Cominciano ad emergere i costi diretti dell'incredibile incendio del 16 luglio, al di là della figuraccia mondiale e del danno d'immagine difficilmente superabile: sono passati quasi quattro mesi da quel delirio di incompetenza ed inadeguatezza e sono ancora tutti al proprio posto, ed anzi pare che qualcuno che firmava piani antincendio farlocchi con gente morta tra gli addetti stia addirittura passando dal ruolo di consulente a quello di dipendente, tanto non se ne può fare a meno. Ma questa è un'altra storia e la vedremo a tempo debito.
Torniamo ai costi.
Ricordiamo ancora le dichiarazioni imprudenti ed impudenti che tendevano a minimizzare, parlando di “danni marginali”. Altro che.
Il 17 luglio il top manager Nico Torrisi affermava bellamente in un comunicato ufficiale “I danni al Terminal A, ripetiamo, sono stati marginali e stiamo tentando di ripristinare tutto il prima possibile.”
Con ciò contribuendo alla confusione e costringendo le compagnie aeree ad una programmazione estemporanea dei voli, che venivano cancellati all'ultimo momento giorno per giorno.
E come sappiamo ci sono voluti ben 21 giorni allucinanti!
In quei giorni di caos totale impossibili da dimenticare, uno dei problemi che si pose erano le migliaia di viaggiatori sballottolati tra un aeroporto e l'altro, spesso senza alcun servizio né informazione, ed il minimo da organizzare erano dei banalissimi transfert. Anche lì le testimonianze sui social dimostrano lo stato confusionale, ma in qualche modo fu approntato un servizio di pullman di origine varia.
Intervenne anche il presidente della regione Renato Schifani, “sempre al loro fianco” che, in un comunicato ufficiale, chiamò tutti gli operatori alla mobilitazione, addirittura ringraziandoli per l'eroico impegno.
Infatti, il 3 agosto il presidente Schifani, nel corso di un discusso sopralluogo per il fatto che ancora non si è capito se arrivato con elicottero dei vigili del fuoco, dichiarava: “Ringrazio l’Ast, che ha messo a disposizione i bus per i collegamenti con gli altri aeroporti dell'Isola, e tutte le strutture regionali che hanno ben risposto all’emergenza. In queste situazioni serve la massima solidarietà sociale, politica e istituzionale da parte di tutti.”
Anche sull'intervento dell'AST le polemiche non sono state poche, con le lamentele dei pendolari che si sono visti annullare migliaia di corse per dirottare i bus in questa “emergenza”.
Ma dal tenore dei ringraziamenti, pareva quasi che fosse un “servizio mecenatico” da parte della partecipata della regione: in realtà solo per l'AST la SAC ha pagato quasi 400 mila euro.
E certo, una bella solidarietà a 400 mila euro per 20 giorni di corse.
Poi, come si vede, nel complesso, almeno a stare ai dati pubblicati sinora, di sole corse bus la SAC ha speso la bellezza di quasi 800 mila euro.
Con affidamenti diretti, neanche a dirlo, ma almeno stavolta l'emergenza c'era.
Oltre all'affidamento ad AST, spicca la somma, quasi 300 mila euro, assegnata direttamente alla società COSINBUS di Palermo.
Proprio sui dati pubblicati si apre un piccolo giallo.
In data 13 ottobre sul sito Trasparenza della SAC viene pubblicato un elenco:
È facile notare la differenza con quello pubblicato il successivo 25 ottobre e che riportiamo sopra.
In questo precedente si nota la voce che fa schizzare il costo di noleggio ad oltre 1,2 milioni.
Si tratta dei 736 mila euro affidati direttamente alla società COSINBUS.
La spesa viene rubricata con un tokensequenza univoco e, soprattutto con un numero di CIG che in effetti è presente nel database dell'ANAC al numero CIG A01BC99594
Ma allora com'è che in data 25 ottobre questa spesa scompare dal sito trasparenza della SAC?
Certamente una spiegazione ci sarà e la attendiamo, ma resta il fatto che evidentemente il sito viene manipolato dopo la pubblicazione dei dati prescritti dalla legge, e questo lascia ulteriori perplessità.
Al netto del fatto che, siano 800 mila o 1,2 milioni per i soli noleggi bus, tanto “marginali” questi danni non sembrano proprio e vedremo nei prossimi giorni gli altri costi, tutti degni di pubblica attenzione.
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E noi ridiamo!