"Educarsi ed Educare al Web", questo il titolo del libro scritto "a quattro mani" da Marco Pappalardo e Alfredo Petralia. Amici di lunga data, entrambi professori e più in generale educatori a 360°; insieme hanno deciso di raccogliere le proprie riflessioni sul rapporto che i più piccoli possono avere con la Tecnologia; sui vantaggi e i possibili pericoli ai quali ogni giorno potrebbero andare incontro. Ne è "venuto fuori" un libro veramente prezioso. Leggere per credere.
"Quando un bambino ha in mano un cellulare, ha in mano il mondo; con tutto il bello e il brutto che ci può essere".
Iniziamo da questo spunto, da queste parole pronunciate del professor Alfredo Petralia durante la nostra lunga intervista telefonica. E partiamo da qui per capire che poi, in un certo senso, questo può davvero essere considerato uno dei problemi più antichi del mondo.
Quando - e come - è il caso di esporre i propri figli al mondo "quello vero" e senza filtri? Quello fatto di brutture, di sesso, di morte e di ingiustizie, o semplicemente di cose che al momento non sono in grado di comprendere?
Quando è il caso di farli tuffare liberamente nel mare di internet, e quando invece si rischia di sconfinare nell'errore opposto - "in stile Siddharta" - credendo di tutelarli?
Oppure ancora, il web rappresenta condivisione o egoismo? Credibilità o apparenza? Studio o distrazione? Cultura o imbarbarimento?
Queste sono sicuramente domande che ci poniamo tutti, e alle quali i due professori hanno provato a dare una risposta, o quantomeno un utile spunto di riflessione, basato anche sulle loro esperienze da educatori.
Nel loro libro "Educarli ed Educare al Web", edito all'inizio di settembre scorso da Edizioni San Paolo, ci sono 30 "più uno capitoli" - aggiunto nell'era post covid per documentare anche l'esperienza della didattica a distanza - nei quali si sprona ad una riflessione su questi temi, e si arriva a fare un quadro più chiaro della situazione - anche grazie alle infografiche alla fine di ogni capitolo.
"Gli adulti devono educare, ma devono anche in primis dare l'esempio" ci spiega Marco Pappalardo, che prosegue: "dobbiamo stare nel web come persone consapevoli, e non come pesci in una rete"
La tecnologia è una normalità che però non può arrivare così sconosciuta; l'abbiamo fatta entrare nelle nostre vite e nella nostra privacy pensando che fosse tutto gratis, quando in realtà il vero "prodotto" siamo noi!"
"In questo libro abbiamo parlato di questi temi a 360°, dal punto di vista degli adulti e dei bambini, mettendo in luce gli aspetti negativi ma anche quelli positivi della tecnlogia; perchè l'importante è invitare alla riflessione"
E quali possono essere gli ulteriori problemi?
Il professor Petralia ci spiega che: "c'è anche il rischio, per i più piccoli, che le identità create sul web vadano a sostiuire quelle della vita reale - basti pensare al fenomeno degli hikikomori - oppure c'è la possibilità che alcuni giovani vengano convinti ad aderire a delle pericolose challenge - come vediamo dai casi di cronaca", o siano vittime di adescamento o bullismo"
"Il nostro libro nasce dal fatto che ci siamo resi conto che, nonostante ci sia una grande attenzione di natura tecnica e pratica su come utilizzare il web, manca invece un'attenzione altrettanto importante dal punto di vista personale, filosofico, etico e sociologico del fenomeno"
E se venisse dedicata la stessa attenzione, molti problemi si potrebbero evitare".