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CAMCOM: i retroscena delle dimissioni di Agen, lo scontro con Torrisi/D'Agostino su Sac Service e il video di

13-07-2022 07:55

Pierluigi Di Rosa

Cronaca, SAC&CamCom, Focus,

CAMCOM: i retroscena delle dimissioni di Agen, lo scontro con Torrisi/D'Agostino su Sac Service e il video di Cateno De Luca: "La SAC è un sac di mer..."

IL VIDEO DEL CANDIDATO SINDACO DEI SICILIANI CATENO DE LUCA SULLA SAC: PESANTISSIMO!!!

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Ieri abbiamo pubblicato il video della conferenza stampa - soliloquio del dimissionario Pietro Agen che ha raccontato le cose a modo suo.

 

A tal proposito sentiamo il dovere di esprimere la nostra sentita solidarietà al presidente vicario della Camera Salvo Politino, costretto per tutto il tempo a sedere accanto al dimissionario assonnato e le cui espressioni facciali, di Politino, hanno rappresentato perfettamente quello che era accaduto e stava accadendo: le siamo vicini, gentile presidente facente funzioni e confidiamo che prendendo i poteri presidenziali possa fare meno danni di chi lo ha preceduto.

 

Detto questo, al termine della conferenza, sono cominciate le indiscrezioni, da fonti autorevoli e dirette, sulle vere ragioni delle dimissioni di Agen e i retroscena dello scontro con i vertici SAC, chè c'è stato ed è stato violentissimo, temporaneamente risolto con la genuflessione da parte di questi ultimi alle richieste del socio sempre in sonno, massonicamente parlando, ma che quando gli interessa si sveglia combinando altri guai.

 

Veniamo al dunque: il pomo della discordia è la nomina dei nuovi vertici della SAC Service, società controllata al 100% dal bancomat SAC e che è il vero polmone clientelare del gruppo, in quanto è quest'ultima che gestisce il maggior numero di personale, interno e interinale, dedicato ai vari servizi aeroportuali: migliaia di potenziali voti, anche se ultimamente non pare ci sia molto feeling tra dipendenti e attuali gestori.

 

Agen, al qual bisogna riconoscere di avere parecchia inventiva nella gestione delle leve del potere, non ha certo intenzione di andare in pensione nonostante la veneranda età, lo ha confermato anche in conferenza stampa, e le dimissioni in realtà sono un metodo anche abbastanza furbetto di mantenere il controllo della camera di commercio con un escamotage che, se gli riuscisse, meriterebbe uno chapeau.

 

In pratica, la mossa Prestigiacomo con l'ultimo emendamento che è riuscita a far passare, produrrà a breve il definitivo commissariamento della Camera ed i commissari, questo il timore maggiore, oltre allo scorporo andranno a gestire le delicatissime fasi elettorali per il rinnovo degli organi statutari.

 

Come potrebbero fare quindi Agen & C. a mantenere in qualche modo le agognate posizioni?

 

Semplice, indurre gli attuali rappresentanti in giunta e consiglio camerale a dimettersi così provocando l'immediato commissariamento che però, essendo in questo caso per ragioni di impossibilità funzionale, non sarebbe di competenza del Ministro Giorgetti, che tra l'altro non ne ha imbroccata una, ma rientrerebbe nei poteri del governo regionale, precisamente in quelli dell'assessore allo Sviluppo Economico che oggi è l'esponente dell'UDC Girolamo Turano.

 

Come noto siamo in campagna elettorale ed i sempre più asfittici partiti, alla disperata ricerca di somme di preferenze da scipparsi a qualsiasi costo tra di loro, farebbero di tutto per accaparrarsi ruoli di potere in cui mettere proprie pedine.

 

E qui il colpo di genio, almeno a stare a quanto riferiscono le fonti di cui sopra le cui ricostruzioni non paiono per nulla suggestive ed in ogni caso degne della pubblica rilevanzo per il solo fatto di essere ipotizzate.

 

Sembra infatti che Agen abbia offerto all'assessore Turano, che potrebbe commissariare la Camera qualora gli organi decadessero per le dimisisoni della maggioranza dei suoi componenti, il posto di amministratore unico della SAC Service che dovrebbe essere nominato a breve dal CdA SAC e per il quale sarebbe stato individuato l'esponente etneo dell'UDC Salvatore Maugeri, già sindaco di Mascalucia, vicino appunto a Turano.

 

Apriti cielo. Il solo pensiero, questo ci raccontano, ha scatenato la veemente reazione del noto deputato regionale acese ed antimafia Nicola D'Agostino, sodale politico di Torrisi sin da Sicilia Futura e recentemente traballato dal centrosinistra renziano al centrodestra di Forza Italia, sotto l'egida di Micciché che così ha fatto l'ennesimo sgarbo a Marco falcone & C.

O forse no, se tra debacle DACCA, condanna del suo fedelissimo ex sindaco di Acireale Roberto Barbagallo  e antipatie maturate in SAC a causa della gestione padronale, alla fine si rivelasse più che un competitor uno dei tanti portatori di acqua: ma questa è un'altra storia.

 

Torniamo alle dimissioni di Agen.

 

Ricevuto il feroce niet di D'Agostino sull'operazione Maugeri alla SAC Service, la furia di Agen si sarebbe scagliata sull'esecutore Torrisi, con l'atto di sfiducia espresso nella famosa seduta del 4 luglio.

 

La narrazione degli informati prosegue con l'episodio alle esequie del povero Giovanni Arena, per anni protagoniste delle vicende camerali ed aeroportuali e che non si sa se avrebbe gradito certe presenze ai suoi funerali.

Ma a parte questo, viene raccontato che in un primo momento Agen sarebbe passato davanti a Torrisi senza neanche salutarlo, per poi essere avvicinato da quest'ultimo con evidente cenere sul capo, tanto che le turbolenze sembrano rapidamente rientrate sino alla comica conferenza stampa del lunedì in cui il tutto si è trasformato in barzelletta.

 

Ma resta in piedi il giochino delle dimissioni della maggioranza dei consiglieri, che provocherebbe lo scioglimento della Camera ed il suo commissariamente rapido, ennesimo colpo di mano, da parte della regione con un commissario "amico" di Agen che consentirebbe ai dante causa di gestire il passaggio elettorale successivo che, come noto, in camera di commercio è particolarmente complesso e si presta a non poche manipolazioni, tanto che ogni volta si risolve, si fa per dire, in sede giudiziaria.

 

C'è da capire se i consiglieri non legati da "interessi solidali" si faranno abbindolare ancora una volta, trascinati in un'operazione che giova ad uno solo di loro. Come al solito.

 

A margine di questa telenovela, l'intervento clamoroso del candidato presidente della regione, o Sindaco dei siciliani come ama definirsi, Cateno De Luca, che già domenica aveva anticipato il suo interesse per le vicende SAC.

 

In un lungo post su Facebook, che riportiamo a seguire per la evidente rilevanza pubblica, De Luca denuncia di aver ricevuto una telefonata con il tentativo di "mascariamento" subito da chi si oppone a quel sistema di potere che non esita a definire "politico-mafioso".

 

Un intervento gustoso, da ascoltare sino all'ultimo secondo e che promette di non essere l'ultimo.

 

Insomma, il gioco si fa duro. Ammesso che sia mai stato morbido.

E adesso non è più un solitario...


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