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Compostaggio a rischio, pochissimi impianti nel catanese: Grammichele e Ramacca

15-01-2017 06:30

Barbara Corbellini

Cronaca, differenziata, rifiuti, sicilia catania, export, maresciallo salvo mirarchi, sambuca di sicilia, tratta,

Compostaggio a rischio, pochissimi impianti nel catanese: Grammichele e Ramacca

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Dove finisce la frazione umida che i cittadini provano a differenziare? La destinazione sono due impianti di compostaggio attivi a Grammichele e Ramacca. Che capacità di conferimento hanno? Sono efficienti? 



Solo due impianti di compostaggio si contano nella provincia di Catania. Il primo è l’impianto della Kalat Ambiente a Grammichele con una capacità di conferimento autorizzata di 22 mila tonnellate all’anno di frazione umida. L’impianto è stato realizzato con fondi comunitari POM 1996/1999 e POR 2000/2006.



La Kalat ambiente è proprietaria  anche di un altro impianto per la selezione e il trattamento del rifiuto secco con una capacità di conferimento di 20 mila tonnellate all’anno.
La società fa riferimento all’ATO Catania Provincia Sud comprendente 15 comuni: Caltagirone, Castel di Iudica, Grammichele, Licodia Eubea, Mazzarrone, Militello in Val di Catania, Mineo, Mirabella, Imbaccari, Palagonia, Raddusa, Ramacca, San Cono, San Michele di Ganzaria, Scordia e Vizzini.



L’altro impianto di compostaggio è a Ramacca, ed è privato dell’Ofelia Ambiente con una capacità di conferimento di 60 mila tonnellate all’anno di umido.



Tuttavia stando ai dati raccolti da Rifiuti Zero il solo impianto davvero efficiente, ma che da solo non può reggere l’intero fabbisogno della provincia è quello della Kalat Ambiente a Grammichele.
Secondo gli studi effettuati dal nostro centro di Ricerca il fabbisogno della provincia di Catania si aggira sulle 460 mila tonnellate, mentre quello che riesce a soddisfare Kalat Ambiente è di 20 mila tonnellate di umido annue>>.


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A Paternò doveva essere realizzato un terzo impianto, ma sono saltati i finanziamenti da 5 milioni di euro, molto probabilmente per questioni burocratiche. Nel 2012 il progetto era in attesa di finanziamento PO FESR 2007/2013 e tali fondi sarebbero serviti per realizzare una struttura dalla quale si sarebbe ricavato il compost.
Il centro di compostaggio si sarebbe dovuto realizzare già nel 2012 ed entrare in funzione l’anno dopo. Avrebbe dovuto trattare 12 tonnellate di rifiuti organici provenienti da 18 comuni. Peccato che ciò non accadde.



In tutto questo la frazione umida di Catania dove finisce?



Morale della favola? Non si differenzia e gli impianti di compostaggio sono troppo pochi. Senza sufficienti impianti anche la differenziata dei comuni più virtuosi è destinata a fallire.



 


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