Leggeteli gli articoli in calce perché è una storia incredibile
e riguarda tutti voi perché l'aeroporto è vostro

In realtà oggi era già programmato il pezzo di Christian Costantino che ha seguito le surreali “celebrazioni” per il primo arrivo del volo Delta da New York: pubblicheremo domani e quindi rimanete sintonizzati perché ci sarebbe da ridere se non fosse da piangere.
La notizia diventata bruciante ci è invece arrivata nella primissima mattina di questa domenica ed è di quelle che ti costringono a stroppicciarti gli occhi perché, per quanto da anni ne documenti l'intollerabile ed impunita inadeguatezza, acclarata anche da diverse sentenze che ci danno ragione, non puoi davvero credere che si possa affidare uno degli aeroporti più importanti del Mediterraneo a gente così assurda e per giunta “prorogarli” dopo 10 anni di una gestione tutta su questo piano:

Questa clamorosa mail con cui si chiede con urgenza la chiusura della sala VIP dell'aeroporto di Catania, gestito da un decennio da Torrisi & C con tutti i suoi consulenti sempre rinnovati ed alcuni anche assunti e promossi, da oltre 28 mesi sotto la direzione e controllo del commissario molto straordinario Antonio Belcuore & C. nominato dal presidente della regione siciliana Renato Schifani & C., viene diffusa intorno alle 7.03 di domenica 25 maggio.
Come si vede dall'oggetto, si tratta di una risposta ad una precedente mail che arriva dai responsabili tecnici:


Come vi pare?
Ve li ricordate i segni della croce dei supervips locali con tanto di benedizione del signor vescovo che non aveva di meglio da fare?

Bene, non sono serviti a niente perché contro le cattive gestioni non ci sono miracoli che tengano, solo le impunità funzionano finché non travolgono anche chi le garantisce in danno della comunità.
La farsa dell'aeroporto di Catania
Più che un salotto esclusivo, quindi, un acquapark improvvisato. E naturalmente con fondi pubblici.
Infatti, a pochi giorni dalla tanto strombazzata inaugurazione, la nuovissima sala VIP dell'aeroporto di Catania è stata chiusa. Semplicemente perché ci piove dentro.
Altro che comfort e lusso: benvenuti nella lounge con infiltrazioni!
Secondo la comunicazione interna pubblicata da Sudpress, le infiltrazioni sono state accertate da un sopralluogo che ha evidenziato come la sigillatura della copertura non fosse affatto ermetica.
L'acqua, infatti, penetra nel canale di condizionamento e da lì si riversa nella sala.
Il risultato? Chiusura immediata della "zona esclusiva" con tanto di delimitazioni per evitare che i passeggeri si trovino a fare lo slalom tra le pozzanghere. Una scena degna del miglior cinepanettone.
Inaugurata, fotografata e subito chiusa: una storia tutta catanese
Non c'era proprio nessuno di rilievo al taglio del nastro di quella sala VIP: come già segnalato da Sudpress nell'articolo dedicato, l'inaugurazione della sala VIP si è svolta in un clima surreale, con la presenza di qualche figura imbarazzante a rappresentare quel che resta di organizzazioni datoriali ormai prive di ruolo, e un persino più grottesco arcivescovo che, inspiegabilmente, si è prestato a benedire una saletta VIP in giorni di lutto per la scomparsa del Papa e in una città devastata da povertà e disagio sociale. Lasciamo perdere…
I comunicati parlavano comunque di "nuovo fiore all'occhiello dello scalo etneo", uno spazio pensato per i viaggiatori più esigenti. E invece è bastata una pioggia per smascherare la farsa.
Il ribasso d'asta? Quasi il 40%. Chi risparmia sulla tenuta stagna?
Ma veniamo ai numeri, che sono sempre più sconcertanti delle dichiarazioni.
Dalla documentazione in nostro possesso (Determinazione dell'Amministratore Delegato n. 385 del 26/11/2024), si apprende che la gara è stata aggiudicata a trattativa privata per un costo finale di 462 mila euro oltre IVA, quindi con un ribasso del 36,9999% ad una società a responsabilità limitata di Paternò, la Tecnoconfort srls che ha un capitale sociale di 40 mila euro.
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Un taglio simile su un'opera così delicata dovrebbe far accendere più di qualche campanello d'allarme: e infatti il risultato è una lounge da chiudere dopo qualche goccia d'acqua. Per non dire della "gara" per gli arredi arrivata ad un ribasso nientemeno che del 60%: evidentemente hanno qualche problema di discalculia dalle parti degli uffici acquisti della SAC o le loro indagini di mercato preliminari chissà come le fanno!
Una vergogna annunciata: chi controlla i controllori?
Il problema è sistemico: opere pubbliche progettate in fretta, eseguite al ribasso, collaudate con troppa leggerezza e inaugurate con fanfare. Poi succede l'inevitabile. E mentre i dirigenti brindano al successo mediatico, i passeggeri si trovano in una sala VIP chiusa per infiltrazioni.
È inspiegabile sotto ogni profilo mantenere, e persino “prorogare”, governance in carica da 10 anni, contestate dall'Anticorruzione (ANAC) per la nomina dei consulenti e gli affidamenti diretti, che hanno violato tutti i parametri previsti dalla concessione governativa realizzando appena il 6% degli investimenti dovuti, come dichiarato persino da ENAC che però inspiegabilmente non interviene ed anzi ci firma le targhe celebrative.

Il presidente della regione Renato Schifani deve spiegare pubblicamente i motivi di questa sua ostinazione a mantenere lo status quo, arrivando persino alla SPUDORATEZZA di mettere a “dirigerli e controllarli” un soggetto, ex presidente del carnevale di Acireale, appartenente al loro stesso gruppo politico ed amicale: INCREDIBILE!

Ora chi paga per questo ennesimo disastro? Ci sarà un altro consulente che si accollerà la colpa per poi magari essere assunto e subito dopo promosso?
Ma davvero questo è il modello di gestione del signor presidente Schifani col suo 16% di consensi?
Chi restituirà i soldi spesi, l'immagine danneggiata e la credibilità persa?
Chi risponderà delle scelte fatte?
Quali sanzioni per chi ha certificato l'idoneità di un'opera che non regge nemmeno una pioggia?
Bene, segnalateci tutto: la prossima "opera d'arte" a rischio potrebbe essere già sotto i vostri occhi.
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"SAC Aeroporto di Catania, negato accesso agli atti: Ma non era tutto trasparente?"
Nella denuncia hanno sostenuto che "gli atti erano stati secretati per tutelare il processo di privatizzazione in virtù del principio di libera concorrenza."
E noi ridiamo!


