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Il fantomatico "Patto per Catania", spacciato come risultato delle "grandi relazioni" di Bianco: una bufala

10-04-2018 03:59

Giuseppe Nibali

enzo bianco, Matteo Renzi, maresciallo salvo mirarchi, adeguamento sismico,

Il fantomatico "Patto per Catania", spacciato come risultato delle "grandi relazioni" di Bianco: una bufala

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Era stato spacciato come un vero e proprio "miracolo"del sindaco uscente che si ricandida a quasi settant'anni e per la quinta volta. E lo fa beatamente malgrado la città affondi nel degrado, disservizi, sporcizia ed inefficienza. L'ultima novità è che il Partito Democratico, o quel che ne resta, non ha la faccia neanche di metterci il proprio simbolo su questa candidatura. In realtà, con una semplice ricerca in rete, il famigerato "Patto per Catania", firmato nell'aprile del 2016 dal primo cittadino Enzo Bianco e dall'allora premier Matteo Renzi al Teatro Massimo Bellini, si scopre non essere un'esclusiva del capoluogo etneo, ottenuta grazie al sapiente ed oculato lavoro di un sagace amministratore, che per la sua città ha lavorato giorno e notte, in modo da ottenere quanti più vantaggi possibili dal governo nazionale come ostinatamente propagandato. Infatti accordi come quello tra Bianco e Renzi, sono stati stipulati praticamente per tutte le città italiane, da Milano a Cagliari, da Bologna a Napoli, da Palermo a Genova e tante altre. Tra l'altro con risultati ben diversi, considerato che a Catania non è stato fatto praticamente nulla se non qualche centinaio di comunicati.


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Un traguardo incredibile, che avrebbe dovuto consentire alla città di riemergere da un periodo di inabbissamento, causato da tanti fattori, e che avrebbe dato il via ad un vero e proprio restyling, grazie al lavoro incessante del suo Primo Cittadino Enzo Bianco, in grado di stipulare un importante accordo con l'allora Governo del Premier Matteo Renzi, e assicurare a Catania, finanziamenti tali da permettere una vera ripresa.


Ed invece, con una breve ricerca online, per chi non ne fosse già informato, si scopre che questo tipo di accordi, dal governo Renzi furono sottoscritti con la maggior parte dei sindaci delle grandi Città Metropolitane italiane, in momento diversi e con importi certamente differenti da luogo a luogo ed in base agli interventi da effettuare, ma di sicuro non un'esclusiva catanese.


Palermo, Cagliari, Bari, Reggio Calabria e Napoli nel sud Italia, ma anche Bologna e Genova, e le città turistiche per eccellenza del Bel Paese, cioè Venezia e Firenze, oltre che per la "capitale finanziaria" d'Italia, Milano.


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Tutte città molto diverse tra loro e con diverse esigenze e priorità, così come anche Catania per tanti aspetti, che potrebbe e dovrebbe però non essere meno importante nè logisticamente, nè turisticamente.


E dunque, nulla di incredibile quanto ottenuto da Enzo Bianco, ma solo ordinaria amministrazione per il sindaco di Catania. Il problema semmai si è manifestato all'indomani della firma in pompa magna, tra fotografi e location da grande evento, sbandierando l'importo notevole stanziato per le opere, di sicuro altissimo, ma davvero utilizzato a dovere?


Il "Patto per Catania" infatti è partito a rilento, alla spicciolata, con successive


rimodulazioni, e inserimenti vari

rispetto alla prima stesura, come la riqualificazione del Campo di rugby San Teodoro dei "Briganti Librino" ed il Teatro "Angelo Musco". Due progetti notevoli, ma che chissà quando vedranno davvero la luce.


Tra quelli iniziali inseriti in questa specifica progettazione finanziaria si annoveravano il completamento della rete fognaria, la


 

ristrutturazione di alcuni beni architettonici come il Convento dei Crociferi (che dovrebbe essere anche la sede della famigerata succursale del Museo Egizio di Torino a Catania), la


 

realizzazione della via di fuga Rotolo-Ognina e la riqualificazione del palazzo di cemento a Librino, la rifunzionalizzazione della rete museale di Catania e del Centro Direzionale San Leone e la manutenzione delle scuole con adeguamento e ristrutturazione dei plessi.


Tutte opere estremamente importanti, con costi altrettanto rilevanti, in grado di portare una boccata di ossigeno, qualora realizzate, all'economia cittadina per svariati motivi.


La situazione però, poco prima della fine del 2017 non era delle migliori

dal punto di vista dei lavori, della messa in atto dei progetti, pertanto a Catania si attende speranzosi di vedere se e quando questo progetto, spacciato come eccezionale perchè ottenuto in modo quasi esclusivo, si concretizzi davvero e del tutto.


 


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Edito da: Sudpress S.r.l. zona industriale, c.da Giancata s.n. – 95121 Catania

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