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Il Prof. Beppe Condorelli su Sanità catanese e Tribunale dei Diritti del Malato: "Sorpreso e stupefatto"

20-04-2024 07:38

Prof. Beppe Condorelli

Cronaca, Focus, Sanità, Regione, covid spese & C., Laterale,

Il Prof. Beppe Condorelli su Sanità catanese e Tribunale dei Diritti del Malato: "Sorpreso e stupefatto"

Il caustico intervento di una delle figure più autorevoli e indipendenti dell'Accademia catanese

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Con riferimento all'articolo di Elisa Petrillo che trovate in calce, riceviamo e pubblichiamo, con molto piacere come sempre, l'intervento dell'illustre cardiologo Prof. Beppe Condorelli:

 

Caro Direttore, leggo con interesse misto a sorpresa e stupore che a Catania, profondo sud dell’Italia, esiste un Tribunale dei Diritti dei Malati. 

 

Non sapevo che i malati avessero diritti, ma solo il dovere di essere ammalati allo scopo di far creare spazi gestiti dalla politica e dall’accademia: spazi soprannominati, impropriamente, ospedali.

 

La Funzione del Tribunale

Quando si parla di Tribunale, da comune cittadino, penso a Giudici, alla pubblica accusa, alla difesa, alla vittima di un qualsivoglia reato: ecco perché il sopra menzionato Tribunale mi stupisce. 

Di certo ci sono le vittime, i malati che non hanno santi protettori o soldi da spendere; c’è il reato, che si configura nella imperizia e/o nella negligenza dei medici, e se vogliamo c’è anche la difesa, rappresentata da chi, su questo Giornale, ripetutamente si è occupato e si occupa dei problemi della sanità.

Problemi di Gestione nel Policlinico di Catania

Manca la pubblica accusa ufficiale e mancano i Giudici che dovrebbero occuparsi della globale gestione delle strutture dette ospedali. 

Anche dell’esimio dottor Sirna che ha i titoli per fruire del meritato riposo lasciando ad altri la guida del Policlinico; che andrebbe chiuso e riaperto, come si scrive nelle attività commerciali, con altra gestione e gestore possibilmente da scegliere tra altoatesini o comunque in altra nazione: perché in Sicilia, come è sotto gli occhi di tutti, si gioca alla permutazione degli stessi soggetti.

Carriere e Meritocrazia nelle Strutture Sanitarie

Salvo casi sporadici, ma per fortuna adesso diventati più frequenti, negli ospedali si è fatto carriera leccando il politicante di turno, e nelle università per DNA e occasionalmente anche per volere Divino, volere del quale si fanno se opportuno portavoce i Cardinali, non potendo il Padreterno intervenire di persona.

Critiche alla Facoltà Medica di Catania

Leggo su un giornale on line che la facoltà medica di Catania è l’ultima tra quelle italiane: il rettore, fervente cattolico, probabilmente gongola perché sa che in Paradiso gli ultimi saranno i primi; il cittadino comune dovrebbe invece inorridire e scendere nelle piazze a manifestare chiedendo che vengano rimossi, anche non l’ausilio di scarpe a punta particolare, quei direttori che non hanno la competenza necessaria a dirigere un reparto.

Educazione Medica e Qualità dei Medici

Per esperienza diretta posso dire che la preparazione dei nostri neolaureati, tranne casi eccezionali, è scadente. 

Se utilizziamo il sillogismo aristotelico al contrario, dovremmo dire: ci sono pessimi medici perché hanno avuto pessima didattica, e la didattica è pessima perché ci sono pessimi docenti. 

Naturalmente sarebbe ingeneroso fare di tutta l’erba un fascio perché nella nostra facoltà medica ci sono ottimi docenti e ottimi medici; ma non occupano i posti che meriterebbero di occupare.

Il Futuro del Policlinico e l'Impegno del Dottor Sirna

In una struttura ospedaliera le colonne portanti sono la medicina generale e la chirurgia generale. 

Della chirurgia si è ampiamente occupata la Magistratura; e delle medicine? Funzionano come dovrebbero? 

I primari hanno superato esami che attestino la maturità clinica, come avviene oltre il confine italiano? 

I primari sono sempre fisicamente presenti nelle corsie o passano il loro tempo in congressi e congressini (ce n’è stato uno internazionale a Roccacannuccia)? 

Si occupano dei malati guidando gli specializzandi, o sono gli specializzandi, autodidatti, a occuparsi da soli dei malati?

 

Scrissi che tra il dottor Sirna ed il policlinico esiste un matrimonio quasi religioso: uniti fino a che morte non li separi. 

Li separerà la morte del policlinico perché a Sirna auguro mille anni di felicità! 

 

Manzoni fa dire a Lucia, nei Promessi Sposi “Dio perdona tante cosa per un’opera di misericordia”. 

 

Prima di lasciare il policlinico, dottor Sirna, si faccia perdonare degli eventuali e tanti peccati fatti con la sua gestione. 

 

Faccia a sorpresa una ispezione nelle medicine, e se ha bisogno di collaborazione mi ritenga a disposizione.

 

Auguro a me stesso ed ai malati di Catania e provincia che l’ispezione dia un esito positivo: primari e personale competenti, al posto giusto, nel momento giusto. 

Se così non fosse, dottor Sirna, consulti il suo calzolaio di fiducia!


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