I corsi di recupero sono già iniziati da qualche giorno così come i collegi docenti e lunedì si tornerà ufficilmente in aula, ma rimangono secondo la Cisl Catania la situazione della riapertura delle scuole e dei relativi adeguamenti alla normativa anti Covid sarebbe ancora nel caos: irrisolte le questioni dei trasporti, dei locali, della formazione del personale, degli alunni con disabilità
Che questo anno scolastico non sarebbe stato come gli altri lo sapevamo già. E da marzo ad ora il tempo necessario per adeguarsi ci sarebbe stato tutto.
Invece ci ritroviamo come sempre a rincorrere il tempo con l'anno scolastico ormai alle porte e le questioni legate all'adeguamento degli istituti alle normative anticovid ancora da risolvere.
Alcuni istituti si stanno attrezzando con i dopi turni, con orari assurdi che minano non solo la continuità e la serenità della didattica, ma soprattuto le già precarie condizioni delle famiglie.
Quante donne - perchè lo sappiamo che saranno quelle che ne pagheranno di più le conseguenze - saranno costrette a lasciare il lavoro o a fare i salti mortali per far quadrare tutto con i bambini che escono da scuola alle 11.15 o che entrano alle 11.30?
Del 2 di settembre la comunicazione - come sempre tardiva - della convocazione del tavolo tecnico da parte della Prefettura di Catania per "un’approfondita analisi di dettaglio sulle situazioni degli Istituti scolastici di ogni ordine e grado del territorio metropolitano, con particolare riguardo alle criticità e problematiche dei diversi Comuni".
A 12 giorni dall'inizio della scuola erano ancora in fase di analisi e, ad oggi, dei risultati di questa analisi non abbiamo nessuna notizia.
Come se non bastasse, sei giorni fa Cgil e Cisl di Catania hanno inviato una lettera al dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale, al neo commissario straordinario della Città metropolitana e al dirigente dell'Asp 3, con la richiesta formale di convocare con urgenza la conferenza dei servizi provinciali, come da documento di Indirizzo Regionale previsto da D.M. 39/2020, e a pochi giorni dall'inizio delle lezioni c'è ancora silenzio dalle istituzioni competenti.
"Oggi più che mai serve responsabilità e concretezza, perché la scuola riparta, e in sicurezza, per tutti", scrive la Cisl catanese nel comunicato stampa arrivato nella serata di ieri nella nostra mail di redazione.
Una denuncia che arriva per voce del segretario generale Maurizio Attanasio, di Ferdinando Pagliarisi, segretario generale della Cisl Scuola catanese e di Lucrezia Quadronchi, responsabile dello sportello Cisl per la disabilità "Orient'Abilità".
"Mentre il tempo scorre, la confusione di idee e di decisioni attorno alle numerose questioni irrisolte aumenta ogni giorno di più – spiega Attanasio – e i problemi si aggravano in tutto il territorio provinciale perché si sta affrontando lo straordinario con misure ordinarie. Abbiamo l'impressione che c'è chi, più o meno volutamente, insiste a mettere la testa sotto la sabbia, a non osservare le linee guida emanate dal ministero e dalla Regione e a buttarla in politica per sottrarsi alle proprie responsabilità di amministratori".
"E se da un lato ci sono sindaci e dirigenti scolastici che hanno affrontato tra tante difficoltà i problemi delle loro comunità - continua la Cisl nel comunicato - dall'altro ce ne sono alcuni che non hanno fatto niente per fare fronte alle esigenze del distanziamento, della fornitura di mascherine, della ricerca di locali o dell'adeguamento delle strutture esistenti, alcuni di loro addirittura stanno permettendo l'avvio delle lezioni con i cantieri aperti nelle scuole".
"Abbiamo più volte richiamato alla responsabilità tutte le parti coinvolte – afferma Pagliarisi – e, ricordiamo, se l'Asp ha dato precise disposizioni per l'esecuzione dei test sierologici al personale scolastico è stato proprio per le ripetute sollecitazioni che abbiamo fatto e per l'intervento straordinario della Prefettura. Anche se attendiamo risposte per gli assistenti igienico-personali e Asacom, al pari del personale delle scuole private. Purtroppo, però, sul tavolo (peraltro mai convocato) restano le questioni legate ai trasporti, alla sanificazione dei locali, ai banchi, al reclutamento e alla formazione del personale, agli alunni con disabilità".
"Sul lato del trasporto degli studenti, sia locale sia extraurbano – ricorda il segretario della Cisl Scuola etnea - registriamo l'assenza totale di ogni interlocuzione per una programmazione straordinaria, necessaria specialmente per gli studenti delle scuole di 2° grado chiamati ad alternarsi tra lezioni in presenza e didattica a distanza. Anzi, c'è addirittura una involuzione nella disponibilità di mezzi e corse, tanto nel settore pubblico quanto nel privato, che penalizza soprattutto la fascia pedemontana".
È caduto nel vuoto anche il richiamo della ministra Azzolina di prestare maggiore attenzione alle fasce più deboli della popolazione scolastica, agli studenti con disabilità e ai servizi per loro essenziali. "Anzi, è proprio in questo ambito – denuncia Quadronchi – che si registrato i ritardi maggiori, tanto da far prefigurare il tradimento del principio di uguaglianza sancito dall'art. 3 della Costituzione".
"A Catania, dove speravamo di iniziare senza ritardi – sottolinea la responsabile dello sportello Orient'Abilità – l'assessorato comunale alle Politiche sociali aveva annunciato l'avvio del servizio di assistenza all'autonomia e alla comunicazione per il 24 settembre, è stato costretto a smentirsi e a rinviare di una settimana. Ma, invece, degli altri Comuni non si sa niente. Né abbiamo notizie dei progetti integrativi migliorativi e dell'impiego degli assistenti igienico-personali da parte del governo regionale che scarica sul governo nazionale gli impegni che aveva assunto".
"Tutto ciò sulle spalle di soggetti deboli che hanno già perso tantissimo durante il fermo delle attività scolastiche, e con i tempi della famiglia stravolti che pesano negativamente sull'organizzazione della vita e del lavoro. Ma con il silenzio assordante da parte di tutte le parti interessate, non ultime le cooperative e i loro rappresentanti, le associazioni e la politica in generale".
"Ecco perché, il sindacato confederale, e la Cisl soprattutto - concludono Attanasio, Pagliarisi e Quadronchi – ha cercato, senza fermarsi neanche nel pieno del periodo estivo, confronti e proposto soluzioni, con sindaci, istituzioni e Prefettura. E ora richiama alla responsabilità tutti, soprattutto l'Ufficio scolastico provinciale perché, così come richiesto, assieme al commissario della Città metropolitana convochino, senza perdere ulteriore tempo, la conferenza dei servizi provinciali, così come da documento di Indirizzo Regionale previsto da D.M. 39/2020, per la tutela e la sicurezza di tutta la comunità scolastica, personale, studenti e famiglie".
A noi non resta che chiamare in causa la corresponsabilità delle famiglie invece, che ad oggi saranno le uniche a dover far fronte ai problema, visto che dalla politica ormai non ci aspettiamo più nulla. E che Dio ce la mandi buona.