In tante aziende italiane, pubbliche e private, da giorno 15 febbraio è calata la mannaia dell'obbligo del green pass rafforzato per tutti i dipendenti over 50, pena la sospensione da funzioni e stipendio: non entriamo nel merito.
La notizia è che in Pubbliservizi, la partecipata della Città Metropolitana di Catania, gestita ancora in regime di commissariamento ministeriale a causa della procedura di fallimento cui è da (troppo) tempo sottoposta, le cose riescono a renderle ancora più complicate di quelle che già sono.
Accade infatti che il fatidico 15 febbraio scattano i controlli ed una decina di dipendenti privi del certificato verde vengono sospesi come prescritto dalla legge.
Ma pare che in almeno un caso viene effettuata una singolare "eccezione" che diventa subito argomento di discussione tra il personale.
Lamentele che non sfuggono alla dirigente del sindacato SIFUS Confali Lucia Inzirillo che prende carta e penna e chiede formalmente spiegazioni al Commissario Straordinario Maria Virginia Perazzoli.
La cui risposta è, ancora una volta,un capolavoro:
Quindi, a leggere la risposta, la commissaria Perazzoli ammette che in Pubbliservizi viene in qualche modo, in chiara violazione di legge, accolta una sorta di "autocertificazione" in merito al possesso del green pass e confessa anche che il dipendente in questione avrebbe mantenuto funzioni e stipendio, a differenza dei colleghi sospesi, dal giorno 15 al giorno 21.
E questa in mezzo alle altre, alcune delle quali si possono leggere in calce, mentre si attende ancora di sapere se questa società con 360 dipendenti potrà tornare finalmente in bonis ed essere gestita come si deve nell'interesse della comunità catanese ...
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