Quanto accaduto lo scorso 4 maggio in molte chat e social è stato commentato con uno scolastico quanto : “Excusatio non petita, accusatio manifesta”.
Il riferimento è alla pubblicazione su alcuni quotidiani cartacei, a pagamento e si suppone con soldi della società pubblica, di una lettera a tutta pagina con la quale la governance della SAC ha inteso giustificare le selezioni di personale lanciate nelle scorse settimane.
Il motivo delle polemiche subito esplose attiene al fatto che questa iniziativa ricade in pieno periodo elettorale. Una mera coincidenza, ovviamente.
Peraltro queste selezioni, che si sono svolte presso l'Airport Hotel gestite da una società esterna, non danno alcun diritto a nessun impiego, ma servirebbero alla formazione di un “bacino” cui Sac Service potrebbe attingere se necessario.
Con la lettera pubblicata a tutta pagina, come detto a pagamento, su La Sicilia e La Repubblica, i vertici della SAC respingono le “voci”, sostenendo che questa selezione si sarebbe resa necessaria “in riferimento soprattutto ai numeri previsti per la prossima estate”:
Lettera subito rilanciata sui social sia dal top manager Torrisi che dal vice presidente SAC Marco Romano, che sulle pagine Facebook rilanciano però la pagina de La Sicilia, che a differenza de La Repubblica non riporta la dicitura “Avviso a pagamento”.
Nel caso del vice presidente Romano, il suo post è commentato con un significativo “#emousai”
Tuttavia, il tentativo di chiarimento non pare molto riuscito, tanto che ad intervenire è nientemeno che Pietro Agen già rappresentante dell'azionista di maggioranza che, in una intervista alla testata della ConfCommercio di cui è leader indiscusso (anche se qualcuno scalpita), contesta la motivazione addotta dai vertici SAC in quanto, in base alle sue informazioni, l'emergenza estiva non potrebbe essere soddisfatta con queste selezioni in quanto prima del prossimo ottobre non si riuscirebbe ad effettuare le assunzioni e pertanto, sempre secondo il presidente, “sarebbe stato più intelligente attendere dopo le elezioni”.
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Nella denuncia hanno sostenuto che "gli atti erano stati secretati per tutelare il processo di privatizzazione in virtù del principio di libera concorrenza."
E noi ridiamo!