Le diverse evoluzioni a cui l’Ex Manifattura tabacchi è andata incontro, nel corso degli ultimi due secoli, hanno partecipato attivamente ad arricchire il fascino unico della città di Catania. Un fascino che si può ammirare, tastare, quasi respirare in ogni suo angolo.
Questa struttura neoclassica di oltre 7.200 metri quadrati sita al n°233 di via Garibaldi, nel quartiere di San Cristoforo, è un “piccolo” emblema della natura camaleontica che caratterizza la storia della Sicilia: prima, in effetti, l’edificio ha ospitato il Comando Militare Cittadino della Cavalleria Borbonica; poi, intorno al 1893, le sue stanze si sono tramutate in uno dei poli industriali più importanti per il capoluogo etneo dell’epoca.
Qui sono assunte oltre un migliaio di ragazze, appartenenti alle famiglie più modeste dei quartieri popolari: un migliaio di giovani pronte ad imparare il mestiere e a diventare “sigaraie”: una fabbrica eccezionale con una manodopera praticamente tutta al femminile.
Tra un’evoluzione e un’altra, e dopo aver sfamato per ben oltre 100 anni le famiglie più deboli della comunità catanese, la Manifattura tabacchi chiude definitivamente i suoi portoni allo scoccare del 2000.
Sei anni più tardi, la struttura entra a far parte del Demanio culturale indisponibile della Trinacria e viene vincolata dalla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Catania, visto il grande “interesse storico e architettonico”.
Nel 2007, l’edificio ottocentesco passa dallo Stato alla Regione, con una vendita per una cifra pari a 4 milioni di euro.
“Dovrebbe stare in un museo!”
In un giorno di mezza estate dello stesso 2007, l’allora assessore regionale ai Beni culturali, Lino Leanza, vede per la struttura di via Garibaldi ormai da tempo in disuso una nuova opportunità di rinascita, anzi, di trasformazione: “Entro l’anno” - afferma, per l’appunto, l’assessore - “i locali della Ex Manifattura tabacchi ospiteranno il museo archeologico che, in questo modo, non sarà più un’utopia.”
Un proposito davvero interessante... che non va a buon fine.
Tra un’evoluzione e un’altra, oltre ad un accorpamento al Parco archeologico greco-romano di Catania, la piena rifunzionalizzazione del palazzo prevede un costo di circa 45 milioni di euro: una spesa troppo grande e che, infatti, sbarra le porte al progetto almeno fino al 2013.
Per fortuna, dopo tempo, qualcosa si muove. Di nuovo.
Il 6 giugno 2016, con il Decreto del Dirigente Generale n°2617, viene approvato un elenco di ben 17 interventi della Regione Siciliana, finanziati tramite il PON Cultura e Sviluppo per un valore di oltre 44 milioni di euro: nell’elenco viene inserito anche l’intervento di “Conservazione recupero ed adeguamento funzionale dell’ex Manifattura tabacchi a sede del Museo regionale interdisciplinare di Catania”, a fronte di un importo pari a 5 milioni di euro.
L’11 giugno 2019, col D.D.G. n°2633, tale progetto viene approvato in linea amministrativa; nel settembre del 2020, finalmente, c’è la stipula del contratto d’appalto in favore dell’aggiudicataria, la Società Valori S.c.arl - Consorzio Stabile, e della ditta esecutrice dei lavori, la SARAPPALTI S.p.A.
Sul finire di ottobre 2020, l’allora Presidente di Regione, Nello Musumeci, e la soprintendente ai Beni culturali di Catania, Rosalba Panvini, presenziano proprio la cerimonia di consegna dei lavori alla Società Valori – Consorzio Stabile. Lavori da concludere nell’arco di 18 mesi.
Durante l’evento, Musumeci non può che mostrarsi soddisfatto alle telecamere: “Oggi si avvia alla conclusione un antico sogno che io accarezzavo già quand’ero presidente di questa Provincia: dare al capoluogo etneo un Museo archeologico degno di questo nome.”
In aggiunta alla rifunzionalizzazione generale del palazzo, il progetto di recupero dell’Ex Manifattura prevede anche la realizzazione di una biglietteria, di una zona d’accoglienza, di servizi e di laboratori da affiancare a sale espositive, garantendo così ai visitatori delle straordinarie mostre temporanee.
Per il palazzo ottocentesco, si prospetta l’ennesima e splendida evoluzione.
Al 28 febbraio 2025, lo stato di avanzamento del progetto di conservazione e recupero dell’Ex Manifattura tabacchi di Catania - nonché dell’adeguamento della suddetta struttura a Museo regionale - non è soltanto tuttora in corso ma, per di più, porta circa tre anni di ritardo sulla previsione di fine lavori; non è quindi un caso che i pagamenti finora monitorati non raggiungano nemmeno la metà dei 5 milioni di fondi totali stanziati.


Invece, l’elemento che potrebbe far sudare freddo chiunque sperasse nella “veloce” rivitalizzazione dello storico edificio ottocentesco è la data dell’ultimo pagamento effettuato – per un ammontare di poco più di 180.000 euro - in favore del progetto: il 18 dicembre 2023.
In sostanza, i pagamenti risultano fermi ormai da un anno e mezzo a questa parte.

Ma d’altronde, già nel 2020, proprio in seguito alla cerimonia di consegna dei lavori all’aggiudicataria, le nostre pagine avevano così commentato la notizia: “Speriamo, intanto mettiamo l’ennesimo nodo al fazzoletto: perché ancora aspettiamo il Museo Egizio...”
Bisogna essere onesti, però: la cultura non si fa mica nel tempo di una sigaretta! O di un sigaro, in questo caso, giusto per darsi un tono.