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Coronavirus, calma a Catania. L'infettivologo Cacopardo: "Il panico non è utile, la razionalità sì"

26-02-2020 05:03

Lucia Murabito

Cronaca, Sanità,

Coronavirus, calma a Catania. L'infettivologo Cacopardo: "Il panico non è utile, la razionalità sì"

"Il panico non è utile, la razionalità sì". Bruno Cacopardo, primario di Infettivologia dell'ospedale Garibaldi di Catania ci spiega con tono pacato q

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"Il panico non è utile, la razionalità sì". Bruno Cacopardo, primario di Infettivologia dell'ospedale Garibaldi di Catania ci spiega con tono pacato quello che sta succedendo in queste ore in Sicilia, con la giusta prudenza ma senza allarmismi che rischiano di risultare più nocivi del virus stesso.



"Il Coronavirus è ad alta contagiosità, ma a bassa letalità: la maggior parte dei contagiati sintomatici ha sintomi lievi come febbre, tosse e mal di testa. Nè più e né meno che una semplice influenza".



Raggiungiamo il dottore Bruno Cacopardo telefonicamente nella tarda serata: le giornate in questo periodo sono intense e nel pomeriggio il primario di Infettivologia del Garibaldi ha partecipato ad una riunione in assessorato per fare il punto sulla questione Covid-19.



Dott. Cacopardo perché si sta generando allarme intorno al Coronavirus?



"Perché è un virus nuovo. La maggior parte degli individui non ne posseggono gli anticorpi ed è ha modalità di contagio differenti dai virus a cui siamo abituati. Ma se mi permette l'allarme è soprattutto mediatico. L'influenza cosiddetta stagionale, ogni anno, genera morti in numero molto più spaventoso. E non solo tra i cosiddetti immunodepressi. Ma è un fenomeno cui siamo abituati e non genera più scalpore".



Qual è la situazione in Sicilia?



"Al momento contiamo solo tre casi. E nessuno di questi è autoctono: tutti arrivano dal focolaio bergamasco. E di questi tre solo uno ha necessitato di ricovero ed è gestito dal Cervello di Palermo. Per gli altri, con sintomi lievi si è optato per l'autoisolamento precauzionale".



Sono in quarantena quindi?



"Parlare di quarantena è sbagliato in realtà. Perché il periodo di isolamento consigliato è di soli 14 giorni, ma sì, sono isolati per evitare il generare di altri contagiati. Il Coronavirus è un'evento epidemiologico mondiale, con una percentuale rilevante di contagiati presente in Italia, è vero. Ma con il focolaio concentrato nell'area del nord Italia"



Che linea sta seguendo la Regione Sicilia nella gestione del Virus? In queste ore si ha notizia di tanti fuori sede che stanno rientrando dalle zone del focolaio...



"Chi rientra dalla cosiddetta Zona Gialla, quella di possibile contatto ma non di focolaio. La Zona Rossa, quella del bergamasco, come sapete sotto contenimento quindi uscire è impossibile al momento. Ci sono tre modalità diversa di gestire chi rientra dalla zona gialla. A chi non ha sintomi ma proviene da zone potenzialmente epidemiche chiediamo buon senso: e di porsi in auto isolamento per i 14 giorni necessari a capire se svilipperà o meno la sintomatologia. Chi ha sintomi lievi, come mal di testa e raffreddore deve contattare il medico di famiglia che seguirà il procedere della malattia. Chi invece manifesta sintomi più evidenti come la febbre è bene che si rivolga al 118".



Il fatto che siamo in pieno periodo di influenza stagionale non vi aiuta nell'individuazione di chi è stato colpito dal Covid-19



"No, difatti nei soggetti con sintomatologia dobbiamo operare un doppio tampone in sequenza: il primo per l'influenza ordinaria e - solo in caso di negatività al test - passiamo al tampone per Coronavirus".



Cosa sappiamo dei metodi di contagio?



"Esistono due modalità per contrarre il virus: il classico contagio che avviene per le vie aeree e quello da contatto di superficie infetta. È stato infatti scoperto che il Coronavirus permane attivo sulle superfici per un tempo lungo, forse anche per 8/9 giorni. Quindi se le gocciole di saliva di uno starnuto finiscono su un oggetto, su un tavolo ad esempio, e io vengo in contatto con lo stesso poggiandoci le mani che porterò al naso o alla bocca potrei contrarre il virus. Quello che più allarma in realtà è comunque la presenza di soggetti portatori ma asintomatici, ed è una cosa alla quale non siamo abituati: mediamente con i virus più evidente è la sintomatologia più alte sono le possibilità di contagio perché è quella la fase di esplosione del virus. Il Coronavirus invece viene espulso anche in assenza di sintomi. Per questo chiediamo l'autoisolamento anche a chi pur non avendo sintomi viene da zone potenzialmente a rischio".



Dobbiamo barricarci in casa ed evitare posti affollati?



"Questi sono provvedimenti necessari in caso di focolaio epidemico. Ma non è il nostro caso. Come vi dicevo in Sicilia non abbiamo casi autoctoni e quelli evidenziati sono in isolamento. È appurato che soggetti in buona condizione generale di salute superano il virus da soli e come una normalissima influenza. Sono gli anziani e gli immuni depressi ad avere qualche problema nella gestione del virus. Il panico è immotivato, ma non scordiamoci di usare il buon senso e di rispettare le più ovvie norme igieniche. "


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