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L'inutilità della Catania Film Commission e la modifica al sito dopo la denuncia di Sudpress

15-05-2018 09:11

Franco La Magna

depuratori, maresciallo salvo mirarchi, Ordine giornalisti,


Modificato il sito web dell’Amministrazione a seguito del nostro servizio sull’organismo comunale creato nel 2002, che funziona sostanzialmente per richiedere permessi per l’occupazione del suolo pubblico al comando dei VV.UU.



A seguito del servizio pubblicato da SudPress sull’organismo comunale denominato Catania Film Commission, che ha denunciato un organigramma scaduto da anni ed ancora propalato come valido sul sito web, nonché tutti gli errori contenuti nella pagina “Catania come set: la storia” - constatiamo con soddisfazione come lo stesso organigramma sia stato finalmente aggiornato, dopo anni d’inqualificabile diffusione e di obsoleta permanenza di una sequela di palesi inesattezze.



In particolare l’attuale organigramma consiste ora, con in testa l’immarcescibile Enzo Bianco giunto agli ultimi giorni del suo mandato infinito, da Gian Luca Emmi (divenuto, da Vice, Capo di Gabinetto, a seguito della rimozione di Massimo Rosso (interdetto dalla Magistratura dalle funzioni di Ragioniere Generale in merito all’inchiesta in corso sullo scandalo della raccolta dei rifiuti), quindi dalle impiegate Bertino e Impastato. E’ stata dunque definitivamente cancellata dall’organigramma, rimasto immutato fino a pochi giorni addietro, la ex Responsabile P.O. Domenica Baudo che per oltre due anni è apparsa nel ruolo di responsabile della Catania Film Commission, nonostante il collocamento in quiescenza di cui nessuno s’era accorto prima della nostra denuncia.



Qualcosa è stato modificato anche alla voce “Catania come set: la storia”, malamente scopiazzata dalle poche pubblicazioni esistenti sulla materia. Tutto ciò, sia ben chiaro, nulla sottrae alle nostre denuncie che hanno incontrovertibilmente evidenziato l’inconsistenza di un organismo che sulla carta dice di offrire “ampia offerta di servizi e beni volti ad attrarre le produzioni grazie all'abbattimento dei costi di produzione…” e che, in realtà, funziona goffamente soltanto per richiedere permessi per l’occupazione del suolo pubblico al Comando dei Vigili Urbani e per fornire inutili “informazioni preliminari”, ignorando del tutto le vere funzioni delle vere Film Commission, millantando crediti inesistenti.



Prova ne sia, come abbiamo già denunciato “…che nessuna produzione cinematografica, televisiva o fotografica è mai arrivata a Catania su invito della Film Commission, perché nessuna produzione ha mai risparmiato (e mai risparmierà) un centesimo per intervento della Catania Film Commission, tant’è che sono i privati a farla da padrone”.



L’Amministrazione comunale Bianco continua, dunque, a perseguire con proverbiale superficialità e totale mancanza di professionalità l’inefficace gestione di un organismo, che avrebbe potuto e dovuto far rientrare la città in un circolo virtuoso come volano dell’economia territoriale, divenuto specchio fedele di quello sfacelo in cui il sorridente sindaco PD e la sua Giunta raccogliticcia hanno condotto la città di Catania.


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