Ma se è tutto vero quello che scriviamo, com'è possibile che…
Le vicende della SAC, come del resto quelle della Camera di Commercio del Sud Est e di tante altre storiacce catanesi la cui lista è chilometrica, resteranno a futura memoria di una stagione talmente cialtronesca che sarà difficile scrivere sui libri di storia, considerato che già la cronaca è complicata farla, (al netto di querele temerarie e cause garibaldine con cui vorrebbero intimidire), tanto che nessuno crede siano possibili le cose che si raccontano: e forse per questo continuano a farne sempre di peggio in maniera del tutto impunita.
Non divaghiamo, veniamo all'ultimo caso che viene sollevato fresco fresco da alcuni imprenditori e cittadini del ragusano, la provincia in cui ha sede il comune di Comiso che della SAC è socio e gestisce quella sorta di scalo aeroportuale che sin dall'origine è una delle operazioni più grottesche di tutti i tempi, se non fosse che costa milioni di euro di denaro pubblico.
Su Facebook un video che mostra, per giunta abbastanza parzialmente, le condizioni di abbandono in cui versa l'aeroporto comisano:
Ricordiamo ancora le conferenze stampa che annunciavano improbabili rilanci ed altrettanto futuribili riconversioni.
Fattto sta che la situazione al momento pare essere questa:
Cinque voli in arrivo e partenza.
Compresi quelli che dovrebbero rientrare nella cosiddetta “continuità territoriale”, finanziati abbondantemente con fondi pubblici: nel 2022, nel comunicato ministeriale che approvava il relativo decreto, si legge: “Per assicurare la continuità territoriale da e per gli aeroporti di Comiso e Trapani si è stimato un fabbisogno finanziario massimo complessivo di 48.373.020,30 euro, di cui 31,057 milioni di euro a carico dello Stato e 17,315 milioni a carico della Regione Siciliana”.
Quanto costi in realtà non è chiaro e quindi ci torneremo.
A parte questi, di denaro pubblico sullo scalo casmeno non sono certo pochi, a seguire alcuni di quelli che abbiamo scovato decisi dalla governance SAC.
La maggior parte con affidamenti diretti e qualche trattativa privata, tra i quali spiccano le centinaia di migliaia di euro per assunzioni interinali di personale.
Probabilmente però la spesa più interessante 1.118.479 euro (unmilionecentodiciottomila euro e cocci) di soldi pubblici che SAC con affidamento diretto ha devoluto nel gennaio 2023 per “Contratto di promozione commerciale Ryanair aeroporto di Comiso”.
Come sappiamo, Ryanair da Comiso neanche ci passa più.
Nel frattempo si aspetta ancora, ad oltre un anno dall'incredibile incendio all'aeroporto di Catania, di poter leggere qualcosa delle indagini ed anche di capire se è normale che un aeroporto da oltre 10 milioni di passeggeri sia ridotto nelle condizioni in cui si trova.
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Nella denuncia hanno sostenuto che "gli atti erano stati secretati per tutelare il processo di privatizzazione in virtù del principio di libera concorrenza."
E noi ridiamo!