Lo scorso agosto era scoppiato il caso, di cui non si è più saputo niente, di una passeggera morta d'infarto all'aeroporto di Catania.
In quell'occasione, stando al prezzo medio di un buon defibrillatore semiautomatico presente persino su Amazon, calco,ammo che per quella cifra se ne sarebbero potuti comprare circa 25.
Adesso, a distanza di sei mesi dalla morte della passeggera, di defibrillatori se ne trova notizia almeno di 5 che sarebbero stati sottoposti a manutenzione e che difficilmente possono essere tutti quelli acquistati con la determina di cui sopra perché significherebbe che avrebbero speso per ciascuno 4.380 euro e, ovviamente, non potremmo crederci.
Tornando ai defibrillatori "ritrovati":
Quindi, se i defibrillatori sono 5 e sono stati spesi 2.400 euro, significa che in media sono stati spesi 480 euro ciascuno per sostituire, come si legge, batterie ed elettrodi: considerato che se ne trovano sul mercato belli e nuovi a circa 700 euro...
Sicuramente non saranno quelli acquistati nel 2018 dalla ditta Aiesi Hospital Service sas , mentre la ditta che ha effettuato la manutenzione di questi 5 è la H.C. Hostpital Consulting SpA.
Dove sono gli altri defibrillatori, se ci sono?
Insomma, sarebbe utile capire quanti benedetti defibrillatori ci sono all'aeroporto di Catania e, magari per inciso, quanto sono costati e quanto costa tenerli in efficienza.
Anche perché, come negli altri casi, basta andare ancora una volta su Amazon e batterie ed elettrodi per defibrillatori se ne trovano a prezzi di ogni tipo ma tutti decisamente bassi: può essere che quando si tratta di soldi pubblici tutto sia sempre così "speciale"?
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