L'ultima volta che ci siamo occupati dell'aeroporto di Catania è stato ad inizio novembre quando la SAC ha deciso di spendere 5 mila euro di soldi pubblici per...il cannolo più lungo.
Poca roba rispetto al resto che da anni documentiamo, ma tanto per dire...
Oggi le cose si fanno più serie ed a denuciarle è ancora una volta la battagliera sigla sindacale autonoma CUB Trasporti con il suo Segretario Generale dr. Salvatore Ventimiglia che pone questioni allarmanti, annunciando di avere avviato la procedura prescritta per le azioni di lotta che condurranno ad uno sciopero previsto per l'inizio dell'anno.
Lo scopo è attirare l'attenzione dell'utenza e delle varie autorità deputate al controllo in ordine ad alcuni fatti.
Il primo riguarda un recentissimo provvedimento la cui comprensione sfugge.
Presso l'aeroporto di Catania operano alcune società che si occupano dei servizi a terra: bagagli, navette, check in etc.
In questo momento ne sono attive 4 che in realtà sono 3 perchè due si sono divise le licenze: discorso tecnico che lasciamo ai tecnici, ma chi deve intendere intende.
Ora, la SAC ha chiesto all'ENAC, che è l'ente regolatore, di emanare un provvedimento che limiti la concessione dei servizi a terra a sole tre società: dagli atti non si capisce perché, a parte che il riferimento a contrazioni di traffico risulterebbe in contraddizione con i volumi attesi ed i record costantemente propagandati.
Fatto sta che il direttore dell'ENAC Alessio Quaranta ha accolto la richiesta della SAC e, anche questo si capisce forse anche meno, ha esteso la durata temporale di questa "limitazione" a sole tre società per i prossimi sette anni. Un tempo praticamente infinito e del tutto incongruente rispetto alla velocità ed indeterminatezza dei mercato aeroportuale.
È una semplice domanda, anzi due: "Perché solo tre società e perché per ben sette anni?
Basta dare altrettanto semplicemente la risposta, anzi due, e si fuga subitò il rischio che si possa pensare ad una qualche limitazione della concorrenza.
E sono queste le perplessità che pone il Segretario della CUB Ventimiglia nel primo intervento:
La società di handling GH Catania avvia la procedura di licenziamento collettivo per esubero
Altra questione se possibile ancora più delicata viene denunciata da Ventimiglia in merito a quanto accade all'interno della società GH Catania che si occupa, appunto, di servizi di assistenza al volo.
Diverse le questioni sul tappeto, alcune di natura contrattuale, tra cui impiegati che svolgerebbero mansioni da operai, altre se possibile di più grave aspetto, a partire dal fatto che risulterebbe come GH Catania non versi ai fondi pensionistici complementari i soldi che vengono invece regolarmente trattenuti dalle buste paga dei dipendenti: se fosse vero sarebbe davvero brutto, anche perché oltre al danno immediato per i lavoratori quello futuro di perdere ogni possibilità di rivalutazione.
I ritardi, come documentato dal fondo Prevaert rigurdano diverse società appertenti al gruppo GH:
Ancora più complicata la gestione del personale, culminata nell'avvio della procedura di licenziamento collettivo da parte di GH che, rileva il Segretario Ventimiglia, nell'arco di una stessa giornata ha siglato due diversi accordi sindacali che sembrerebbero contraddittori: da un lato aumenta le ore contrattuali per risparmiare sugli straordinari ma, e qua il problema, continua il ricorso alla cassa integrazione.
Il fatto interessante è che gli straordinari sono a carico della società, mentre le ore aumentate contrattualmente possono essere scaricate sulle casse pubbliche perché finiscono con il rientrare nella cassa integrazione...e quindi: ci sfugge la definizione di questo metodo manageriale.
Ma queste contraddizioni le spiega meglio il Segretario Ventimiglia:
Tutto chiaro?
Ma c'è proprio una Repubblica indipendente dalle parti di Fontanarossa?
Leggi anche:
"SAC Aeroporto di Catania, negato accesso agli atti: Ma non era tutto trasparente?"
Nella denuncia hanno sostenuto che "gli atti erano stati secretati per tutelare il processo di privatizzazione in virtù del principio di libera concorrenza."
E noi ridiamo!