Ultima spiaggia
Chiesto mandato per presentare ricorso, ma ancora non c'è risposta da Città Metropolitana
Si arricchisce di un nuovo capitolo l'incredibile saga che ha travolto la società partecipata Pubbliservizi, coin i suoi 350 dipendenti avviati irresponsabilmente al macero.
L'abbiamo raccontata ad ogni passaggio e basta andare in calce a questo ultimo pezzo per ricostruire una vicenda che ha responsabilità enormi, soprattutto politiche che ne hanno sottovalutato la portata.
Adesso in molti provano a correre ai ripari, soprattutto dopo l'inopinato intervento in consiglio comunale dell'attuale commissario pro tempore della Città Metropolitana, oltre che del comune di Catania, Federico Portoghese.: un intervento che neanche abbiamo voluto, potuto commentare tanto è surreale.
Tuttavia, a leggere tutte le carte, se c'è un organo che in tutto questo tempo ha tenuto la barra dritta, è corretto riconoscerlo, è stato il Consiglio di amministrazione, presieduto dall'imprenditore Giuseppe Molino con i consiglieri Giuseppe Bonaccorso e Maria Luisa Aiello.
Nonostante privato di poteri operativi a causa del commissariamento ministeriale che si trascina, con i risultati visti, dal 2018, il CdA ha sempre avvertito dei rischi che si correvano con una gestione incapace di attuare un effettivo risanamento della società, ed in tal senso la corrispondenza è davvero copiosa.
Dell'ultimo tentativo si ha notizia attraverso un comunicato diffuso nella giornata di domenica dal presidente Molino:
"Considerato il delicatissimo momento che sta attraversando la società, dopo varie interlocuzioni, abbiamo formalmente chiesto un incontro con il socio "Città Metropolitana" per il prossimo lunedì 5 dicembre.
All'incontro chiederemo la partecipazione dell’Avv. Roberto Li Mura che in questi ultimi due anni di Amministrazione Straordinaria, ha, con grande generosità e umanità, assistito il C.d.A. negli adempimenti di competenza, al quale chiederemo la disponibilità di supportare ancora il C.d.A. in tutte le azioni possibili per far uscire la società dallo stato di liquidazione giudiziale.
Siamo fiduciosi che il Socio manterrà gli impegni assunti e metterà tutte le condizioni per superare questa drammatica situazione e ridare speranza ai lavoratori di Pubbliservizi S.p.A. che potrà così ancora svolgere, grazie ad una più efficiente ed efficace organizzazione interna, le essenziali funzioni pubbliche che le sono affidate, evitando salti nel buio che rischierebbero pesanti ricadute sul piano sociale e non gioverebbero al raggiungimento degli obiettivi pubblici."
In pratica, il CdA, assistito dal preparatissimo avvocato Roberto Li Mura, chiede, attraverso lo strumento del ricorso da presentare entro pochissimi giorni, di poter rappresentare al Tribunale Fallimentare tutti quegli elementi che probabilmente sinora sono stati esposti alquanto confusamente, per usare un eufemismo.
Infatti, a leggere i verbali d'udienza, appare abbastanza chiaro che sembra che qualcuno abbia fatto a gara per rendere impossibile ai Giudici di assumere decisione diversa da quella che sono stati costretti ad assumere: un giorno magari si capirà perché e se in questo atteggiamento ci sono responsabilità.
Intanto, nell'interesse pubblico ed in quelli legittimi delle centinaia di lavoratori, occorre lucidità per recuperare il bandolo della matassa che qualcuno ha smarrito.
E probabilmente l'iniziativa assunta dal Consiglio di Amministrazione è l'ultima possibile.
Gli estremi, anche contabili-finanziari, pare ci siano ma al momento in cui pubblichiamo non si ha notizia della risposta del commissario straordinario Federico Portoghese alla richiesta del presidente Molino: staremo a vedere nel corso della mattinata e magari sarà occasione di una uscita straordinaria del giornale.
Almeno speriamo.
Leggi anche: