Il caso pazzesco di un punteggio 88 considerato "equivalente" al 90: ormai siamo oltre l'immaginabile
Proprio ieri abbiamo dato notizia della denuncia presentata dal CoAS, coordinamento azione sindacale dirigenti medici, in merito alla determinazione del direttore generale del Policlinico di Catania che è arrivato, in una selezione pubblica, a dichiarare l'equivalenza dei punteggi 88 e 90 : insomma, incommentabile.
Sulla vicenda interviene, come sempre e per nostra fortuna a modo suo, l'illustre cardiologo Beppe Condorelli, che ne approfitta, tra le righe e con il suo inconfondibile stile, per porre temi anche più inquietanti: sulla reale preparazione clinica che viene fornita ai nostri futuri medici di oggi e domani e, altrettanto drammatico, su alcuni nomi che circolano per sostituire posizioni vacanti di grande rilievo del panorama sanitario locale: seguiremo con attenzione, ovviamente. Anzi, lo stiamo già facendo.
LUCI DELLA RIBALTA
Caro Direttore,
ricorderà certamente la bellissima colonna sonora del film di Chaplin: Eternamente.
Anche il dott. Sirna è sulla ribalta, anche lui eternamente; e le luci sulla ribalta questa volta le accende il COAS che non so cosa sia, ma certamente è un anagramma di CAOS, esattamente quello che i pazienti dimessi dal policlinico lamentano.
Nel caso specifico è irrilevante che Di Salvo abbia avuto 88 e Falsaperla 90 perché la domanda da farsi è la seguente: a cosa corrispondono i punti assegnati?
Mi spiego meglio.
I punti sono stati assegnati alle carte o sono stati assegnati con un esame attestante la maturità clinica, come si fa in Inghilterra e negli Stati Uniti?
La facoltà medica di Catania è una delle ultime nelle graduatorie e il prodotto finale è mediocre.
Escono giovani medici con laurea abilitante che non sono stati mai nelle corsie, che non sanno cosa sia raccogliere una storia clinica e visitare un malato.
Nei tempi che furono la laurea non era abilitante, ma bisognava sostenere un esame di abilitazione dopo sei mesi post-laurea di tirocinio pratico obbligatorio.
La legge Gelmini fa diventare professori ordinari solo sulle carte, cioè sulle pubblicazioni; il che va bene per lettere, filosofia, legge, matematica, fisica, chimica etc. ma non per la medicina dove c’è l’elemento umano.
Infatti nelle nazioni civili gli incarichi dirigenziali vengono assegnati solo dopo difficili esami atti a verificare la maturità clinica del candidato.
Perché, sia ben chiaro, in medicina una cosa è la maturità scientifica ed un’altra la maturità clinica.
Mi risulta che il dott. Sirna ha conosciuto veri clinici avendo fatto il suo tirocinio nella vecchia CLINICA MEDICA del Vittorio Emanuele frequentando con il compianto Professore Gaglio che molti medici non giovani ricorderanno.
E ritornando alla controversia tra Di Salvo e Falsaperla, se il giudizio fosse fondato su prove inconfutabili che la carriera assistenziale dell’88 è migliore di quella del 90, allora ci sarebbe veramente poco da dire.
Ma è così?
Comunque sia il policlinico è da chiudere e riaprire con nuova gestione.
Molti Colleghi vanno reintegrati nella nuova gestione perché qualificati e degni di occupare il posto che occupano.
Altri allontanati definitivamente perché si tratta di preziose mani strappate alla vanga, con il massimo rispetto ovviamente per chi la vanga la sa usare per mestiere.
Ma su questo argomento torneremo perché nelle medicine interne ci sono pensionamenti (anche qualcuno scomparso da anni!) e si devono scegliere al più presto i successori.
Ed io da potenziale utente tremo a sentire certe notizie.
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