Nel giro di pochi giorni Catania è stata al centro di fatti di bullismo criminale da parte di varie gang di giovinastri che hanno fatto alzare il livello di guardia: anche sotto il profilo della sicurezza più elementare sul territorio i problemi stanno andando rapidamente sotto controllo.
Tra quelli più eclatanti e coperti da tutti i media, il caso del giovane aggredito sul monopattino e la pattuglia dei vigili urbani dileggiata in strada, ne è accaduto un altro meno conosciuto e, probabilmente, ancora più inquietante.
A darne notizia con un comunicato ufficiale il dr. Marcello Rodano, già Vice Questore e attuale Segretario Generale del sindacato di Polizia MP.
È accaduto che due operatori della Polizia a cavallo, nel corso di un servizio nel quartiere di San Berillo, accorgendosi di attività illecite, venissero minacciati con armi improprie da probabili malavitosi del rione.
Chiesto e ottenuto rinforzo dalla centrale operativa, venivano raggiunti da colleghi che però ricevevano l'ordine di desistere dall'intervenire e ritirarsi.
Il Segretario Rodano spiega che un'ordine simile potrebbe anche essere ragionevole e finalizzato ad evitare pericolosi scontri, magari per predisporre strategicamente un successivo intervento di risposta all'inaudita aggressione.
La cosa che appare grave ed al momento inspiegabile è che invece nessun intervento successivo è stato predisposto dal comando responsabile, così rischiando di contribuire ad ingenerare in questa gente quel senso di impunità che di conseguenza li rende sempre più spudorati e pericolosi nella loro violenza.
È opportuno chiarire cosa sia accaduto quel 22 aprile a San Berillo e chi e perché ha deciso di soprassedere, consentendo che operatori delle Forze dell'Ordine in servizio, nei confronti dei quali condividiamo la stima e solidarietà del Segretario Rodano, venissero così gravemente minacciati e costretti alla resa di fronte a delinquenti di strada che così diventano sempre più audaci nell'attentare alla sicurezza quotidiana di tutti i cittadini.