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Mafia, secondo pentito Di Matteo ai Graviano telecomandi strage via D'Amelio

28-05-2014 15:36

redazione

Cronaca, Boss, Giovanni Falcone, paolo borsellino, Brancaccio, Graviano, Santino Di Matteo, guerra dei Roses, Ps,

Di Matteo ha deposto davanti alla Corte d'Assise di Caltanissetta, in trasferta nell'aula bunker di Rebibbia a Roma, nell'ambito del processo Borsellino quat


Redazione SUD Palermo



Il pentito Santino Di Matteo ha ancora una volta confermato di essere stato partecipe della strage di Capaci e di aver fornito ai fratelli Graviano, boss del mandamento palermitano di Brancaccio, i telecomandi usati per far saltare in aria l'autobomba che quasi due mesi dopo fece saltare in aria a Palermo il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta. Di Matteo ha deposto davanti alla Corte d'Assise di Caltanissetta, in trasferta nell'aula bunker di Rebibbia a Roma, nell'ambito del processo Borsellino quater. Il pentito, padre di Giuseppe, il piccolo rapito da Cosa nostra e sciolto nell'acido dopo due anni prigionia, ha ribadito di aver partecipato alle fasi preparatorie dell'attentato contro il giudice Giovanni Falcone ai pm Nico Gozzo e Stefano Luciani. Imputati del processo sono i boss Vittorio Tutino e Salvo Madonia e i falsi collaboratori di giustizia Calogero Pulci, Francesco Andriotta e Vincenzo Scarantino. 


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