
di Redazione Palermo È iniziata intorno alle nove di stamattina la giornata per il ricordo di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti di scorta uccisi nella strage di Capaci con l’arrivo presso il porto di Palermo della “nave della Legalità”. A bordo mille e cinquecento giovani partiti ieri sera da Civitavecchia. Ad accoglierli c’erano alcune migliaia di studenti, Pif e Maria Falcone, sorella del giudice e presidente della Fondazione Falcone. L'iniziativa è stata realizzata dal Ministero Università e Ricerca in collaborazione con la stessa fondazione. I ragazzi, poi, indossavano le magliette di Sigillo, progetto che coinvolge i laboratori tessili di quattordici istituti penitenziari. Sulla nave erano presenti, fra gli altri, anche il ministro dell'istruzione Giannini, il presidente della commissione nazionale antimafia Bindi e il procuratore nazionale antimafia Roberti. A seguire, intorno alle undici è stata realizzata la cerimonia di commemorazione presso l'aula bunker del carcere dell'Ucciardone di Palermo. In apertura, il canto dell'Inno di Mameli curato dai bambini di alcune scuole siciliane. Bambini che indossavano una maglia bianca con i volti di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. L'Inno è stato dedicato a Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino, a tutti gli agenti di scorta uccisi nelle stragi di Capaci e via D'Amelio e a tutte le vittime di mafia. A seguire, la proiezione di alcuni video con interviste dei due magistrati e alcune immagini delle stragi. Durante la cerimonia un bambino ha letto il messaggio del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Fra gli altri intervenuti, erano presenti anche il presidente del Senato Piero Grasso e i ministri Maurizio Martina e Andrea Orlando. Tra le autorità presenti in città, poi, il ministro Angelino Alfano è stato impegnato per la deposizione di una corona di alloro intorno alle tredici a Capaci; in seguito nel suo programma è previsto un incontro presso la lapide del Reparto scorte della Caserma “Lungaro” con i familiari delle vittime delle stragi. Infine, intorno alle 18.30, è prevista la partecipazione del ministro dell'Interno alla celebrazione della Santa Messa presso il Centro Educativo Ignaziano, sito proprio a pochi passi dall’Albero Falcone. Fra tutte le dichiarazioni di politici e rappresentanti d’istituzioni pubbliche e private riportiamo quella del Presidente del Senato, Piero Grasso, che ha durante la commemorazione all’aula bunker ha affermato che "oggi siamo qui tutti insieme per ricordare, ma non basta la memoria, non bastano le celebrazioni, le parole e i discorsi, se non diventano impegno comune, l'impegno di ogni giorno nello studio, nel lavoro, nella vita per saper dire di no alla prepotenza, ai favoritismi, al compromesso, alle scorciatoie, con la coscienza pulita, a testa alta e schiena dritta" e, infine, quella di Don Luigi Ciotti che ha affermato, con un grande senso di ammonimento, che "questa violenza verbale nell'antimafia è una ferita profonda, non ci si può dividere. Stiamo facendo dei grandi regali ai mafiosi - a proseguito il fondatore di Libera- e a chi ha scelto l'illegalità. È il noi che vince. Non voglio più sentire parlare di antimafia. Essere contro le mafie dovrebbe essere un fatto di coscienza, non una carta d’identità".