La notizia la si apprende dal sito della SAC, tra i comunicati istituzionali, dove questo nuovo indebitamento viene presentato come fosse un trionfo.
La definizione di "finanziamento" contenuta nel comunicato rischia di confondere: è un prestito da restituire con rate pesantissime!
É datato 13 aprile 2021 e tra l'altro vi si legge: "La Società di gestione dell’Aeroporto di Catania ha definito un’operazione di finanziamento dell’importo di 25 milioni di euro nell’ambito del programma Garanzia Italia. Il finanziamento è concesso da Intesa Sanpaolo S.p.A., UniCredit S.p.A. e Banca Agricola Popolare di Ragusa, assistito dalle garanzie rilasciate – digitalmente e in tempi brevi - da SACE."
"Deal counsel dell’operazione è stato lo Studio Grimaldi, uno tra gli studi legali più noti e attivi in Italia nell’ambito della consulenza aziendale.
Nel dettaglio, l’operazione di finanziamento prevede una durata di 72 mesi, a tassi particolarmente vantaggiosi (sic) e si inserisce nel quadro di un piano di consolidamento finanziario finalizzato a sostenere gli investimenti previsti nel piano industriale dello scalo etneo."
Questo nuovo debito, afferma l’amministratore delegato di SAC, Nico Torrisi "consentirà di pianificare e realizzare al meglio gli importanti programmi di gestione e di investimento previsti nel piano di sviluppo infrastrutturale."
"Desidero ringraziare lo Studio Grimaldi, quale deal counsel, per avere consentito il buon esito di questa complessa operazione finanziaria nonché il nostro consulente legale, avvocato Franco Maria Merlino", ha concluso Torrisi.
Non si capisce perché si debba sempre ricorrere ad ulteriori consulenti nonostante una intera struttura finanziaria già alle dipendenze dell'azienda e la costante proroga di consulenti annuali.
Abbiamo già visto che per la scelta dell'advisor che dovrà occuparsi della privatizzazione sono andati 330 mila euro allo studio legale Gianni & Origoni.
Per quanto riguarda lo Studio Grimaldi, anch'esso "ringraziato" dall'AD Torrisi, risulta pubblicata una bella consulenza da 20 mila euro proprio in data 12 marzo.
I dettagli dell'operazione non sono noti, a parte qualche fumoso riferimento al fatto che sarebbe "valida ai fini ESG (environmental, social & corporate governance) che consentirà alla SAC di beneficiare di una riduzione dei costi finanziari previsti al raggiungimento di determinati obiettivi, ambientali e sociali." Speriamo almeno questo.
Non è indicato neanche il tasso d'interesse né è specificato a quali investimenti strutturali sarà destinata l'ingente somma, mentre è chiaro che a garantirla sarà il solito contribuente italiano, considerato che rientra nelle operazioni assistite dalla SACE e cioè dallo Stato italiano.
Per quanto riguarda la situazione debitoria complessiva, gli ultimi dati disponibili si riferiscono al 2019, anno in cui le performance dell'aeroporto di Catania, messo a confronto degli altri aeroporti italiani, non ha brillato, anzi.
A fronte di un totale del valore della produzione pari a quasi 89 milioni di euro, i debiti ammontavano ad altrettanti 88 milioni, di cui 29 verso banche, 13 verso fornitori, 3 verso controllate e oltre 16 tra tributari e previdenziali.
La somma a fine 2019 relativa ai "debiti verso fornitori per fatture ricevute, accoglie inoltre debiti per fatture da ricevere che ammontano a € 8.574.788, di cui € 383.880 verso consulenti."
Nella relazione al bilancio, in merito proprio alla posizione debitoria con le banche, si legge che la SAC si è trovata costretta a restituire in anticipo alcuni finanziamenti: "Il ritardo nell’esecuzione di importanti investimenti previsti nell’accordo di pro- gramma, ha indotto gli amministratori ad estinguere due delle linee di credito su citate, nell’ambito dei fondi JESSICA per i quali erano previsti termini perentori di utilizzo pari ad Euro 8.000.000, e pari ad Euro 3.950.000."
Quindi programmano investimenti infrastrutturali che poi non mantengono ed a che punto sia la realizzazione di quanto imposto dalla concessione ENAC non è noto.
Nello stesso paragrafo: "Si segnala, inoltre, che a garanzia dell’adempimento delle obbligazioni assunte dalla Società nell’ambito del contratto di finanziamento, e nei limiti dell’importo massimo garantito pari ad Euro 160.000.000, quest’ultima ha sottoscritto accordi di pegno su alcuni conti correnti, sui crediti verso l’ENAC e sulla partecipazione in SAC Service Srl, rappresentativa del 100% del capitale sociale di quest’ultima, ed ha concesso privilegio generale sul proprio intero patrimonio mobiliare, nonché privilegio specialesu alcuni dei propri beni mobili."
E ancora: "Oltre a quanto sopra, la Società ha altresì accettato di non effettuare o deliberare alcuna distribuzione di dividendi o acconti sui dividendi ed alcun pagamento relativo a qualsiasi debito assunto nei confronti dei propri soci prima del rimborso del 31 dicembre 2017 e subordinatamente al soddisfacimento di una serie di ulteriori condizioni, fra le quali rientra anche il rispetto di specifici parametri finanziari contrattualmente definiti."
Non pare il trattamento riservato ai migliori clienti...
Per quanto riguarda quest'ultimo indebitamento, oltre al tasso d'interesse ed alle opere da realizzare con questi 25 milioni, non sono note le condizioni di privilegio concesse né i tempi di realizzazione delle opere stesse.
In ogni caso la SAC, senza considerare il carico di interessi, dovrà rimborsare la somma in 72 mesi e quindi, solo per sorte capitale, dovrà sopportare una rata mensile di circa 350 mila euro.
Non siamo sicuri che ci sia da festeggiare per come sembra lasciare intendere il comunicato della governance.