
La storia che emerge nelle scorse settimane e riguarda la gestione dell'ENPAM è davvero sconcertante. L'ENPAM è l'ente nazionale di previdenza dei medici, una delle più ricche e potenti organizzazioni presenti sul territorio nazionale. La missione è garantire assistenza e pensioni ad oltre 354.000 medici iscritti con 88.000 pensionati. Il patrimonio in proprietà a questo ente previdenziale è strabiliante: 12,5 miliardi di euro. Ed è proprio sulla gestione di questo immenso patrimonio che si è incentrata l'attenzione della Procura di Milano, sollecitata dalle denunce di alcuni consiglieri di minoranza degli organi di amministrazione dell'ente stesso, tra i quali l'ex presidente dell'ordine dei medici di Catania professor Giansalvo Sciacchiatano. La Guardia di Finanza di Milano, coordinata dal Procuratore Aggiunto di Milano Nello Rossi con il Sostituto Procuratore Corrado Fasanella, hanno accertato i fatti denunciati e notificato gli avvisi di chiusura indagini. Indagati l'ex presidente dell'Ente dei medici, Eolo Parodi, ex presidente dell'ente, l'ex direttore generale Leonardo Zongoli, l'ex responsabile degli investimenti Roberto Roseti ed il consulente esterno Maurizio Dall'Occhio. Le accuse vanno dalla truffa all'ostacolo allattività di vigilanza. Al centro della questione una serie di ingentissimi investimenti finanziari che hanno condotto il patrimonio dell'ente a forte rischio, concentrando tali operazioni per il 77% dell'intero patrimonio in derivati, provocando una perdita presunta di oltre 250 milioni di euro e comportando parcelle di consulenza elevatissime. In corso di indagine sono emerse altre anomalie che hanno condotto gli inquirenti ad aprire altri fascicoli relativi anche alla gestione del patrimonio immobiliare, con compravendite per centinaia di milioni di euro. A denunciare le anomalie nel 2011 alcuni consiglieri di amministrazione dell'ente, tra i quali il professore catanese Giansalvo Sciacchitano che a causa di queste denunce venne espulso nel 2012, con una procedura del tutto singolare, dal consiglio stesso, nel quale sedeva dal 2005 con un mandato che sarebbe scaduto nel 2015. I fatti di queste settimane e gli esiti delle indagini milanesi parrebbero adesso dargli ragione, anche del violento ostracismo che il professore ha subito in occasione delle ultime elezioni dell'ordine dei medici di Catania e per il solo fatto di aver denunciato quelle che paiono colossali malversazioni in danno di tutta la categoria dei medici italiani. Sciacchitano, classe 1948, è uno storico dirigente dell'ordine dei medici catanese, in cui milita da oltre 30 anni e di cui è stato vice presidente per 15. Nel 2005 entra in consiglio di amministrazione dell'Ente nazionale. Nel 2011, Sciacchitano, con altri 5 consiglieri presidenti degli ordini di Bologna, Ferrara, Potenza Catania e Latina, si accorge che qualcosa non andava nella gestione dell'immenso patrimonio finanziario dell'ente. Le domande si fanno pressanti ma rimangono tutte senza risposta, costringendo alla denuncia. L'iniziativa di Sciacchitano gli procura la reazione violentissima dei vertici dell'ente che arrivano ad espellerlo con l'accusa che le sue denunce avevano compromesso l'immagine dell'ente. Fatto fuori Sciacchitano, la gestione dell'Ente è rimasta nelle stesse mani sino all'intervento della Guardia di Finanza ed alle conclusioni di queste settimane. Occorre dire che il professore Sciacchitano, da quel momento, ha subito ogni tipo di ritorsione, anche in ambito locale, con interventi sui giornali della nuova dirigenza catanese che salutava come benefica l'espulsione del professore perchè avrebbe consentito "una maggiore collaborazione con i vertici dell'Enpam." Una posizione davvero incredibile e che merita certamente un approfondimento. Torneremo sull'argomento, spiegando dalla viva voce dei protagonisti quanto accaduto, che aasume una rilevanza straordinaria per tutta la cetegoria dei medici che paiono un pò distratti da come si svolgono le cose all'interno degli ordini professionali, dimenticando che i miliardi che vengono gestiti e, soprattutto, quelli che spariscono, sono i soldi delle loro future pensioni.