Manco a dirlo: la gestione della SAC si distingue da anni, tra le società pubbliche a livello mondiale, per le centinaia di milioni affidati direttamente, oltre che alle consulenze senza selezione nè rotazione.
Uno dei più colossali bancomat mai inventati nella storia degli enti partecipati: figuriamoci se scoppia, nel senso letterale del termine, anzi del “terminal”, un'emergenza tra le più assurde che si potesse immaginare come l'incendio in un'aeroporto.
Scatta di default la sarabanda degli affidamenti diretti, con qualche trattativa privata.
E allora vediamone qualcuna di queste spese, tanto per dare qualche informazione che non sia quella consueta di una data di riapertura che ancora non arriva, di sopralluoghi presidenziali che evidentemente bene non portano (giusto oggi torna il risolutivo Schifani) e di giustificazioni ormai da TSO tardivo.
Resta il mistero come sia possibile che a distanza di 19 giorni il ministro dei trasporti Salvini non abbia chiesto all'ENAC di commissariare la società di gestione: sulle modalità di gestione dell'ENAC qualcosa abbiamo già intuito e pubblicato e qualcos'altro stiamo verificando. Interessante.
In ogni caso, ci si sarebbe aspettati che di fronte all'inconfutabile inadeguatezza, acclarata adesso anche dalle valutazioni del sindaco di Catania e dall'intera deputazione del maggior partito di governo nazionale e regionale, i geni dei controlli mandassero quanto meno qualche disaster manager, magari un generale del genio militare, un mister Figliuolo della situazione, ed invece persistono a lasciarci in mano a gente indefinibile.
La vedremo alla fine, anche perché ci sarà da capire chi dovrà risarcire le decine di milioni di euro di danni le cui richieste stanno già intasando gli uffici delle varie associazioni di consumatori.
Vabbè, tutti temi che continueremo ad affrontare, torniamo alla promessa “notizia laterale”.
Abbiamo recuperato alcune delle spese effettuate dalla gestione SAC a partire dal 20 luglio.
Alcune sono direttamente riferite all'emergenza “incredibile incendio” e le elenchiamo senza approfondire, così come sono.
Due in particolare però ci incuriosiscono particolarmente.
18 mila euro con affidamento diretto per “Fornitura di apparati per sistema evacuazione sonora”: non c'erano prima dell'"Incredibile incendio"?
Poi ci sono i 47.600 euro, sempre con affidamento diretto, per il “Noleggio gruppo elettrogeno Stazionario - Terminal C”.
Qui la particolarità potrebbe risiedere nel fatto che per l'affidamento diretto è stata scelta una ditta individuale, la “Show & Music” di Corsaro Giuseppe che, in base al codice ATECO ed all'oggetto sociale, si occupa di “Noleggio di strutture ed attrezzature per… manifestazioni e spettacoli”.
In effetti, se nella stringa di un motore di ricerca si inserisce “Noleggio Gruppo elettrogeno Catania”, di ditte specializzate se ne trovano decine ma di questa “Show & Music” neanche l'ombra.
Ci sarà una spiegazione per questo affidamento diretto e quando arriverà la pubblicheremo in calce a questo stesso articolo.
Poi interessante anche la spesa per l'ormai famigerata “Stazione Morandi”, su cui torneremo perché non si capisce come mai è stata agibile quale centro covid e non adesso per questa emergenza ed è stato necessario montare tende di tutti i tipi.
L'ultimo affidamento diretto, manco a dirlo, è dell'1 agosto con cui hanno assegnato 39.416 per “Rifunzionalizzazione terminal Morandi- integrazione incarico”: quindi si tratta di una “integrazione”, ma l'incarico originario non lo abbiamo trovato.
Fatto sta che su questa stazione che non si è utilizzata in questa circostanza, sono già stati spesi quasi 200 mila euro:
Comunque, non ci dilunghiamo, magari ci torneremo: fatto sta che dal 20 luglio risultano spese di varia natura per oltre 2 milioni 600 mila euro.
Le rassegniamo così per come sono, magari ciascun cittadino siciliano si potrà scegliere quella da risarcire:
Leggi anche:
"SAC Aeroporto di Catania, negato accesso agli atti: Ma non era tutto trasparente?"
Nella denuncia hanno sostenuto che "gli atti erano stati secretati per tutelare il processo di privatizzazione in virtù del principio di libera concorrenza."
E noi ridiamo!