A Messina è esplosa la bomba, una delle tante attese.
A farla deflagrare l'indagine che ha coinvolto il commissario straordinario nominato dal governo Schifani dell'ASP di Messina, Bernardo Alagna.
Del dott. Alagna ci siamo occupati in queste settimane per l'incredibile caso del dott. Gaetano Sirna, che è un altro commissario straordinario nominato sempre dal governo Schifani, in questo caso del Policlinico Universitario di Catania.
Il dott. Sirna dovrebbe essere in pensione dal 2018, ma viene trattenuto in servizio da Alagna, ed ora sino al 2026, con la motivazione che sarebbe indispensabile presso l'ASP di Messina, mentre a Messina non si vede da anni essendo, appunto, commissario a Catania. Robe pazzesche tutte siciliane.
Ma non è per questo che la bomba sarebbe esplosa, almeno al momento.
Alagna è infatti indagato per corruzione, accusato di aver assecondato i desiderata di un non ancora noto parlamentare per il quale avrebbe favorito quattro medici a lui fedeli, ad i quali avrebbe concesso incarichi ed indennità gonfiati e non dovuti.
I medici coinvolti, e per loro l'accusa sarebbe di truffa al sistema sanitario, sono i palermitani Marcello Mezzatesta e Edmondo Palmeri; il barcellonese Gaetano Torre, e il mistrettese Domenico Sammataro.
Non risultano al momento indagati il parlamentare, di cui non è ancora uscito il nome e sarebbe il “beneficiario indiretto” della contestata corruzione ad Alagna, ed un'altra figura ignota che avrebbe fatto da intermediario.
Si attende per le prossime ore la decisione del GIP sulla richiesta della Procura peloritana che ha chiesto l'interdizione per il manager sanitario ed i medici.
Il fatto che Alagna si sia dimesso dovrebbe evitargli di incorrere in misure cautelari avendo rimosso le ragioni, cioè la possibilità di reiterare il reato o di inquinarne le prove. La fuga dovrebbe essere esclusa per presunzione.
Le ragioni di questi “favori”, secondo l'accusa, sarebbe il prezzo della corruzione di Alagna per garantirsi la conferma, agevolata dall'ignoto parlamentare, nei ruoli apicali della sanità siciliana.
In molti degli articoli poniamo spesso la domanda: “ma perché?”, che in questo caso potrebbe tradursi in un “ma perché nominano sempre gli stessi?”
Vuoi vedere che si scopre che ci possano essere scambi e corruttele tra sanitari e politici?
Ma cose da pazzi, roba da non credere…
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