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Apertura con “Affacciabedda” di Mario Incudine e Moni Ovadia, si chiuderà con l’omaggio a Sebastiano Gesù
Saranno 4 giorni intensissimi, 40 film in 4 giorni con tanti eventi collaterali ed una inaugurazione strepitosa giorno 16 con Moni Ovadia e Mario Incudine.
La creatura del regista Nello Correale giunge alla sua ventesima edizione, confermandosi come uno degli eventi più attesi e di successo del panorama artistico-cinematografico, messo a dura prova dal flagello di una pandemia che ha devastato questo terribile anno bisestile 2020.
Ma Arte e Cultura non si fermano: anzi...
Se ne parlerà in diretta domenica 13 settembre alle 11 nel matinée di Aldo Premoli per SudStyle con Pierluigi Di Rosa e ospiti il regista e patron del festival Nello Correale e l'attrice e drammaturga Elisa Di Dio.

Comincerà alla grande mercoledì 16 settembre con un recital di Mario Incudine e Moni Ovadia la XX edizione del Festival internazionale del Cinema di Frontiera.
La manifestazione, dopo un anno di transizione e dislocazione a Vittoria, nel Ragusano, torna nel cuore del borgo marinaro di Marzamemi.
Incudine e Ovadia proporranno un recital di musica e poesia “Affacciabedda” in piazza Regina Margherita, che tornerà ad essere, la "sala cinematografica" a cielo aperto più grande e più a sud d’Europa confermando "la necessità - come afferma il direttore artistico Nello Correale - in un momento così particolare per noi tutti, e ancor più per il cinema, di vedere i film insieme, sul grande schermo, in una sala, seppure all'aperto, e prepararci al ritorno in quelle al chiuso ".
Il Festival ospiterà il concorso dei lungometraggi che, quest’anno, saranno 5: “Papicha. Non conosci Papicha”, di Mounia Meddour (Francia/Algeria 2020, 105’), “Il delitto Mattarella”, di Aurelio Grimaldi (Italia 2020, 97’) presentato dal stesso regista e dall'attore David Coco, “The Peanut butter falcon (In viaggio verso un sogno)” di T. Nilson con Shia Le Beouf (Usa 2019, 97’), “Il corpo della sposa” di Michela Occhipinti (Italia 2020, 91') presentato dalla regista e “Nour" di Maurizio Zaccaro con Sergio Castellitto (Italia 2019, 91') presentato dal regista e dagli autori del libro da cui è tratto (in streaming).
“Per questa 20ma edizione - ha anche annunciato il direttore artistico - il film vincitore sarà segnalato dal Festival (direttore e comitato artistico) e un film, tra i 5 in concorso, verrà indicato dal pubblico”.
Le proiezioni dei cortometraggi sono previste nel vicolo Santa Chiara mercoledì 16, giovedì 17 e venerdì 18 settembre, a partire dalle ore 21 e i corti in concorso saranno 15, firmata dalla Filmoteca Laboratorio 451 e curata dal giornalista Andrea Di Falco, in collaborazione con Chiara Pitti, Elisa Ragusa e Francesco Savarino.
Inoltre verranno proiettati 5 fuori concorso e ci sarà un focus dall’Iran a cura di Babak Karimi.
Mercoledì 16 settembre, per i Cortometraggi in concorso, vengono mostrati: Viva Presidio! di Andrea Lazzari (Italia-Usa 2020, 14’), La grande onda di Francesco Tortorella (Italia 2019, 15’), Roberto di Carmen Còrdoba Gonzàlez (Spagna 2020, 10’), Chedly di Francesco Castellaneta (Italia 2019, 15’) e A quien dices amar di Inés Pintor e Pablo Santidriàn (Spagna 2019, 12’). Per i Cortometraggi fuori concorso, vengono proiettati Following life del Terzo Segreto di Satira (Italia 2020, 18’) e Saber perder di Sergio Milàn (Spagna 2019, 6’).
Giovedì 17 settembre, la proposta dei Cortometraggi in concorso prevede la visione di: Klod di Giuseppe Marco Albano (Italia 2020, 15’), Influencer di Rubén Barbosa (Spagna 2019, 18’), The flying hands di Giovanni Meola (Italia 2020, 9’), Tonino di Gaetano Del Mauro (Italia 2019, 15’) e Sottosuolo di Antonio Abbate (Italia 2020, 16’). Per i Cortometraggi fuori concorso, vengono proiettati Passeur di Alessio Coccia (Italia 2020, 9’) e Mr. H di Giulio Neglia (Italia 2020, 12’).
Venerdì 18 settembre vengono mostrati gli ultimi Cortometraggi in concorso: Amal di Matteo Russo (Italia 2020, 17’), Nosotros di Silvia Pradas (Spagna 2020, 14’), Schiavonea di Natalino Zangaro (Italia 2019, 15’), Polter di Alvaro Vicario (Spagna 2019, 12’) e Anthropocene di Michelle Kossler (Italia 2020, 15’). Per i Cortometraggi fuori concorso, viene proiettato Dis-Play di Tito Laurenti e Roberto Calabrese (Italia 2020, 8’).
La giuria del “ConCorto” è formata dagli attori Ester Pantano, David Coco e dal regista Diego Ronsisvalle. Gli schermi del Festival quest’anno saranno anche in piazzale Balata, che ospiterà l’evento “Marzamemi al cinema”, un film di montaggio delle scene dei lungometraggi girati a Marzamemi da “Sud” di Salvatores nel 1993 ad oggi, e tante altre proiezioni tra cui la rassegna cinema e musica e il film “Mario e il mago” di E. M. Brandauer (versione italiana). Prima visione assoluta del film girato in gran parte a Marzamemi nel 1994 e mai proiettato nelle sale italiane. Un’occasione per vedere volti e luoghi di un territorio trasformato dal tempo e dalla poetica del cinema.
Il gran finale è previsto sabato, con le premiazioni, la serata omaggio a Sebastiano Gesù e il film muto “Safety Last (Preferisco l’ascensore)" diretto da Fred C. Newmeyer e Sam Taylor, con Harold Lloyd (Usa 1923, 74'), musicato dal vivo da Ensemble Darshan.
Tanti i nomi degli ospiti “amici” del Cinema di Frontiera che non hanno voluto mancare all’appuntamento della XX edizione. Alcuni parteciperanno in streaming: i registi Mika Kaurismaki, Lily Nagy e Maurizio Zaccaro, l’attrice turca Elit Iscan, l’attore e produttore iraniano Babak Karimi e il medico e scrittore di Lampedusa Pietro Bartolo.
Altri raggiungeranno il borgo marinaro, come gli attori Donatella Finocchiaro, Elisa Di Dio, Lucia Sardo, i registi Agostino Ferrente, Michela Occhipinti, Diego Ronsisvalle, Pasquale Scimeca e Aurelio Grimaldi. Giornalisti e scrittori verrano a presentare il loro lavoro come Felice Cavallaro, Sebastiano Messina, Giorgio Ruta.
* Per le vigenti disposizioni anticovid l’accesso alle sale del Cinema di Frontiera sarà contingentato e sarà necessaria la prenotazione online dei posti sul sito www.cinefrontiera.it

Nello Correale, napoletano residente a Roma, classe 1955, laureato in filosofia alla Statale di Milano, si è formato artisticamente alla Scuola del Cinema di Milano per la regia cinematografica e a quella del Piccolo Teatro di Milano per la regia teatrale.
É sceneggiatore, regista e autore di programmi televisivi. Nel 1997 ha scritto e diretto il suo primo film “Oltremare” vincitore di numerosi premi internazionali, con interpreti quali Iaia Forte, Luca Zingaretti, Leo Gullotta, Ida Di Benedetto, TizianaLodato e Marco Bonini.
Ha collaborato a molte sceneggiature tra cui “Journey of Hope” premio Oscar come miglior film straniero nel 1991.
Ha scritto e diretto numerosi documentari per emittenti nazionali e internazionali, tra cui “I ragazzi della Panaria” nominato al David di Donatello nel 2005. “Wolf on the Drum” per Kazakh Film (la prima coproduzione Italia/Kazakhstan) e “La voce di Rosa” con Donatella Finocchiaro.
Nel 2009 entra nella TIPOTA Movie Company, di cui è oggi amministratore unico, una società di produzione indipendente e dinamica che, da quando è stata costituita nel 1998 da Dario de Luca Gabrielli, ha prodotto, co-prodotto e distribuito film, documentari, cortometraggi e programmi tv per il mercato nazionale ed internazionale. Dal 2002 ha ampliato la sua attività anche nella produzione pubblicitaria e istituzionale. Sin dalla sua prima produzione, il film di Fabrizio Bentivoglio con Valeria Golino, Tipota ha sempre puntato la sua attenzione sugli autori consolidando il suo rapporto con Werner Herzog. Attualmente dedica particolare attenzione a storie vere e temi sociali sia nella fiction che nel documentario.
Nello Correale ha ideato e dirige dal 2000 il Festival internazionale del Cinema di

Elisa Di Dio è nata a Enna. Proviene da una famiglia di attori professionisti attiva in tutta Italia dalla fine del Settecento. Insieme al fratello e alla sorella , nel 1988, fonda la Compagnia dell’Arpa, collettivo di produzione teatrale, oggi attiva sul territorio regionale e nazionale, che ha dato vita, nel 2011, insieme ad altre realtà, alla rete LATITUDINI – Rete siciliana per la drammaturgia
contemporanea siciliana. La Rete oggi comprende le più importanti compagnie attive in Sicilia nel campo del teatro contemporaneo e la ricerca di nuovi linguaggi. Dal 2013, la Compagnia dell'Arpa aderisce al Progetto C.Re.S.Co, Coordinamento delle realtà della scena contemporanea.
Laureata in lettere, Elisa è docente di Italiano, Storia e Discipline dello Spettacolo nelle Scuole superiori, ha lavorato per il cinema con Giampaolo Cugno, Sebastiano Scimeca, Giovanni Calvaruso, Laura Muscardin, ma la sua attività principale si svolge in teatro. È drammaturga, formatrice e performer in laboratori teatrali per grandi e piccoli, con un occhio di riguardo alle realtà del disagio infantile, giovanile, e al mondo femminile. Ha recitato per il circuito dei Teatri di Pietra, ed è stata diretta dai registi Aurelio Gatti, Tino Caspanello, Giuseppe Cutino, Sabrina Petyx, Rosario Palazzolo in produzioni con Ernesto Lama, Sebastiano Tringali, Cinzia Maccagnano, Filippo Luna, Mario Incudine, Lucia Sardo, Egle Doria. Con la regia e la direzione artistica di Sebastiano Gesù ha collaborato a buona parte delle edizioni del Festival del Cinema di frontiera di Marzamemi, curando i momenti teatrali proposti durante il festival. Per la regia di Andrea Saitta, dal 2018 porta nei teatri italiani, Didon now, della drammaturga Lina Prosa. Ha all’attivo una pubblicazione, Teatro al Centro, (Maurizio Vetri editore - 2019) che raccoglie alcuni dei suoi scritti teatrali. È speaker radiofonica e presentatrice. Ha ricevuto il premio come migliore attrice, nel 2015, conferitole dalla rivista Sipario per lo spettacolo FedraRandom, e come drammaturga e regista, il premio speciale “Teatro e Poesia” Versi di Luce, Festival di cinema e Poesia, a Modica, nello stesso anno. Attualmente è impegnata nella organizzazione della II edizione del Cromosoma Sicilia Teatro festival, che si svolge in archeositi, boschi, luoghi monumentali: in questa direzione la Compagnia dell'Arpa e Latitudini è una delle prime realtà teatrali regionali impegnata a ripartire dopo la pandemia, provando a sperimentare di nuovi modi di fare teatro e di viverlo.
Elisa è una runner atipica, perché riesce a correre solo in luoghi del Mito e della Storia: ai piedi del Castello di Lombardia, a Enna, e intorno al lago di Pergusa che, secondo le fonti classiche, è stato teatro del rapimento di Kore, ad opera di Ade.
È madre di Ginevra, sedici anni di allegria e tenerezza.