
Dopo le polemiche delle scorse settimane tra residenti e gestori dei locali, parlano i rappresentanti delle istituzioni interessate, l'assessore alle attività produttive Nuccio Lombardo ed il vice presidente vicario del consiglio comunale Sebastiano Arcidiacono. Sud Press ha intervistato l’assessore alle attività produttive Nuccio Lombrado: “Il rapporto tra i residenti del centro storico e la movida catanese è molto complicato. La musica dai locali non si può eliminare, l’unica cosa che si può fare è intensificare i controlli per verificare se i locali rispettano le regole”. Il vice presidente vicario del consiglio comunale Sebastiano Arcidiacono: "Serve un giusto equilibrio tra le attività commerciali e le esigenze dei residenti. La strada giusta è il piano dehors" Dopo le vicende della discussa discoteca Vittoria si comprende che il tanto contestato locale è diventato il simbolo di una generale situazione di disagio tra i residenti del centro e i locali. I cittadini lamentano situazioni ai limiti della sopportazione dovuta all'eccessivo rumore che proviene dalle attività in questione che compromette il riposo e la serenità notturna. Sud Press ha intervistato l’assessore alle attività produttive Nuccio Lombrado che ha cercato di chiarire la situazione: Quali sono i problemi maggiormente riscontrati dai residenti del centro storico? La situazione è vivibile? “I residenti lamentano la musica fino a tardi, questo compromette il loro riposo notturno, e noi mandiamo le squadre per effettuare i controlli. I vigili urbani controllano il centro storico e poi verbalizzano. È chiaro che dopo diverse segnalazioni scattano le chiusure”. Quali sono le regole che dovrebbero essere rispettate? “Per risolvere il problema alla radice dovrebbe essere tolta la musica nei locali, ma non è possibile, la legge non lo consente. Anche l’Arpa effettua controlli perché i titolari dei locali non possono mettere il volume che vogliono. La regola è che fino a mezzanotte e mezza si può tenere la musica. La concessione prevede che i locali, a quell'ora, devono tenere il volume di alcuni decibel, il problema è che i vigili dopo le segnalazioni arrivano sul posto ma non hanno lo strumento necessario per misurare i decibel. I residenti giustamente si lamentano e si crea questa situazione difficile da gestire”. E' davvero possibile gestire la situazione? “Noi teniamo degli incontri periodici con l’assessore Rosario D’Agata e l’assessore Orazio Licandro perché questa è una situazione difficile da gestire. Le due cose sono incompatibili: abbiamo da un lato i residenti che giustamente pretendono il diritto al riposo notturno e dall'altro le attività serali/notturne come i locali. L’unica cosa che si può fare è intensificare i controlli per verificare se i locali rispettano le regole. Se hanno la concessione vuol dire che la musica è consentita ma entro certi limiti. I controlli ci sono, le autorizzazioni non le lasciamo con facilità in mano a dei titolari che fanno quello che vogliono, ma è anche vero che le risorse umane che abbiamo a disposizione sono poche. Dobbiamo convivere con questa situazione". Dunque l’eterna guerra tra i residenti e i locali del centro storico sembra non finire mai. Ci si domanda se e quanto influisce su questa situazione un piano regolatore vecchio che risale al '68. A tal proposito il vice presidente vicario del consiglio comunale Sebastiano Arcidiacono sostiene che il compito del piano regolatore è quello di immaginare delle regole per pianificare l'attività edificatoria della città, ma esso non è determinante per la situazione conflittuale tra residenti del centro storico e locali. Importante in questo senso è invece il piano commerciale meglio noto come piano dehors. "Si tratta di un vero e proprio piano per la movida - esordisce Arcidiacono - in base al quale vengono stabiliti i tempi e gli orari delle attività commerciali, e una serie di regole fondamentali a cui devono sottostare. La vivibilità del centro storico dipende dalla gestione degli esercizi pubblici della movida come pub. I residenti sono sempre andati in conflitto con questo stato di cose e una possibile soluzione è sicuramente racchiusa nel piano dehors, il piano commerciale che stabilisce tutte le regole a cui le attività si devono attenere". "Ci sono delle norme molto stringenti per quanto riguarda i pubblici esercizi che devono rispondere a determinate caratteristiche - prosegue Arcidiacono - Il punto è che quando ci sono delle regole queste regole vanno rispettate e nelle situazioni di ambiguità trovano terreno fertile l'abusivismo. Da qui si creano una serie di situazioni spiacevoli. Ora, la soluzione migliore per il benessere della città sarebbe un giusto equilibrio tra zone residenziali ed esercizi commerciali come pub. La soluzione vera non è quella dei residenti e neanche quella dei commercianti, perchè se noi esageriamo con la movida i residenti se ne vanno e così quando chiudono le attività commerciali la zona in questione diventa un luogo deserto, oppure diventa solo residenziale e questo può intaccare negativamente sull'economia. E' necessario un giuso equilibrio tra le due parti in modo tale che questo accontenti un pò tutti, un buon accordo riesce ad ottenere questo equilibrio. Dobbiamo lavorare per questo, e l'abusivismo deve essere tenuto lontano da tutto ciò".
Situazione complessa da gestire che occorrerebbe tenere a bada verificando il rispetto delle regole per una convivenza pacifica.
Anche i residenti delle centralissime via Montesano e via Pulvirenti, traverse di via Etnea, lamentano lo stesso problema con cui devono convivere da anni.
Se c’è una zona residenziale, quindi abitata da cittadini, è legittimo che questi vogliano riposare durante le ore notturne: allora è corretto collocare locali come discoteche e pub a ridosso di zone abitate?