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Il giornale che pubblica una notizia e scatena l'inferno

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Centro catanese di medicina e chirurgia, a casa in 19. Ugl: “Trovare soluzione per salvare i posti di lavoro

01-10-2016 09:11

redazione

Cronaca, accenture, beni sequestrati, maresciallo salvo mirarchi, ovini, brucellosi,

Centro catanese di medicina e chirurgia, a casa in 19. Ugl: “Trovare soluzione per salvare i posti di lavoro"

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La segreteria della federazione Sanità dell'Ugl ha espresso profonda preoccupazione per la rimodulazione della pianta organica da parte della Casa di cura privata, che ha portato alla dichiarazione di 19 esuberi



La segreteria della federazione Sanità della Ugl di Catania ha espresso profonda preoccupazione in merito alla rimodulazione della pianta organica da parte del Centro catanese di medicina e chirurgia, struttura sanitaria privata, che nei giorni scorsi ha portato alla dichiarazione di 19 esuberi.



Una questione, quella illustrata nei dettagli dal segretario Carmelo Urzì e dal responsabile sindacale aziendale Simone Costa, nel corso di una riunione tenuta nella sede di via Teatro Massimo, che riguarda in particolare la figura di ausiliare socio – sanitario, che attualmente impiega 17 dipendenti, ed il nucleo di dietisti formato da 2 unità.



Si tratta di una scelta, come motivata in una nota inviata dall’azienda ai sindacati, che è conseguenza dell’avvenuta esternalizzazione del servizio di preparazione dei pasti e dell’imminente concessione in appalto del servizio di pulizie.



In questo caso lo stesso Centro si è impegnato ad inserire nel capitolato la clausola di salvaguardia per l’assunzione, da parte dell’impresa appaltante, dei 17 addetti licenziati per cui non sarà possibile attivare gli ammortizzatori sociali, mentre per i lavoratori impiegati come “dietisti” non ci sarà nulla da fare.



“In questo momento in cui la disoccupazione cresce a dismisura, questa notizia giunge come una vera e propria doccia gelata. Come segreteria provinciale Sanità abbiamo determinato di procedere, in ogni sede competente, allo scopo di evitare che altri lavoratori perdano il diritto all’occupazione – afferma Carmelo Urzì – poiché riteniamo strumentale questo provvedimento, mirato più a tagliare i costi che a migliorare i servizi, senza garanzie per gli attuali occupati. Anche perché, con la scusa di dare all’esterno i compiti di pulizia si vuol mandare a casa, o peggio ancora provare a demansionare, operatori che ancora oggi svolgono mansioni diverse oltre alla sola igienizzazione della struttura. In più riteniamo che la figura del dietista non debba essere eliminata dalla pianta organica, essendo essenziale nell’ambito dei presidi offerti e mai delegabile alle responsabilità in capo all’appalto per la preparazione dei pasti.”



I componenti della segreteria, inoltre, hanno ribadito l’allarme lanciato nei giorni scorsi insieme alle federazioni Ugl Medici ed Università in relazione al redigendo piano sanitario regionale, la cui bozza ha fatto scatenare nella provincia il panico assoluto.



“Rimaniamo vigili affinché non venga smantellata la rete ospedaliera di Catania e provincia, né tanto meno vengano soppresse strutture d’eccellenza come i reparti oncologici – aggiunge il segretario. Inoltre continueremo a batterci fin quando non saranno immessi in servizio i vincitori di concorso, ancor prima della pubblicazione di nuovi concorsi.”



Infine, la segreteria ha affrontato e discusso diverse questioni legate al comparto e, nello specifico, si è occupata di problematiche sindacali nell’ambito delle numerose strutture private presenti nell’area metropolitana catanese.”


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