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Regionali del 5 novembre: è crisi anche dei manifesti elettorali

31-10-2017 20:10

Barbara Corbellini

Cronaca, elezioni, casertana-catania, febo mari, index research, elezioni politiche 2018,

Regionali del 5 novembre: è crisi anche dei manifesti elettorali

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In occasione delle elezioni regionali del 5 novembre, a pochi giorni dal voto ci si aspetterebbe di trovare una città piena di gigantografie di volti e frasi d'effetto sparsi selvaggiamente ovunque che ogni volta intaccano il decoro della città, ma sembra che in "tempi di crisi" tiri una brutta aria anche per i candidati che quest'anno sono andati al risparmio. Tra le strade del centro storico regna una desolazione assoluta, rispetto alle regionali del 2012: sono stati allestiti solo alcuni pannelli per l'affissione nelle piazze principali del centro storico come piazza Verga, piazza Trento, piazza Michelangelo, piazza Cavour, piazza Santa Maria di Gesù piazza Palestro e Corso Sicilia e dall'ufficio affissioni del Comune, a parte il centro della città, menzionano la zona di Monte Po e via Pietro Novelli. Ma Catania è molto grande e per queste elezioni sembra davvero che la promozione elettorale scarseggi. Ebbene si, ormai anche la politica fa la fame



Forse si è pensato di risparmiare in pubblicità o più semplicemente l’era di internet e dei social ha cambiato un po’ anche il modo di fare propaganda elettorale. Che sia un lento declino della tradizionale propaganda realizzata con i manifesti affissi per la città?



Fatto sta che nel centro cittadino passeggiando per le vie più importanti, nemmeno ci si accorge di essere in piena atmosfera preelettorale. Sudpress ha fatto una piccola perlustrazione in piazza Verga, di fronte al Palazzo di Giustizia, in piazza Trento e in piazza Michelangelo. Nella prima sono stati allestiti sul lato destro, alcuni pannelli di legno destinati alle affissioni elettorali. Diversi manifesti coprono barbaramente gli altri, ogni mattina ce ne sono di nuovi che nascondono in parte quelli già appesi il giorno prima. Ma ci sono ancora molti spazi vuoti ad appena sei giorni dalle elezioni. Il che significa che probabilmente i candidati hanno deciso di orientarsi su altri mezzi di comunicazione, più moderni ed efficaci, social innanzitutto, anche se restano sempre verdi i vecchi e cari "santini elettorali". Insomma, la propaganda politica per le strade della città si vede solo col binocolo. E dire che un tempo l'affissione selvaggia comportava una vera e propria guerra tra gli "attacchini" che neanche il tempo di affiggere manifesti, venivano battuti dai loro colleghi "avversari".


 


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Stessa situazione per piazza Trento, mentre piazza Michelangelo è ancora più "povera": considerando l'ampiezza della piazza è presente un solo pannello con un lato occupato dalle locandine e il retro in parte vuoto. Gli enormi volti dei politici per lo più strappati dai vandali. Ma non finisce qui: in questi giorni il vento ha fatto cadere il pannello. Che sia una triste metafora simbolica della desolazione di questa campagna elettorale?



Tra le locandine finora affisse nelle piazze visitate da Sudpress, quelle che spopolano sono di Forza Italia e Fratelli D'Italia. Ma anche Udc, Popolari e Autonomisti e Sicilia Futura.


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Fatto curioso e un po’ bizzarro è la foto che circola su Facebook del


manifesto 

appiccicato abusivamente su un muro, all’angolo di un palazzo, proprio 


vicino al cimitero.

 Luogo decisamente anomalo per fare un pò di propaganda elettorale.



In ogni caso si tratta di una situazione totalmente opposta a quella delle regionali del 2012. Sudpress allora aveva ricevuto diverse segnalazioni di lettori infastiditi dal proliferare di manifesti abusivi ovunque che, oltre a deturpare il decoro urbano, producevano una notevole quantità di immondizia.



Quest’anno pare ci sia un'inversione di tendenza che, per il momento, sembrerebbe risparmiare alla città miriadi di volti e slogan solitamente sparsi ovunque capiti, volti a pubblicizzare la varie candidature verso le nuove elezioni regionali.



Ma da qui al 5 novembre c'è ancora un pò di tempo e tutto potrebbe succedere. Teniamoci forte.


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