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Gianni Loria, come diventare un mago tra trucchi, abilità e studio costante

25-04-2021 09:00

Marica Musumarra

Pianeta spettacolo,

Come si fa a diventare un mago? Come si imparano i numeri di prestigio? Come si fa a distinguere un professionista da un principiante? Attraverso le p

Come si fa a diventare un mago? Come si imparano i numeri di prestigio? Come si fa a distinguere un professionista da un principiante? Attraverso le parole di Gianni Loria, mago e cabarettista, scoprirlo sarà molto più semplice!

Stupire, illudere e divertire. Far credere alle persone cose che non esistono, permettendo loro di staccare, anche solo per qualche ora, dalla routine quotidiana per viaggiare con la mente. E rilassarsi. Ecco cosa è in grado di fare un mago, uno di quelli bravi, che con le sue capacità e le peculiarità che lo contraddistinguono, può davvero lasciarti a bocca aperta!

 

Ma come apprendere l’arte della magia? Come si impara a catturare lo sguardo del pubblico, incuriosirlo per poi, alla fine, sbalordirlo? A spiegarlo è Gianni Loria, classe 1956, disegnatore e cabarettista magico!

 

Il meraviglioso “loop” della magia

 

Gianni è di origine siciliana ma ha sempre vissuto a Bologna. Ha una famiglia, un figlio di 40 anni e si ritiene “una persona estremamente normale, che ha sempre lavorato, tanto da andare in pensione a 56 anni!”. Il suo approccio al mondo della magia è avvenuto all’età di 21 anni, come racconta: “Prima del matrimonio ho iniziato a lavorare in una nuova azienda: l’amministratore delegato, ai tempi, era anche il presidente del Club Illusionisti Prestigiatori di Bologna e aveva notato che ero in grado di fare un ‘giochetto’ con delle monete; una sera, mi ha proposto di accompagnarlo a un evento, una riunione regionale di magia, per esibirmi. Ho sbagliato il mio numero 7 volte su 7. Il mio battesimo non è stato sicuramente dei migliori!”.
 


Da quell’esordio rivelatosi un flop, Gianni Loria si è appassionato totalmente alla magia e ai giochi di prestigio, iniziando a farsi coinvolgere dalle attività del club e seguendo corsi di formazione, imparando nuovi numeri e acquistando nuovi strumenti che gli permettessero di sviluppare al meglio le proprie capacità: “Non avevo un soldo - racconta - infatti ho iniziato con 5 monete e un mazzo di carte, che utilizzavo per fare dei piccoli numeri durante le feste dell’unità. Quando andava bene guadagnavo 50 mila lire a sera e la mattina dopo dovevo essere in ufficio”. Le sue parole lanciano un messaggio fondamentale: non importa se non hai possibilità economiche, è importante che inizi a provare!

Dopo qualche anno, finalmente Gianni riesce a esibirsi su un vero palco: “Non appena salito - ricorda - non sapevo cosa fare. Allora ho inventato, mi sono lanciato, ho fatto quello che avevo imparato. Credo sia stato proprio quello il momento in cui ho capito che la magia, per me, sarebbe stata la più grande passione!”. E aveva ragione: nel 1984, infatti, diventa presidente del Club Illusionisti Prestigiatori di Bologna, che ha portato avanti per ben 40 anni, e nel 1990 viene chiamato in seno al Consiglio Direttivo del Club Magico Italiano per diventarne vice presidente nel 2003 e presidente nel 2015.

 

La carriera di Gianni Loria è stata divertente, ricca di emozioni e soprattutto gratificante. Nata da un semplice numero di magia con 3 monete da 100 lire, lo ha portato a diventare uno dei maghi cabarettisti più amati e apprezzati del settore e ad entrare in quello che lui definisce una sorta di “loop della magia”: “All’inizio, quando mi esibivo durante le fiere - racconta - ho adocchiato l’oggettistica infinita che un mago può avere a disposizione e la tentazione di imparare cose nuove è stata irrefrenabile".

Noi maghi amiamo circondarci di strumenti apparentemente stupidi e insignificanti che, in realtà, ci trascinano in un loop dal quale è impossibile uscire!

 

Cosa vuol dire essere un mago

 

“Vuol dire sapere fare spettacolo ed essere capaci di farsi richiamare dopo un’esibizione - spiega Gianni Loria - diventando un vero e proprio prodotto da vendere. A differenza di oggi, ai miei tempi era sicuramente più semplice fare questo mestiere, vendersi e guadagnare: c’erano molte più feste di paese, ci si poteva esibire con più facilità e maggiore frequenza. Attualmente le occasioni che gli artisti hanno di mostrare il loro talento sono veramente poche - continua - e fare il mago è diventato davvero difficile”.

Ma non solo, dato che uno dei problemi maggiormente riscontrati negli ultimi anni è che ci siano troppi improvvisatori e pochi professionisti: “Chi improvvisa e fatica a intrattenere il pubblico - spiega Gianni - fa un brutto lavoro. Il motivo? Sicuramente non ha voluto studiare, o non si è impegnato abbastanza. Nel nostro mondo non si smette mai di imparare, ogni scusa è buona per esercitarsi, leggere un libro, osservare i colleghi e trarne insegnamento. Se non si è disposti a fare questo, meglio cambiare mestiere”.


Cosa fare per diventare un mago

 

Passione, studio, esercizio continuo. Questi sono, in linea di massima, i 3 punti sui quali dovrebbe basarsi, secondo Gianni Loria, chi vuole intraprendere la carriera di mago. E compie una distinzione molto interessante: “Prima degli anni Ottanta ci si arrangiava - spiega - e gli artisti si autocreavano e autoformavano. Successivamente, quindi quando mi esibivo io, si acquistavano gli oggetti di interesse, si agiva da autodidatta e si mostrava quanto imparato al pubblico con la speranza che apprezzasse. Oggi, invece, è cambiato tutto: i ragazzi hanno a disposizione quel meraviglioso strumento chiamato Internet che, spesso, può rivelarsi un’arma a doppio taglio. Da una parte, si guarda un tutorial per imparare; dall’altra, l’obiettivo prevede un semplice scimmiottare quanto visto, riuscire a replicarlo per poi girare un nuovo video da caricare. Chi si comporta in questo modo, in sintesi, non ha imparato proprio niente”.

 

Secondo Gianni, infatti, “un vero numero di magia deve essere eseguito dal vivo”. Imitare gli altri per il semplice gusto di saper rifare lo stesso davanti a una telecamera non equivale alla manualità, all’esercizio e la dedizione necessari a far prevalere il vero talento.

 

Come si riconosce un bravo prestigiatore?

 

Quando si dice che i maghi fanno tutti le stesse cose è assolutamente vero ma, come dice Gianni Loria, “distinguersi è la chiave di volta. Ogni professionista deve andare alla ricerca di un aspetto particolare, soprattutto se ha fatto della magia il proprio mestiere. In questo caso - spiega - il fatto si complica, perché vivi di magia e i tuoi numeri devono essere semplicemente unici”. 

 

Guardando uno spettacolo, infatti, quante volte si è rimasti affascinati? Ma a volte l’apparenza inganna: “Il pubblico spesso rimane stupito rispetto al numero che sta guardando - spiega Gianni - ma se l’esibizione non è altro che una copia, o è il frutto di una semplice formazione personale avvenuta senza alcun appoggio di un club riconosciuto, si ha a che fare con tutto, tranne che con del talento vero”.
 

E a proposito di vero talento: “Due artisti impareggiabili del momento? Il Mago Forest e Raul Cremona: il primo riesce a inventarsi un numero diverso a sera e ancora non riesco a capire come faccia, il secondo - conclude - potrebbe andare avanti per ore senza stancarsi. Il loro segreto? Lo studio. Non smettono mai di sperimentare cose nuove, di apprendere nozioni e guardarsi intorno. Ecco perché sono così bravi!”.

 

Le varie declinazioni del mago

 

Come in tutte le professioni, anche quella del mago ha le sue declinazioni, che possono essere definite delle specializzazioni del mestiere: “Le più famose e conosciute - spiega Gianni Loria - sono sicuramente l’escapologia (chi non conosce Houdini?), il mentalismo (che negli ultimi anni è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante realizzando cose spettacolari), l’illusionismo e l’ipnosi. Ma le branche della magia sono numerose e comprendono anche le ombre cinesi, le sabbie, le colombe, la manipolazione; solo i numeri con le monete vengono racchiusi in una categoria a parte! Ogni mago, semplicemente, sceglie in cosa specializzarsi e prosegue di conseguenza”.

 

L’importante è non scambiare un mago che esegue numeri di ipnosi con un santone che compie atti miracolosi!

 

“Fai il mago se…

 

… sembra scontato, ma se è la tua reale passione, se ti fai prendere da questo mondo in piena totalità, se quando entri in un negozio compreresti qualunque cosa per imparare e per stupire gli altri” afferma Gianni, ribadendo ancora una volta come la magia trascini in un vero e proprio loop. 

"La magia è una droga, una volta iniziato non puoi più farne a meno. Il tuo obiettivo è quello di salire sul palco, creare illusioni e far credere alle persone cose che non esistono"

E conclude: “Se sei bravo andrà alla grande, se non lo sei (mal che vada) il pubblico ti compatirà con un applauso di circostanza. E fidati: se lo è, te ne accorgi subito!”

 

Chi è Gianni Loria


Nato a Messina il 9/7/1956. Vivo a Bologna dal 1959.
Sono sposato con Anna dal ’77 ed ho un figlio: Cristian.
Ho 3 Diplomi come Disegnatore, mestiere che ho assolto fino alla pensione arrivata nel 2013 a 56 anni, dopo 41 anni di lavoro da dipendente. Contemporaneamente, dal ‘78, inizia la mia esperienza come Cabarettista Magico toccando punte di 294 serate in un anno (1989).
Inizio la mia attività “ Magica “ nel 1977 e da subito comincio a collaborare
con il Club Illusionisti Prestigiatori di Bologna di cui divento Presidente nel 1984.

Dopo una collaborazione decennale con l'organizzazione CMI dei
Congressi organizzati da Alberto Sitta, nel 1990, viene richiesta la mia Collaborazione in seno al Consiglio Direttivo e ne divento il Vice Presidente
nel 2003, poi Presidente f.f. nel 2013 ed oggi sono Presidente del Club Magico Italiano dal 20 giugno 2015.
 

Organizzo dal 1990 un Congresso per illusionisti: il Trofeo Alberto Sitta ormai arrivato alla 17° edizione (biennale), con una partecipazione media di 350 presenze, congresso di notevole interesse nazionale ed internazionale.
 

Dirigo il Club Illusionisti Prestigiatori di Bologna dal 1984, con una programmazione di oltre 70 incontri annuali e con 20 conferenze tra nazionali ed estere. Guido la formazione dei nuovi Maghi principianti ed allievi con un corso annuale unico in Italia.
 

Coordino, propongo ed organizzo il Servizio Conferenze del Club Magico
Italiano dal 1990 arrivato ad oggi a oltre 50 tour effettuati e proposti ai vari
Club Italiani e Delegazioni CMI e curo e collaboro con essi per la formazione e la divulgazione della Magia Italiana in tutte le sue forme.
 

Sono responsabile del Coordinamento delle Delegazioni Regionali e Cittadine
del CMI, dal 1990 e curo il coordinamento, la formazione e la promozione del CMI all’interno delle Delegazioni Regionali e Cittadine, che tra il 2012 ed il
2020 ho visitato completamente e creato almeno 15 Delegazioni CMI nuove.

 

Sono promotore e collaboratore in seno al College of Magic del Club Magico Italiano (organo che cura Artisti per i World Contest) ) per il quale sono impegnato sia con i Focus organizzati, che per la gestione della sede di Bologna.

 

Collaboro attivamente con l’organizzazione del Congresso Internazionale Annuale del Club Magico Italiano, sin dal 1978 e mi occupo dell’organizzazione e del coordinamento generale.
 

Dirigo la rivista ufficiale del Club Magico Italiano – MAGIA MODERNA MAGAZINE della quale sono Direttore Redazionale, una rivista di 116 pagine che scrive la storia del Club Magico Italiano ed è l’unico organo ufficiale a disposizione dei Prestigiatori Italiani; esce con 4 numeri annuali ininterrottamente dal 1953.
 

www.clubmagicoitaliano.it

www.illusionisti.it

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