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Ce ne siamo occupati più volte.
Adesso ci è tornato in mente monitorando il sito trasparenza del comune di Catania.
Abbiamo infatti trovato una determina del 15 giugno con cui la direttrice delle Politiche per l'Ambiente e Gestione Autoparco Lara Riguccio, su proposta del Responsabile Unico del Procedimento Geom. Salvatore Fiscella, autorizza allo scarico delle acque reflue di tipo domestico ai sensi dell’art. 124 del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i. – Società “Centro Commerciale S.c.a.r.l.” - Stabilimento sito in Catania, Zona Industriale, via Passo del Fico S.P. 70/I – C.da Bicocca."
A proposito, anche il nome del geom. Fiscella ci ricorda qualcosa, a meno che non sia un omonimo, lo abbiamo ritrovato in una ordinanza sindacale del 2015 che lo incaricava di affrontare il problema San Berillo Vecchio, sono passati otto anni e…ci abbiamo scritto un pezzo, ma per il resto la situazione in quel quartiere è decisamente peggiorata. E continuano a non fare niente.
Comunque a prescindere da San Berillo, con questa determina è scattato il campanello: ma nel 2021 la giunta comunale non aveva avviato l'iter per la revoca della concessione di “Centro Commerciale all'Ingrosso” perché era scaduta …cinque anni prima e nessuno se ne era accorto?
E allora facciamo un pò di memoria, perché questa storia è pazzesca, oltre ad essere un affare milionario.

Intanto sintetizziamo:

Questa testata nel 2020 segnalò che la concessione conferita con trattativa privata alla società “Venuto e Fronterrè” per la gestione del Centro Commerciale all'Ingrosso di Bicocca era scaduta nientemeno nel 2017, il bene con in dote i suoi affitti milionari doveva tornare nella disponibilità del Comune, ma quest'ultimo evidentemente era in altre faccende affaccendato e aveva lasciato che questi privati continuassero a gestirlo, incassando affitti e quote condominiali senza alcun titolo.
Leggetelo quel pezzo, perché è oggettivamente interessante e dà un'idea di come non funziona Catania.
O almeno, non funziona quando conviene a qualcuno che non funzioni.
Ad oltre un anno da quella nostra segnalazione, la giunta municipale con delibera dell'11 maggio 2021, si accorge che quella concessione era in effetti scaduta nel 2017, e non solo la revoca ma ordina anche accertamenti sulla regolarità degli atti precedenti e sule opere effettivamente realizzate dai concessionari.
Doveva essere una bomba ed invece fu neanche un petardo: non fecero niente.
Nel 2022 torniamo sulla vicenda e pubblichiamo quella delibera a quanto pare mai eseguita, e ci sarebbe proprio da capire perché.
Scrivevamo, e lo riportiamo integralmente perché ci pare davvero interessante: "Come detto nell'incipit, quella concessione era scaduta nel 2017 e dopo qualche discutibilissima "proroga tecnica" basata sull'irragionevole motivazione che il comune stava studiando che fare (dopo 15 anni!), non si ebbe più notizia e quindi non si capisce a tutt'oggi chi abbia gestito gli ingenti affari milionari di quella enorme struttura, a che titolo e per quale ragione, e, come vedremo, ad avere più di un dubbio è proprio il comune di Catania che lo mette in neretto nella sua delibera.
Arriviamo infatti all'11 maggio del 2021, con la delibera della giunta comunale di Catania numero 65.
La giunta è al gran competo, presenti il sindaco Salvo Pogliese, gli assessori Roberto Bonaccorsi , Giuseppe Arcidiacono, Enrico Trantino, Sergio Parisi, Alessandro Porto, Fabio Cantarella, Ludovico Balsamo, Barbara Mirabella, Giuseppe Lombardo e Michele Cristaldi.
L'oggetto è chiaro: RISOLUZIONE PER NATURALE SCADENZA DELLA CONCESSIONE A TRATTATIVA PRIVATA ALL’A.T.I. VENUTO & FRONTERRÉ + 2 DELLA COSTRUZIONE E GESTIONE DEL CENTRO COMMERCIALE ALL’INGROSSO IN C.DA PASSO DEL FICO - ATTO DI INDIRIZZO.
La proposta di delibera proviene dall'assessorato Lavori Pubblici e viene subito "modificata" in sede di giunta con due "precisazioni" che evidentemente nella proposta della direzione non c'erano.
Nella proposta era scritto: - "Dichiarare risolto il contratto di cui alla la convenzione n. 76648 di Re- pertorio, n. 19920 di Raccolta, avente ad oggetto la “Costruzione e gestione degli edifici com- merciali, degli impianti tecnologici, delle reti per il telecontrollo e per la distribuzione dei servizi informatici e opere varie del centro commerciale all’ingrosso adeguato ai rilievi dell’Ammini- strazione ed integrato con le prescrizioni” concernente il Centro Commerciale in Contrada Passo del Fico per intervenuto decorso del termine di validità dello stesso."
In effetti un pò troppo surreale quella formula finale: "risolto per intervenuto decorso del termine di validità dello stesso".
Così la giunta di cui sopra lo sostituisce e delibera con questo capoverso: "Dare atto che la concessione di cui alla convenzione n. 76648 di Repertorio, n. 19920 di Raccolta, avente ad oggetto la “Costruzione e gestione degli edifici commerciali, degli impian- ti tecnologici, delle reti per il telecontrollo e per la distribuzione dei servizi informatici e opere varie del centro commerciale all’ingrosso adeguato ai rilievi dell’Amministrazione ed integra- to con le prescrizioni” concernente il Centro Commerciale in Contrada Passo del Fico, si intende risolta perché giunta a naturale scadenza."
"NATURALE SCADENZA" NEL 2021???
MA È SCADUTA NEL 2017!!!
DA QUASI 5 ANNI!!!
Non lo dicono, sorvolano beatamente, però, ecco il micidiale però, effettuano una seconda modifica alla proposta della direzione, nel secondo capoverso, una sorta di salvaguardia: "Verificare la regolarità dei rapporti economici fra il Comune e l’A.T.I. interessata, come scaturente dalla concessione."
Ah si? Dopo 15 anni di concessione e a quasi 5 dalla "naturale scadenza" si accorgono di dover "verificare" nientemeno che "la regolarità dei rapporti economici" con Fronterrè & C.
Ma c'è di più.
Infatti nella delibera della giunta, dopo una premessa sugli obblighi cui il concessionario avrebbe dovuto adempiere, e si parla di opere importanti e dispendiose, viene inserita una ulteriore FORMULA: "Ravvisata la necessità di acquisire tutta la documentazione attestante la regolarità delle opere eseguite dalla concessionaria prime di prenderle in carico all’Amministrazione."
Quindi, ad oltre venti anni dall'inizio ed a cinque dalla "scadenza naturale" di questa incredibile vicenda che solo a Catania poteva verificarsi, devono ancora "acquisire la documentazione attestante la regolarità delle opere eseguite dalla concessionaria".
MA PERCHÈ CI SONO DUBBI CHE LE OPERE ESEGUITE DALLA CONCESSIONARIA POSSANO ESSERE IRREGOLARI?
Attenzione, questa delibera che abbiamo scovato, lo abbiamo scritto sopra, è del maggio 2021: è già passato un altro anno e da quel momento agli atti non risulta niente di pubblicato.
Sarebbe ora che il comune di Catania chiarisca pubblicamente ed in maniera trasparente cosa è accaduto PERCHÈ
È VERAMENTE PAZZESCO QUELLO CHE ACCADE A CATANIA..."
Quelle considerazioni del 2022, compresa l'ultima su quanto sia pazzesca questa città, restano attuali perché da ricerche fatte all'albo pretorio del comune alla data di ieri 12 luglio 2023, non risulta alcun atto conseguente alla delibera di revoca, né alcun esito degli accertamenti ordinati.
Adesso dei tre assessori presenti a quella giunta, uno è diventato addirittura sindaco, per di più avvocato penalista, Enrico Trantino, ed altri due fanno parte della sua amministrazione attualmente in carica, Sergio Parisi ed Alessandro Porto.
Si sono dimenticati della delibera 65 dell'11 maggio 2021?
Si rendono conto che sono passati oltre due anni, 26 mesi da quando hanno ordinato la revoca a seguito di una “scadenza naturale” non riscontrata per ben 6 anni e nessuno ha fatto niente?
Dispiace a lor signori spiegare alla città questa storia?