La notizia della "conferma" ci risultava più eclatante, imputazione a parte, per il fatto che era stata mantenuta del tutto segreta in un clima in cui all'Università di Catania stanno prevalendo censura (basta leggere le "rassegne stampa" dell'Ateneo) e addirittura la secretazione dei verbali degli organi deliberanti Consiglio di Amministrazione e Senato Accademico.
Una decisione gravissima, in contro tendenza rispetto a tutta la più recente ed ormai consolidata normativa sulla pubblicità degli atti della pubblica amministrazione.
GRAVISSIMA!
Nonostante il clima orribile e quanto ormai da troppo tempo accade all'Università di Catania, è quanto mai opportuno cominciare a distinguere e dare atto che, a fronte di governance sempre più arroccate nella difesa di un sistema indifendibile ed intollerabilmente dannoso per gli interessi generali, vi è una "fronda" che comincia a crescere e, finalmente anche a palesarsi.
Non sono pochi infatti quelli che cominciano ad opporsi: ed è questa la notizia.
Una buona notizia.
A seguito della pubblicazione dell'articolo di ieri abbiamo ricevuto una mail in redazione, FIRMATA:
"Caro Pierluigi Di Rosa,
sono un docente del Disum e le scrivo a proposito dell'articolo che ha pubblicato in data odierna sul suo giornale.
Mi sembra opportuno precisare che non tutti i docenti hanno votato la rielezione della collega Paino.
C'è stata una fronda di 18 docenti:
5, tra cui il sottoscritto, hanno dichiarato in modo esplicito il loro punto di vista disertando le elezioni (il dipartimento conosce perfettamente le loro identità; io no);
13 lo hanno fatto in forma mascherata (hanno fatto ricorso alla scheda bianca).
Numeri esigui, è vero, ma pur sempre significativi.
Intendo dire che tra la classe docente c'è ancora qualcuno che dimostra di avere una coscienza civica.
La saluto cordialmente."
Siamo rimasti colpiti e abbiamo subito risposto:
"Le esprimo il mio rispetto.
Se lei non ha nulla in contrario, mantenendo assolutamente riservata la fonte, (salvo sua espressa autorizzazione), darei notizia di questa realtà.
Non è intenzione del giornale generalizzare, non a caso a costo di numerose querele indichiamo sempre nomi e cognomi.
Siamo perfettamente consapevoli che c’è tanta gente perbene che deve trovare coraggio e fare rete per strappare Unict al degrado e restituirla alla Città ed ai suoi giovani.
In assenza di sue pubblicheremo anonimamente.
Grazie, buona vita."
Pierluigi Di Rosa
A stretto giro abbiamo ricevuto l'autorizzazione a pubblicare con l'indicazione del mittente, e la notizia diventa così ancora più buona ed importante:
"Buonasera,
l’autorizzo a pubblicare la fonte.
Solo una preghiera: niente enfasi, non faccio niente di eccezionale."
Giuseppe Raciti
Giuseppe Raciti è Professore Associato di FILOSOFIA TEORETICA ed insegna Fondamenti di Filosofia al primo anno, Filosofia della Storia al secondo anno e Filosofia Teoretica al terzo anno.
Aderiamo alla richiesta: nessuna enfasi, anche se siamo convinti, conoscendo ormai l'ambiente ed avendone subìto personalmente le violentissime e scorrette reazioni, che al contrario purtroppo non è per nulla ordinario poter registrare queste prese di posizione in un contesto in cui, come si legge nelle intercettazioni, operava e continua ad operare gente inqualificabile che si permette di minacciare di "schiacciare come merde" quanti si oppongono ai loro disegni clientelari e totalmente illeciti.
Niente enfasi, quindi, ma la certezza che l'Università di Catania è piena di gente perbene e capace e che da questi piccoli segnali si deve ripartire per affermare un nuovo, stavolta davvero nuovo, percorso di legalità e coscienza per l'importantissimo ruolo che si esercita.
Grazie Professor Raciti
e
grazie a tutti i docenti e dipendenti che non ci stanno.
È venuto il tempo di cambiare!
PS: A tutt'oggi il Rettore dell'Università di Catania Francesco Priolo non si è costituito come parte civile nei due processi "Università Bandita"...