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Sei milioni sequestrati a Nunzio Tenerelli, parente dei Mazzei

21-12-2016 10:05

redazione

Cronaca, capitali illeciti, europa; Eurodeputato, sambuca di sicilia, associazione per delinquere,

Sei milioni sequestrati a Nunzio Tenerelli, parente dei Mazzei

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Attività, immobili, conti correnti e autovetture confiscati. False le dichiarazioni al fisco



Sei milioni di euro sono stati sequestrati tra attività d’impresa, 27 immobili, 3 conti correnti e  3 autovetture al trentunenne Nunzio Fabio Tenerelli, cugino di Nuccio Mazzei, reggente del clan dei Carcagnusi. Tenerelli, pur non essendo organico al sodalizio mafioso del cugino, avrebbe illecitamente accumulato il consistente patrimonio negli anni, grazie a rapine e furti ed era già detenuto agli arresti domiciliari per una serie di reati contro il patrimonio.



Nel settembre del 2015 era stato arrestato nell’ambito dell’operazione “Nuova Famiglia” in quanto responsabile, tra gli altri, di una rapina commessa il 30 giugno 2014 sul treno Siracusa-Roma fermo alla stazione ferroviaria di Acireale, ai danni di una cittadina cinese. Particolarmente rocambolesca l'azione delittuosa, quasi da film western, con ben sette uomini, alcuni armati di pistola, che bloccano il capotreno e il cuccettista a terra, per fare irruzione sul treno e rapinare la malcapitata di un non precisato quantitativo di denaro in contanti.



Il decreto di sequestro a carico di Tenerelli è stato emesso dal Tribunale di Prevenzione di Catania su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia etnea, intervenuta a seguito di complesse indagini, anche patrimoniali, delegate al Nucleo di Polizia Tributaria del capoluogo etneo. Tenerelli non aveva mai dichiarato al fisco dei beni posseduti, risultando tra l'altro disoccupato.



Le investigazioni hanno consentito di individuare i beni, mobili e immobili, illecitamente accumulati dalla famiglia. A fronte di ciò, nel corso degli accertamenti patrimoniali è emersa la disponibilità di un patrimonio immobiliare di grande valore. In particolare, è stato accertato che gli immobili sono stati acquistati ricorrendo a denaro contante e, anche quando ha fatto ricorso alla stipula di mutui o all’emissione di titoli di pagamento, gli acquisiti sono stati effettivamente, sempre e solo, regolati in contanti. I familiari, dal canto loro, in più circostanze sono risultati essere intestatari di comodo di unità immobiliari e di un’attività imprenditoriale, segnatamente di un bar sito nel quartiere di San Cristoforo. 



 


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