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Regione, altra bufera sui fondi per gli spettacoli: 102 compagnie teatrali denunciano contributi poco chiari.

29-04-2024 06:30

Pierluigi Di Rosa

Cronaca, Inchieste, Cultura&Spettacolo, Focus, Regione, Laterale,

Regione, altra bufera sui fondi per gli spettacoli: 102 compagnie teatrali denunciano contributi poco chiari. Il caso del "deputato-impresario" di FdI

Milioni di euro distribuiti a 16 soggetti, 13 milioni ad personam: perché? chi sono? Non c'è che da attendere la prossima puntata.

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Mentre torna in cronaca, e non solo in cronaca, la gestione dei fondi per il Turismo della giunta epoca Musumeci-Messina, ecco che ne scoppia un'altra e riguarda la legislatura in corso.

 

Il tema è quello dei contributi, ultra milionari, che la regione siciliana concede a vario titolo e con diverse norme e normette, al variegato mondo dello spettacolo dal vivo, talmente variegato da comprendervi eccellenze assolute (poche), mediocrità dilettantistiche e persino vere e proprie truffe.

 

Se fino a qualche tempo fa il “sistema politico” era sufficientemente intelligente, o quanto meno non troppo idiota, da mantenere un minimo di equilibrio, adesso, e da qualche tempo ormai, ogni decenza sembra oltrepassata e quindi cominciano le reazioni. 

Che non sono tenere ed anche abbastanza documentate, tanto che è molto probabile che finiscano sugli stessi tavoli che dovrebbero a breve chiarire cosa è successo a Cannes e dintorni.

 

La bomba arriva nella serata di questa domenica, ma i rumors circolavano tra gli addetti ai lavori già da qualche settimana, anche perché non è facile raccogliere adesione e firme di oltre cento compagnie teatrali tra le più importanti delle nove province siciliane e per di più in calce ad un documento che non ha precedenti.

 

Già, 102 per l'esattezza. E non è detto che si fermino qui.

Intanto, la pesantissima denuncia è stata inoltrata alle varie autorità competenti: 

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Al presidente della regione siciliana Renato Schifani di Forza Italia

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Al presidente dell'ARS Gaetano Galvagno di Fratelli d'Italia

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Al Commissario dello Stato per la Regione Siciliana Ignazio Portelli

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Al presidente della commissione Bilancio dell'ARS Dario Daidone di Fratelli d'Italia

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Al presidente della commissione Cultura dell'ARS Fabrizio Ferrara di Fratelli d'Italia 

 

(PS.: e di Fratelli d'Italia ed anche di questa commissione cultura fa parte il “deputato.impresario” di cui al titolo e che tratteremo prossimamente, perché troppe notizie in una rischiano di confondere e distrarre, mentre è bene fare le cose in ordine)

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All'assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo Elvira Amata, manco a dirlo di Fratelli d'Italia.

Se tutte queste sono le “autorità competenti” cui si rivolgono, al netto magari di altre che si occupano dei controlli, vediamo cosa sostengono i 102 firmatari.

 

L'oggetto è già pesante: “L.R. n° 3 del 31.01.2024 - Disuguaglianze e disparità di trattamento nelle misure di sostegno allo Spettacolo dal vivo in Sicilia.”

 

In realtà il nome del file che lo contiene è ancora più esplicito: “Regione Siciliana - L.R. 3-2024 - Denuncia di illegittimità in materia di sostegni allo spettacolo dal vivo.pdf”

 

Ed in effetti il contenuto, pur mitigato dalla prudenza di toni di chi è abituato a creare cose belle, come fanno gli artisti, piuttosto che impelagarsi in affari di dubbia liceità, è micidiale e rischia di scoperchiare l'ennesimo vaso di Pandora di una regione che prima la aboliscono e meglio è.

 

A proposito di Pandora, è uscito spontaneo il richiamo mitologico, ma in realtà è il nome dell'inchiesta, giudiziaria, che ha già decapitato il governo Schifani facendogli fuori il suo vice della Lega Luca Sammartino: anche su questa torneremo nei prossimi giorni perché ci sono altre cose interessanti. Tanto per dire che da queste parti, a furia di vasi che si aprono…

 

Leggiamo quindi questo documento, che ad ogni buon conto, come sempre, alleghiamo in calce nella sua versione integrale per come già depositata presso le citate “autorità”: ad uso dei collezionisti e di chi, giustamente, non si fida di quello che si scrive (o non si scrive) sui giornali.

 

Intanto, chi sono i firmatari, almeno sino ad ieri, di questo pesantissimo documento:

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Niente male, ci sono molti dei protagonisti del Teatro, quello vero, mentre tra quelli che hanno beneficiato dei contributi contestati ci sono associazioni costituite poco prima di riceverli e magari con rappresentanti direttamente collegati a…: ma anche questo lo vedremo prossimamente.

 

Intanto torniamo al documento.

 

Vi si legge: "Con legge n. 3 del 31 gennaio 2024, intitolata “disposizioni varie e finanziarie”, l’Assemblea Regionale della Regione siciliana ha approvato una serie di contributi straordinari per il corrente esercizio. Tra questi, l’attribuzione di contributi a favore di soggetti privati.

E difatti:
L’art. 25, autorizza il dipartimento regionale del turismo, sport e spettacolo, a erogare un certo numero di contributi diretti, per un totale di 7.483.550 euro indicati nella tabella III a conclusione del testo normativo.
E in effetti le ultime pagine della norma indicano 16 associazioni private quali beneficiarie di importanti contributi, che vanno dai 97.000 ai 145.000 euro cadauno, in un caso a 194.000 e in un altro caso 242.500.

 

Un paio di mesi prima, un decreto dello scorso 12 dicembre 2023 aveva già generosamente stanziato 5.630.000 euro per eventi natalizi a vario titolo, sempre a vantaggio di un ristretto numero di soggetti pubblici e privati.

I contributi per cui si solleva formale contestazione sono stati assegnati ad associazioni di diritto privato, senza una previa emissione e pubblicazione di avviso pubblico."

 

Quindi, in pochi mesi, il governo Schifani ha stanziato e distribuito la bellezza di oltre 13 milioni, con criteri ed a soggetti che i 102 organismi firmatari della denuncia dichiarano quanto meno sospetti.

 

Entreremo nel dettaglio alla prossima puntata, possiamo preannunciare che alcuni “collegamenti” sono davvero spudorati.

 

Tra l'altro i denuncianti fanno notare come al FURS, il fondo regionale che finanzia secondo criteri certamente più rigidi e trasparenti il settore dello Spettacolo dal Vivo, siano assegnati appena 6,8 milioni, quindi la metà di quelli che invece vengono distribuiti con le modalità contestate, a soggetti di dubbia “consistenza” e storicità e che probabilmente finiranno persino innanzi la Corte Costituzionale, tanto si sono sbracati questi “legislatori”.

 

Adesso non c'è che da attendere la prossima puntata. Siamo solo all'inizio.


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