Il 21 novembre 2018 questo giornale rivelava, con tanto di documentazione fotografica, gli strani collegamenti del deputato renziano Luca Sammartino con soggetti finiti in galera per mafia.
Significativo un gruppo wapp denominato "Fratellanza" rinvenuto dagli investigatori sul cellulare del deputato catanese che era utilizzato per lo scambio di messaggi con i fratelli Santapaola, di cui uno, vice sindaco di Misterbianco, verrà arrestato, appunto, per reati di mafia.
Adesso arriva la conferma da parte di un giudice terzo, in questo caso il GUP Barone, che le accuse avanzate dalla Procura di Catania a seguito delle indagini svolte dalla Digos meritano di essere approfondite in un pubblico processo.
Nel frattempo è partita di recente un'altra indagine, denominata "Report" che coinvolge esponenti della cosca Laudani e con le cimici della procura che intercettarono un colloquio tra l'esponente di Italia Viva a colloquio con il boss Girolamo Lucio Brancato.
Secondo la procura, al fine di ottenere favori elettorali il deputato avrebbe promesso a Brancato un posto di lavoro per il nipote, alla ditta di rifiuti Nosema, e lo spostamento di una vecchia cabina telefonica che dava fastidio perché proprio di fronte la pizzeria del boss in una frazione di Mascalucia.
Nel frattempo Luca Sammartino è presidente della Commissione Cultura dell'Assemblea Regionale Antimafia.