Ma se è tutto vero quello che scriviamo, com'è possibile che…
e poi…
sicuri che la scelta migliore sia prorogarli sino ad agosto
e non meglio commissariare subito la SAC?
(leggeteli gli articoli in calce:
è il VOSTRO aeroporto ed è una storia incredibile)

Crescono numeri e proclami, ma a terra resta la dignità calpestata di centinaia di lavoratori ignorati, dimenticati da chi oggi si presenta con grandi progetti e conferenze stampa, ma tace di fronte alle condizioni reali dei dipendenti.
Emergenza precariato all’aeroporto di Catania: la Filt-Cgil lancia l’allarme
Condizioni di lavoro instabili, contratti reiterati a termine, part-time involontario, turnazioni imprevedibili e salari insufficienti rispetto all’intensità, alla delicatezza e alla responsabilità delle mansioni svolte quotidianamente: è questo il quadro impietoso tracciato dalla Filt-Cgil di Catania e dalla Filt-Cgil Sicilia.
Il focus riguarda in particolare il personale delle aziende di handling (150 addetti), che gestisce bagagli e assistenza a terra, e della SAC Service (300 dipendenti), società controllata dalla SAC che si occupa di numerosi servizi aeroportuali interni e finanzia brochure della curia di Acireale.
In una nota congiunta, i segretari generali Edoardo Pagliaro, Alessandro Grasso e il dirigente sindacale Salvo Blanco parlano di una situazione ormai "drammatica e strutturale" che rischia di esplodere con l'avvicinarsi della stagione estiva, periodo in cui il traffico aereo subisce un'impennata.
"Non si tratta più di casi isolati o situazioni temporanee, ma di una normalizzazione del precariato che compromette la qualità della vita dei lavoratori, riduce le prospettive di carriera e mina la tenuta dell’intero servizio pubblico aeroportuale."
La richiesta è chiara: un tavolo permanente
La Filt-Cgil chiede l'istituzione immediata di un tavolo di confronto stabile che coinvolga la SAC, la SAC Service, le aziende dell’indotto, le società di appalto e subappalto operanti nello scalo, e tutte le rappresentanze sindacali attive nel settore.
Le priorità individuate sono diverse ma complementari:
Applicazione integrale dei contratti collettivi nazionali di settore, troppo spesso aggirati con inquadramenti ambigui
Progressiva riduzione del lavoro a termine, del part-time involontario e dei contratti di somministrazione
Avvio urgente di politiche attive per la stabilizzazione occupazionale, comprese riconversioni e percorsi formativi strutturati
Un nodo strategico non può poggiare sul lavoro povero
"L’aeroporto di Catania è una delle principali porte d’accesso al Sud Italia – dichiarano Grasso, Pagliaro e Blanco – e non può reggersi su un sistema di lavoro povero e precario, che rende insicuro non solo chi lavora, ma anche l’intero sistema di accoglienza dei passeggeri."
La denuncia arriva in un momento particolarmente delicato.
Proprio mentre si susseguono passerelle istituzionali, visite ministeriali e proclami di rilancio infrastrutturale, i lavoratori vivono ogni giorno l’insicurezza e la frustrazione di un’occupazione senza prospettiva.
Il silenzio delle istituzioni e l’autocelebrazione della SAC
A fronte di questa emergenza sociale e occupazionale, il governo Schifani e le varie autorità di controllo continuano a mantenere una condotta tanto inspiegabile quanto irresponsabile.
Mentre si moltiplicano le conferenze stampa autocelebrative, l’inaugurazione di nuovi gate, fantomatici progetti di ampliamento e digitalizzazione, nessuna risposta concreta viene data sulle condizioni lavorative del personale.
Un atteggiamento che secondo il sindacato mina la credibilità stessa di un’infrastruttura strategica per il Mezzogiorno, che dovrebbe rappresentare un modello di sviluppo inclusivo e sostenibile, e invece appare oggi poggiata su fondamenta fragili e insicure.
Il rischio è duplice: da un lato si amplifica il disagio sociale, dall’altro si compromette l’efficienza operativa in un settore delicato e ad alta responsabilità.
E mentre i vertici istituzionali si affrettano a presentare progetti futuri, la realtà presente rimane ignorata.
Un aeroporto che vola nelle chiacchiere, ma resta a terra in quanto ad adeguamento ai volumi e bloccato quando si parla di giustizia sociale e dignità del lavoro.
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"SAC Aeroporto di Catania, negato accesso agli atti: Ma non era tutto trasparente?"
Nella denuncia hanno sostenuto che "gli atti erano stati secretati per tutelare il processo di privatizzazione in virtù del principio di libera concorrenza."
E noi ridiamo!


