
E' morto Bernardo Provenzano, detto Binnu u' Tratturi. Aveva 83 anni. Considerato il capo di Cosa Nostra a partire dal 1993 fino al suo arresto avvenuto 11 aprile del 2006, in una masseria di Corleone, dopo una latitanza record di 43 anni
In precedenza era già stato condannato in contumacia a 3 ergastoli e aveva vari procedimenti penali in corso. Il decesso è avvenuto all'ospedale San Paolo di Milano. Il vecchio boss era detenuto in regime di 41 bis. Provenzano era malato da tempo di cancro alla vescica.
Nel 1997, nel processo per la strage di Capaci, in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie e gli agenti della scorta, Provenzano venne condannato all'ergastolo insieme ad altri boss, tra cui, Salvatore Riina, Pietro Aglieri, Bernardo Brusca, Giuseppe Calò e Nitto Santapaola.
Lo stesso anno, nel processo per l'omicidio del giudice Cesare Terranova, il secondo ergastolo sempre in contumacia. Il terzo ergastolo nel 1999, nel processo contro gli autori della strage di via D'Amelio, in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e cinque uomini della scorta.
"Provenzano per me è morto quattro anni fa, dopo la caduta nel carcere di Parma e l'intervento che ha subito. Da allora il 41 bis è stato applicato ai parenti e non a lui, visto che non era più in grado di intendere e volere e di parlare da tempo", così il legale del boss Bernardo Provenzano, l'avvocato Rosalba Di Gregorio, ha commentato la notizia della morte del padrino corleonese, come riporta l'ANSA.
A seguito delle gravissime condizioni di salute, il suo legale negli ultimi anni aveva presentato due istanze di revoca del carcere duro e tre di sospensione dell'esecuzione della pena. Tutte respinte.