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Appalto milionario per il Sistema Informatico Ospedaliero dell'ARNAS Civico di Palermo: il collaudo dal 2019 n

27-02-2025 05:00

Pierluigi Di Rosa

Cronaca, Focus, Sanità, covid spese & C.,

Appalto milionario per il Sistema Informatico Ospedaliero dell'ARNAS Civico di Palermo: il collaudo dal 2019 non è ancora stato eseguito?

A proposito di sprechi ed inefficienze nella sanità siciliana. Un contratto da milioni di euro bloccato: quali sono le responsabilità?

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Un contratto da milioni di euro bloccato: quali sono le responsabilità?

 

In queste ultime ore, tra le tante altre, sulla sanità regionale siciliana sono arrivate due botte pesantissime che coinvolgono gli ultimi due governi, quello Musumeci e l'attuale di Schifani.

 

Sotto accusa dalla Corte dei Conti la gestione dei fondi Covid per la realizzazione dei posti di terapia intensiva e semi intensiva in fortissimo ritardo; poi arriva la sonora bocciatura sui LEA, con la sanità siciliana al penultimo posto per quanto riguarda la prevenzione e al terzultimo posto per quanto attiene l'area distrettuale, che misura in particolare la qualità di assistenza sul territorio. Un disastro totale.

 

Ma i casi di inefficienza, o altro, sono numerosissimi e spesso si devono scoprire tra le pieghe degli albi pretori, seguendo l'iter di operazioni che risultano difficilmente decifrabili.

 

Tra questi uno eclatante accade all'ospedale Civico di Palermo.

 

Si tratta di un appalto bandito nel 2017 per l’implementazione del nuovo Sistema Informativo Ospedaliero (SIO) dell’ARNAS Civico di Palermo, del quale il 22 febbraio 2019 venivano avviati i lavori. 

 

Sono appena passati ben sei anni!

 

Un progetto finanziato con fondi pubblici e assegnato tramite gara alla RTI Dedalus, con un ribasso del 21,768% su una base d’asta di 8,6 milioni di euro. Il contratto, secondo le specifiche, prevedeva il completamento del collaudo entro 120 giorni. A decorrere dal 22 febbraio 2019!

 

Quindi il collaudo sarebbe dovuto avvenire entro il 22 giugno…2019.

Ma come vedremo in seguito, soltanto nel gennaio 2024 si accorgono che i lavori non sono stati consegnati e mandano una letterina di contestazioni.

 

A distanza di anni, però, il collaudo non risulta ancora effettuato, lasciando la struttura ospedaliera priva di un’infrastruttura tecnologica adeguata e necessaria per la gestione amministrativa e sanitaria.

 

Il mancato collaudo ha conseguenze tangibili sull’efficienza del sistema ospedaliero, creando inefficienze che possono riflettersi direttamente sulla qualità dei servizi offerti ai pazienti. 

 

La situazione attuale richiede risposte concrete e trasparenza da parte dell’amministrazione pubblica.

 

Perché il collaudo non è stato ancora eseguito?

 

Dai documenti emerge chiaramente che la fase di collaudo doveva concludersi entro i primi quattro mesi dall’inizio dei lavori. 

Tuttavia, tale processo non è mai stato portato a termine. 

 

Le domande sorgono spontanee:

  • Quali sono le ragioni di questo ritardo?
  • La responsabilità è imputabile al fornitore o all’amministrazione appaltante?
  • Ci sono problemi tecnici non risolti o ostacoli burocratici dietro questa mancata attuazione?
  • Il software è stato effettivamente testato o alcune parti del sistema risultano ancora incomplete?
  • Quali misure sono state prese per rimediare al ritardo e garantire un collaudo tempestivo? 
  • Le penali previste sono state pagate?

 

L’articolo 11 del contratto prevede penali di 500 euro al giorno per il mancato rispetto delle tempistiche. 

Inoltre, se le penali superano il 10% del valore complessivo dell’appalto, il contratto può essere risolto con addebito dei danni al fornitore. 

 

Considerando il ritardo accumulato, le penali avrebbero dovuto raggiungere un importo significativo, superiore ai 700 mila euro! 

 

Tra l'altro ci risulta che una contestazione sia stata formalizzata soltanto nel gennaio 2024, a distanza di 5 anni dalla prevista consegna dei lavori. E non si sa che seguito abbia avuto.

 

Ripetiamo le domande:

  • L’amministrazione ha applicato e riscosso queste penali?
  • Se no, perché?
  • Qual è l’ammontare totale delle penali maturate fino a oggi?
  • Il mancato pagamento delle penali è stato giustificato con eventuali proroghe contrattuali? 
  • Che fine hanno fatto i premi per i dipendenti?

 

Secondo i documenti analizzati, infatti, tra le somme a disposizione dell’amministrazione era previsto un accantonamento di 172.000 euro per il pagamento di incentivi ai dipendenti coinvolti nell’esecuzione del contratto. 

 

Dato che il collaudo non è mai stato eseguito e il progetto non è pienamente operativo:

  • I dipendenti hanno ricevuto i premi previsti?
  • Se no, a quanto ammontano le somme rimaste inutilizzate?
  • Queste somme sono state destinate ad altre finalità?
  • Il personale coinvolto ha ricevuto compensazioni alternative o si è trovato a svolgere il proprio lavoro senza il supporto tecnologico previsto?
  • Perché il contratto non è stato rescisso?

 

L’amministrazione ha infatti facoltà di risolvere il contratto per inadempienza se le penali superano il 10% del valore dell’appalto. 

Con il mancato collaudo e il ritardo accumulato, questa soglia è stata probabilmente ampiamente superata. 

 

  • Tuttavia, il contratto sembra ancora in essere. Perché?
  • Sono state fatte valutazioni economiche che hanno portato alla decisione di non rescindere?
  • L’amministrazione sta cercando soluzioni alternative con il fornitore?
  • Sono stati effettuati audit per verificare la legittimità della mancata rescissione?
  • Come si è sopperito alla mancanza del sistema informatico?

 

Il sistema informatico ospedaliero è un’infrastruttura cruciale per la gestione amministrativa e sanitaria. Senza la sua piena attuazione, l’ARNAS Civico di Palermo potrebbe aver affrontato gravi difficoltà operative. 

 

Ci si chiede quindi:

  • L’ospedale ha adottato sistemi temporanei per gestire le operazioni che il nuovo sistema avrebbe dovuto coprire?
  • Sono stati spesi fondi aggiuntivi per compensare questa mancanza?
  • Esiste un piano di emergenza per gestire l’assenza di un’infrastruttura digitale moderna?
  • Quali sono le prospettive future per il sistema informatico?

 

 

Alla luce delle informazioni emerse, risulta evidente che l’ARNAS Civico di Palermo debba fornire risposte precise alla cittadinanza. 

 

Un contratto da milioni di euro, con un sistema informatico mai collaudato, penali non chiaramente applicate, premi per i dipendenti in sospeso e una mancata risoluzione del contratto rappresentano una serie di interrogativi che richiedono risposte urgenti.

 

L’amministrazione ha il dovere di chiarire pubblicamente: 

1. Quali sono i motivi esatti del mancato collaudo?
2. Le penali sono state applicate? Se no, perché?
3. I premi per i dipendenti sono stati erogati?

4. Perché il contratto non è stato risolto nonostante le clausole contrattuali lo permettessero?

5. Come si è sopperito alla mancata attuazione del sistema informatico?

 

Alla luce dei dati oggettivi sopra riportati e delle penali che sicuramente superano il 10% del valore del contratto, l’amministrazione aveva ed ha il potere/dovere di rescindere l’accordo e richiedere un risarcimento dal fornitore.

 

Anche perché, collaudando adesso a distanza di sei anni dalla sua previsione,  l’amministrazione si troverebbe a dover acquisire un sistema ormai obsoleto, per di più bloccando per i prossimi 5 anni la propria innovazione se non a costi più alti dell’aggiudicazione, anche considerando che mediamente il ciclo di vita di un sistema informativo è di qualche anno e poi va aggiornato in linea con i progressi tecnologici in continua evoluzione.

 

Se poi alcune procedure sono state installate, mentre altre no, e ciò ha probabilmente determinato l’assenza del collaudo, l'amministrazione avrebbe il dovere di trovare una soluzione alternativa.

 

Una possibile potrebbe essere la risoluzione del contratto, come previsto dalle norme sugli appalti pubblici e dal contratto stesso, con il pagamento di un saldo e stralcio pari al 50% del valore della fornitura (circa 1.000.000 di euro) per l’utilizzo parziale del sistema. Inoltre, si potrebbe richiedere al fornitore, come indicato nel paragrafo 7.4, di collaborare con il nuovo operatore scelto per la migrazione dei dati.

 

Con questa strategia, l’amministrazione potrebbe riutilizzare le somme non ancora spese – circa 1.300.000 euro per la fornitura e 2.500.000 euro per la manutenzione di cinque anni – integrandole con i fondi PNRR DEA I e II livello per creare un progetto altamente innovativo.

 

O i responsabili, come spesso accade, aspettano di andare in pensione, se non addirittura passare a miglior vita, sperando che la Corte dei Conti ed i cittadini non si accorgano di questa inadeguatezza e scampare i danni procurati all'erario?

I documenti su cui fondiamo le nostre domande:

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