Tra gli aspetti più imbarazzanti dell'incredibile vicenda dell'incendio all'aeroporto di Catania c'è il silenzio pressoché totale della politicanza catanese, quella di centro destra in particolare. E non è un caso.
Nessuna presa di posizione, come se non fosse un'enorme questione politica quanto sta accadendo, i danni incalcolabili causati da gente messa a governare aziende strategiche senza che siano capaci di gestire neanche un condizionatore. Roba da matti.
A scorrere le varie agenzie, l'unico politico del centro destra catanese che si è espresso è l'on. Marco Forzese, il coordinatore provinciale di Noi con l'Italia, il partito presieduto da Maurizio Lupi che ha investito della questione il consiglio direttivo nazionale, chiedendo di farsi promotori per l'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta che faccia luce su questi anni di gestione della SAC culminata in questo incredibile danno causato dall'assurdo incendio.
Dall'opposizione le voci del segretario regionale del PD Anthony Barbagallo con una interrogazione al ministro Salvini ed il sindaco di Taormina Cateno De Luca che chiede esplicitamente le dimissioni dei vertici SAC ed annunciando interrogazioni dei parlamentari di “Sud chiama Nord”.
Ma se c'è una presa di posizione che merita maggiore attenzione è quella dell'ex ministro siracusano Stefania Prestigiacomo che, tra tutti, bisogna riconoscerglielo, è stata l'unica a condurre da anni una battaglia solitaria di denuncia contro l'inadeguatezza dei vertici SAC, individuandone l'origine nella madre di tutte le questioni che è il controllo delle camere di commercio titolari delle quote dell'aeroporto catanese.
Una posizione che le ha attirato contro inimicizie di vario livello e spessore e, di questo siamo convinti noi che abbiamo seguito come testata le varie vicende, ha determinato la sua esclusione dal senato nonostante il successo personale ottenuto alle ultime politiche.
Una vicenda oscura che ha visto premiato l'ingresso nel partito di Forza Italia di voltagabbana seriali, sacrificandone gli esponenti storici e di maggior reputazione.
I risultati di queste operazioni elettoralistiche di basso cabotaggio si scoprono oggi nei loro più nefasti effetti, e l'ex ministro Prestigiacomo ha gioco facile a cantargli le proprie ragioni, potendosi spingere, adesso pienamente accreditata dai fatti, a sollecitare il governo nazionale ad avocare i necessari interventi.
E quindi lo riportiamo integralmente il comunicato emanato da Stefania Prestigiacomo:
PRESTIGIACOMO, VERTICI ISTITUZIONALI SICILIA NON COMPRENDONO GRAVITA', GOVERNO NAZIONALE INTERVENGA
"Il rogo che si è sviluppato domenica notte all’aeroporto di Catania ha gettato la Sicilia in uno stato di emergenza che i vertici istituzionali isolani sembrano non comprendere in tutta la sua gravità e che il Governo nazionale dovrebbe avocare e gestire".
Lo afferma, in una nota, Stefania Prestigiacomo.
"Ciò che è accaduto - prosegue - ha evidenziato gravissime lacune in materia di piani di sicurezza dell’aerostazione dove miracolosamente non si sono registrate conseguenze per gli utenti.
Inoltre è vergognosa la disorganizzazione di cui sono vittime decine di migliaia di viaggiatori sballottati fra gli aeroporti dell’Isola senza informazioni, servizi, spesso senza nemmeno una bottiglietta d’acqua".
L'ex ministro evidenzia come “c’è chi oggi ha impiegato 11 ore da Roma a Catania via Trapani. Da anni denuncio l’inadeguatezza del management della SAC di Catania, che ha trasformato lo scalo in un fortino elettorale senza dotare uno dei principali aeroporti italiani di programmazione, piani d’emergenza, attrezzature e strumentazioni alternative, per non parlare del resto, aree d’attesa senza sedute, servizi igienici da terzo mondo.”
"A causa delle gravi colpe della Dirigenza SAC, oggi - continua - viene messo in discussione, quando non negato, il diritto alla mobilità dei Siciliani e di quanti in Sicilia volevano venire a trascorrere le vacanze.
Si stanno danneggiando l’immagine dell’isola e producendo danni economici pesantissimi a molte aziende e strutture del comparto turistico."
"L’impressione che un settore vitale per l’economia siciliana sia in mano a dilettanti è enfatizzato dalla manfrina delle date di apertura annunciate e smentite: prima oggi, adesso il 25, domani chissà".
“Certo - aggiunge Prestigiacomo - è che i danni sono gravi, le aree incendiate non si possono toccare perché sottoposte a sequestro giudiziario come “scena del crimine”, e sicuramente sarà necessaria una bonifica ad ampio spettro a causa della combustione delle materie plastiche che si è verificata e ha interessato una vasta area dello scalo.”
“Mi appello al governo nazionale affinché commissari la SAC cercando così di ridurre al minimo i disagi per gli utenti e ponendo fine - conclude - ai danni che potrebbe continuare a fare una dirigenza dimostratasi assolutamente non in grado di gestire la situazione.”
PS: e fatecela un'altra citazione…
Leggi anche:
"SAC Aeroporto di Catania, negato accesso agli atti: Ma non era tutto trasparente?"
Nella denuncia hanno sostenuto che "gli atti erano stati secretati per tutelare il processo di privatizzazione in virtù del principio di libera concorrenza."
E noi ridiamo!