Dopo l'ok del Ministero della Salute alla rete ospedaliera, continua a crescere l'incertezza dei medici sul futuro delle aziende sanitarie siciliane. Il segretario regionale di ANAAO Assomed Pietro Pata, sentito da Sudpress, non nasconde le preoccupazioni dei colletti bianchi "Ci sono forti dubbi sulla rete, dal punto di vista economico, territoriale e lavorativo -avverte Pata- Anzitutto ci chiediamo se ci siano effettivamente i fondi per garantire l'aumento del personale come si è pubblicizzato in questi giorni, attivando i presidi di cui si è parlato, e qualora ci fossero, sono gli stessi stanziamenti del 2015? Inoltre, secondo noi, ci sarà un problema con il 118 e i pronto soccorso degli ospedali, che anzichè venire alleggeriti, verranno alla lunga sovraccaricati". "Non sappiamo come e quando verrà risolto il grande problema dei precari, circa un migliaio, della dirigenza e del comparto sanitario siciliano, a prescindere dai proclami dell'assessore alla Sanità Baldo Gucciardi -continua il sindacalista-. In questo senso sarà necessario aspettare di rifare gli atti aziendali e i documenti sul fabbisogno del personale, stilati dalle varie aziende nel 2016, ma evidentemente ora da rivedere del tutto. Questo perchè alcune unità operative sono completamente cambiate e trasformate in strutture semplici, con minore necessità di personale, mentre altre invece sono state create ex novo". "Il Garibaldi Nesima di Catania, non ha presentato, e avrebbe dovuto farlo già lo scorso dicembre su richiesta dell'assessorato regionale alla Salute, un piano di rientro triennale per aver sforato di oltre il 10% la differenza tra costi e ricavi. Oltre al Garibaldi anche altre cinque aziende sanitarie siciliane avrebbero dovuto. L'ANAAO aveva chiesto contezza in merito, dal momento che avrebbe certamente influito sul personale, senza ricevere però risposta. Oggi noi temiamo che ciò possa ripercuotersi sulle 9000 assunzioni di cui si parla". Infine, a Catania e provincia nello specifico, dopo aver appreso della scomparsa all'ospedale di Bronte dei reparti di Urologia e Ortopedia e la trasformazione delle unità di Chirurgia, Radiologia e Analisi di laboratorio da complesse a semplici, l'ANAAO denuncia le notevoli anomalie anche nei nosocomi del capoluogo etneo: "Com'è possibile che l'unità di Neurochirurgia dell'Arnas Garibaldi, che fattura 4 milioni di euro l'anno, venga declassata? O la rianimazione pediatrica venga inglobata da quella per gli adulti? Verranno poi ridotti i posti letto in Chirurgia al Policlinico e all'ospedale Vittorio Emanuele, oltre che in altre strutture dei paesi vicini, con ovvie ricadute sui pronto soccorso a discapito della gente, come già detto." Che questa riforma della sanità siciliana avesse luci e ombre era indubbio, anche per i tempi di gestazione. Che fossero però più i lati oscuri che le certezze, era inaspettato, soprattutto per chi attendeva, forse con troppa euforia, dei cambiamenti in positivo.