Leggeteli gli articoli in calce perché è una storia incredibile
e riguarda tutti voi perché l'aeroporto è vostro
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Sullo sfondo della vicenda più scandalosa tra le partecipate pubbliche siciliane si mormora di un'intesa tra Forza Italia schifaniana (ci sarà un motivo, dati sondaggio SWG del 4 giugno, per cui Schifani è ultimo assoluto nella classifica dei presidenti di regione!) e i Fratelli di Sicilia larussiani-galvagniani per proseguire nello scempio di questi anni.
Non toccano palla i lombardiani e neanche i leghisti che pure hanno il ministro responsabile dei trasporti e quindi dell'ENAC, quel Matteo Salvini sempre più ai margini.
Per non dire delle organizzazioni datoriali, Confindustria e ConfCommercio su tutte, che sarebbero le vere proprietarie tramite la Camera di Commercio e che invece si stanno rivelando tra le più inconcludenti e passarellare della storia recente.
La crudissima realtà è di un'infrastruttura strategica lasciata al collasso mentre la governance SAC continua a festeggiare non si capisce cosa, consulenze e affidamenti diretti a parte: parlamentari in rivolta, interrogazioni a Roma e Bruxelles.
Il caso Comiso esplode: 100 milioni bruciati e zero voli
L’aeroporto di Comiso è ormai un simbolo del fallimento gestionale della SAC, la società che controlla anche lo scalo di Catania, che risulta sempre più inadeguato rispetto ai volumi di traffico raggiunto, con l'incredibile gestione totalmente fuori norma rispetto agli obblighi concessori.
A denunciarlo pubblicamente è la senatrice siciliana del Movimento 5 Stelle Ketty Damante, che ha presentato un'interrogazione al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.
“Altro che Ponte sullo Stretto, in Sicilia occorrono due ore per fare 10 km per arrivare a Palermo e un aeroporto che ha assorbito quasi 100 milioni di euro pubblici è abbandonato a sé stesso con zero voli e zero passeggeri”, tuona Damante.
Una fotografia impietosa che svela il tracollo di uno scalo inaugurato nel 2013 e costruito con oltre 35 milioni di euro di fondi pubblici, ai quali si sono aggiunti nel tempo ulteriori finanziamenti per rilanci mai realizzati.
24 milioni per la "continuità territoriale": fondi evaporati nel nulla?
Il governo ha recentemente attivato un bando per la cosiddetta continuità territoriale, stanziando 24 milioni di euro per incentivare l’avvio di nuove rotte internazionali.
Ma, come sottolinea la senatrice Damante, gli effetti sono stati nulli: nessun nuovo volo, nessun passeggero.
La denuncia è chiara: “Si prefigura un potenziale danno erariale.”
E intanto, per l’ennesima estate, il territorio resta escluso dai flussi turistici.
Anche Antoci in campo: "Comiso simbolo di marginalità"
Sulla stessa linea d'onda si muove l’eurodeputato Giuseppe Antoci, che ha sollevato la questione in sede europea.
“L’aeroporto di Comiso, che nel 2024 ha servito 260.000 passeggeri, oggi è completamente vuoto. Non c'è nessun piano industriale, né una strategia per la connessione intermodale. È un danno economico e sociale.”
Antoci parla di territorio condannato alla marginalità, aggravato da spopolamento e isolamento.
E punta il dito sull'inerzia delle istituzioni e della governance SAC, che in piena stagione estiva lascia inutilizzata un'infrastruttura che potrebbe generare occupazione e sviluppo.
Governance SAC nel mirino: che fine hanno fatto i piani industriali?
Le accuse convergono su una gestione che appare immobile, inefficace, e senza visione.
Il disastro di Comiso rischia di trascinare con sé anche lo scalo di Catania, già afflitto da disservizi, precarietà lavorativa e decisioni discutibili.
La domanda ormai urgente: chi controlla realmente la SAC? E con quali risultati?
In assenza di risposte e azioni concrete, il sospetto che l’abbandono di Comiso non sia casuale ma figlio di precise scelte politiche o strategiche, si fa sempre più forte.
E adesso?
Le interrogazioni parlamentari sono solo l’inizio.
Si alza il pressing per l'intervento di Corte dei Conti, Commissione europea e ANAC.
La vicenda dell'aeroporto di Comiso è destinata a diventare uno spartiacque di responsabilità pubblica.
E i cittadini siciliani meritano di sapere chi ha tradito le promesse di sviluppo fatte con i loro soldi.
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"SAC Aeroporto di Catania, negato accesso agli atti: Ma non era tutto trasparente?"
Nella denuncia hanno sostenuto che "gli atti erano stati secretati per tutelare il processo di privatizzazione in virtù del principio di libera concorrenza."
E noi ridiamo!


