Tagli, tagli e ancora tagli. Dalle spese per istruzione e diritto allo studio a quelle per le politiche giovanili, sport e tempo libero, tagli drastici al trasporto pubblico locale, ai parchi e ancora agli interventi a favore della disabilità e del turismo. Soffrono meno le attività a favore della famiglia e i servizi sociali e le spese per gli organi istituzionali (e ti pareva!) La Giunta Bianco ha pubblicato ieri lo schema di bilancio di previsione 2017-2019 con numeri che si accorciano insesorabilmente rispetto all'anno precedente, ferme restando alcune spese istituzionali. Sembra insomma uno schema fatto più con l'accetta in mano che con la testa. Ciò perché la fretta è cattiva consigliera. Si corre contro il tempo per arrivare all'approvazione definitiva da parte del Consiglio comunale entro il 31 marzo, data prevista per legge. Ma il nocciolo della questione non è tanto la legge, ogni anno infatti il bilancio preventivo è stato approvato a fine anno (sic!), tanto il fatto che se non si dovesse arrivare in tempo a quella data scadranno i contratti degli 11 dirigenti esterni che cesseranno così automaticamente, lasciando senza vertice altrettante direzioni comunali. Il progetto esitato dall'Amministrazione passerà adesso al vaglio del Collegio dei Revisori dei Conti del Comune e quindi arriverà in Aula dove prima dovranno essere licenziate le cosiddette "propedeutiche" cioè le delibere relative al Piano Triennale delle Opere Pubbliche e al Dup, il documento unico di programmazione che dovrebbe dettare le linee guida del Bilancio. Due provvedimenti di fatto solo formali, senza capacità di incidere seriamente sulla Manovra Finanziaria vera e propria. Così com'è, senza stravolgimenti dell'ultim'ora, il Bilancio si presenta "lacrime e sangue" che, come sempre, sono a totale carico dei cittadini, i più deboli, privati di denaro destinato ad alcuni servizi importanti come la scuola, il trasporto e quelli relativi ai disabili. Già in città si registrano le prime reazioni. Matteo Iannitti, di Catania Bene Comune, nel suo profilo Facebook si pone una domanda alla quale si da anche una risposta. "Quanto spende per il diritto allo studio il Comune d'Italia con il più alto tasso di analfabetismo (tra i comuni con più di 100mila abitanti) e con i tassi più alti di dispersione e abbandono scolastico?" domanda. "Zero" è la risposta. Progetto Bilancio di previsione 2017_2019