatti i lavoratori che ripiombano nell'incubo della cassa integrazione selvaggia e addirittura nel ricorso a ferie che spesso neanche hanno ancora maturato, perdendo così il sacrosanto diritto al riposo necessario nel caso di lavori particolarmente usuranti come quelli aeroportuali.
Il Segretario lancia anche l'allarme in merito alle carenze in tema di sicurezza, alcuni casi emblematici ancora in atto li stiamo verificando e ne daremo conto a breve, e ricorre ad un appello alla classe politica, con l'invito, che di questi tempi può anche apparire utopistico, a considerare che una struttura così strategica come un aeroporto, per di più in un isola non decine di milioni di viaggiatori, non può essere ridotto a “sottogoverno” con caselle da occupare, ma richiede management di sicura e comprovata competenza, capace soprattutto di prevenire e comunque fronteggiare incidenti che da banali diventano tragici proprio a causa delle incompetenze ormai inconfutabili.
Leggi anche:
"SAC Aeroporto di Catania, negato accesso agli atti: Ma non era tutto trasparente?"
Nella denuncia hanno sostenuto che "gli atti erano stati secretati per tutelare il processo di privatizzazione in virtù del principio di libera concorrenza."
E noi ridiamo!