Il direttore di SudStyle Aldo Premoli sulla pagina FB del giornale lo ha sintetizzato: "Per Sud Talk Style ho avuto l'onore (e non è retorica) di intervistare una gigantessa. PIERA DEGLI ESPOSTI. Come sentirsi piccolo piccolo davanti a un monumento del teatro contemporaneo..." E in effetti è una puntata speciale del matinée domenica che Premoli conduce con Pierluigi Di Rosa, incontrando un mito vivente del Grande Teatro contemporaneo. La Signora racconta generosamente della sua fragilità, della sua connessione con il dolore del mondo che trasforma in potenza ineguagliabile ogni sua interpretazione. Da Pasolini a Tornatore, Moravia e Maraini, Bellocchio, Sorrentino e tanti altri, ci regala la sua ultima sfida con il libro "L'Estate di Piera", in cui lo scrittore Giampaolo Simi è riuscito a tradurre in una trama noir le visioni della grande attrice. Ad accompagnarci nel racconto di una carriera straordinaria il suo amico e compagno di tante imprese Manuel Giliberti, architetto-scenografo-regista. Domenica 5 luglio alle 11 sulle pagine Facebook di SudPress e SudStyle, sul canale YouTube e al termine anche in formato audio su Spotify e le altre piattaforme podcast.

Piera Degli Esposti è considerata unanimemente tra le più grandi attrici di tutti i tempi, formatasi in gruppi sperimentali, si è imposta tra il 1969 e il 1976 al Teatro Stabile dell'Aquila, lavorando con registi come Calenda (Operetta di Gombrowicz, 1969); Trionfo (Arden di Feversham di anonimo elisabettiano, 1971) e Cobelli (La pazza di Chaillot di Giraudoux, 1972; La figlia di Iorio di D'Annunzio, 1973; Antonio e Cleopatra di Shakespeare, 1974).
La sua carriera inizia giovanissima nel "Teatro dei 101" diretto da Antonio Calenda, dove muove i primi passi insieme ad altri ragazzi che diverranno pilastri del teatro italiano come Nando Gazzolo e Gigi Proietti.
Recita come prima attrice al Teatro Stabile d'Abruzzo tra gli altri in Antonio e Cleopatra, La Figlia di Iorio e successivamente in Molly, Cara.
Nel 1966 avviene il suo esordio in TV con uno sceneggiato di grande successo, Il conte di Montecristo.
La sua carriera cinematografica inizia invece l'anno successivo con il film Trio per la regia di Gianfranco Mingozzi, a cui seguirà Questi fantasmi di Renato Castellani.
Piera Degli Esposti continua così tra palco, set e tv con Il circolo Pickwick di Ugo Gregoretti e, al cinema, con Medea, diretto da Pier Paolo Pasolini, e Sotto il segno dello scorpione dei fratelli Taviani.
A teatro lavora con registi come Scaparro, Guicciardini, Sequi e Massimo Castri (con quest'ultimo in Rosmersholm di Ibsen nel 1980).
Sempre nel 1980 scrive insieme a Dacia Maraini (amica di lunga data) la storia intensa della sua gioventù, nel romanzo di grande successo Storia di Piera, divenuto film tre anni dopo, per la regia di Marco Ferreri e la sceneggiatura della stessa Degli Esposti unitamente a Dacia Marini e Ferreri, nel cast sono presenti Isabelle Huppert nel ruolo di Piera e Hanna Schygulla nel ruolo di sua mamma, quest’ultima al 36° festival di Cannes vincerà il premio come miglior attrice.
I premi e riconoscimenti ricevuti nel corso della sua carriera sono talmente tanti che è inutile anche solo citarli.
L'ultimo regalo della grande artista al suo pubblico è il libro "L'Estate di Piera", dal 16 giugno in libreria edito da Rizzoli e scritto con Giampaolo Simi, celebrato scrittore noire che è riuscito a rendere in narrativa le visioni di una leggenda che ha scritto la storia del teatro italiano.

Nella sinossi si legge che Piera Degli Esposti è
"soprattutto, ostinata e ribelle, non ama i potenti, e sa bene quant’è sottile la differenza tra il palco e la vita. Del resto, nello spettacolo della commedia umana si mente, si tradisce, si recita a soggetto. E può anche capitare di uccidere. Adesso Piera ha deciso di sfidare Shakespeare e allestire la prima rappresentazione al femminile del Riccardo III. Lei è fatta così. Intanto Roma soffoca nell’afa di luglio. Il delitto, però, non va mai in vacanza. E una notte, da una finestra del suo appartamento vicino piazza Navona, l’attrice nota una sagoma disfarsi di un grosso sacco nel pozzo del cortile"
...e parte un racconto che cattura tutta l'immaginazione possibile.

Manuel Giliberti
è architetto,scenografo e regista.
Lavora in tutti questi ambiti facendo confluire in ogni attività le sue diverse esperienze artistiche.
Come architetto sue realizzazioni sono presenti in Italia e all'estero (Francia,Tunisia, Marocco)
In teatro ha firmato numerosissime regie lavorando su testi classici e e riletture contemporanee del Mito.
Ha girato documentari, cortometraggi e lungometraggi.
Vanta collaborazioni con Teatri stabili nazionali e particolarmente importante e duraturo nel tempo il rapporto artistico con Piera Degli esposti che è stata protagonista dei suoi film e di numerosi spettacoli teatrali.
Tra i numerosi premi ha vito il Globo d'oro della Stampa estera per il suo film Lettere dalla Sicilia.
Collabora con case editrici e ha pubblicato saggi e libri relativi alla storia del teatro.
