L’ex Governatore Raffaele Lombardo scalda i muscoli. Attacchi al Partito Democratico e all'attuale Presidente Rosario Crocetta. Monito contro il voto a Monti "nella sua agenda non c’è niente di serio per il sud e la Sicilia" e stoccata agli ex fedelissimi “con il sudore del mio lavoro ho assicurato carriere e prestigio, vergogna”
Riparte dalla tenda Virlinzi, dove si era consumato il benservito alla politica, il ritorno in campo dell’ex Governatore Raffaele Lombardo. La campagna di Ramacca può attendere. La prossima destinazione con ogni probabilità sarà l’aula di Palazzo Madama a Roma. Capolista al Senato per il Pds-Mpa, Lombardo ha suonato la carica alla platea dei suoi sostenitori, senza risparmiare critiche e duri attacchi, dagli ex alleati del Partito Democratico fino ai recenti arruolati nelle file dell’Udc Leanza, Pistorio e D’Agostino, nomi questi che però Lombardo non ha mai direttamente pronunciato. A finire direttamente sott’attacco sono stati invece Pippo Gianni, Michele Cimino e Antonello Cracolici «Altro che Scillipoti, lui impallidisce confrontato a loro, voglio vedere come faranno a convivere con l’ex questore Malafarina». Ad ascoltare Lombardo, seduti in platea, ci sono l’ex Commissario del Parco dell’Etna Giuseppe Calaciura, l’ex direttore del personale del Comune di Catania Carmelo Reale con la figlia, tanti ex deputati autonomisti e pure qualche fresco candidato alle ultime regionali con la lista di (S)Cateno De Luca. Presente Angelo Lombardo fratello dell’ex Governatore. Tra i due si sussurra i rapporti non sembrano più splendidi come un tempo. Parole di fuoco anche per gli ex alleati nella burocrazia regionale, dai commissari nominati dallo stesso Lombardo «che si sono prostituiti al Governo Crocetta pur di mantenere le poltrone» fino agli ex compagni di partito, chiari i riferimenti, anche se l’ex Governatore non pronuncia mai i loro nomi « Con il sudore del mio lavoro ho assicurato carriere e prestigio a qualche amico, vergogna !!». A parlare di “corruzione oggettiva”, riferendosi ai cambi di casacche che stanno caratterizzando le ultime settimane, era stato poco prima dell’intervento di Lombardo il segretario regionale del partito Rino Piscitiello «C’è una campagna acquisti orchestrata da Crocetta, Lumia e Cardinale, un vero e proprio mercato delle vacche». Nell’articolato riassunto delle battaglie autonomiste, trovano spazio ad intervalli periodici le critiche al Professore Mario Monti «Nella sua agenda non c’è niente di serio per il sud e la Sicilia, per questo vi prego, occhio a Monti e ai suoi alleati presenti e futuri perché sarebbe un suicidio politico». - foto speciale e articolo sudpress.it -
A lasciarsi male con Raffaele Lombardo è stato però soprattutto il Partito Democratico. Appaiono lontani anni luce infatti i periodi in cui la spinta autonomista faceva rima con il partito di Bersani, guidato in Sicilia da Cracolici, Lupo, Papania, Genovese e Crisafulli: « Voglio dare un consiglio ai giovani – tuona Lombardo – mai allearsi con la sinistra. Tende ad omologare a loro l’alleato e se non ci riesce lo uccide politicamente». Appena si parla di nomine Lombardo rincara la dose « Una sinistra che pretende con ipocrisia di avere un primato morale ma che agisce con le minacce, la paura e le promesse».
Lombardo spiega anche i motivi della sua candidatura e dell'alleanza con Silvio Berlusconi, la stessa che a poche ore dalla chiusura delle liste sembrava vacillare «L'alleanza con il Cavaliere era l'unica alternativa, io mi sono candidato per la vita di questo movimento, con l’attuale legge elettorale se consideriamo i voti che alle regionali abbiamo fatto confluire verso FLI saremo intorno al 12% esprimendo così forse anche tre senatori che ci permetteranno di essere decisivi».
L’ex Governatore scalda i muscoli. Attacchi al Pd e Crocetta. Monito contro il voto a Monti e stoccata agli ex fedelissimi “vergogna” Autore DDL
