Delle volte, nel corso di svariati e secolari dibattiti sull’arte, sia i critici sia i “semplici” appassionati si sono soffermati su un punto che potrebbe ben apparire come una minuzia.
Magari, però, tanto minuzia non è.
Nel giudicare un’opera d’arte, è importante valutare anche la cornice che la racchiude? Oppure è solo il quadro a meritare gli sguardi più attenti?
Le prime pennellate
A due settimane dal Decreto Direttoriale n°1735 del 13 luglio 2017, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca pubblica in Gazzetta Ufficiale un avviso piuttosto stuzzicante per piccole, medie e grandi imprese, per Atenei, per amministrazioni pubbliche e per altri soggetti ammissibili e interessati: l’avviso in questione riguarda la possibilità di presentare progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, nell’ambito dell’”Asse II” del Programma Operativo Nazionale (PON) 2014-2020.
Per l’ormai scorporato Ministero, che in quel periodo è capitanato dalla ministra Valeria Fedeli, si tratta di una procedura davvero in grande: questa, in effetti, prevede progetti ed interventi che possano andare a beneficio sia di Regioni del centro-nord sia di quelle che rientrano nella categoria “meno sviluppate”, come la Sicilia.
L’ammontare totale di risorse economiche stanziate supera di gran lunga i 470 milioni di euro.
Questi progetti devono però essere realizzati nel quadro di 12 aree di specializzazione, già individuate dal PNR 2025-2020: da “Aerospazio” ad “Agrifood”, passando per il “Design, creatività e Made in Italy” fino ad arrivare all’area “Smart, Secure and Inclusive Communities”.
In particolare, quest’area di specializzazione, alla quale vengono destinati quasi 30 milioni di euro, fa riferimento alla creazione di soluzioni tecnologiche che siano altresì utili al monitoraggio del territorio e delle infrastrutture critiche, alla prevenzione di eventi critici e di rischio nonché alla mobilità intelligente di merci e persone.
Il 7 gennaio 2019, con una comunicazione rilasciata sul web magazine “Le strade dell’informazione”, Anas S.p.A. annuncia con fierezza di aver ricevuto un finanziamento europeo per tre progetti proprio in seno al PON Ricerca e Innovazione 2014-2020 del MIUR.
Uno dei tre progetti prende il nome di “RAFAEL”.
Il quadro
Tocca deludere fin da subito i lettori dall’accesa passione per l’arte: “RAFAEL”, il nome di una delle tre iniziative di partenariato che vedono coinvolta Anas, non si riferisce in alcun modo all’immortale architetto e pittore italiano.
In realtà, si tratta di un acronimo (anche se, per certi versi, piuttosto alternativo): “system for Risk Analysis and Forecast for critical infastructure in the AppeninEs dorsaL regions”.
Come descritto anche sul sito ufficiale della società per azioni, le finalità di questa iniziativa, coordinata dall’agenzia ENEA, consistono nell’“ottimizzazione e l’integrazione di metodologie e tecnologie innovative per stimare l’impatto di eventi naturali o antropici sulle infrastrutture critiche e sugli operatori di servizi essenziali.”
Nello specifico, Anas contribuisce a RAFAEL, insieme a diversi altri partners d’eccellenza come INGV e Geo-K, grazie all’allestimento di svariati siti pilota sparsi per il meridione italiano: uno di questi è approntato in una zona della città di Catania soggetta a sismi.
Qui, infatti, sono due le infrastrutture monitorate in modo continuativo: il viadotto San Paolo, sulla Tangenziale ovest del capoluogo etneo, e la galleria San Demetrio, sull’Autostrada Catania-Siracusa.
Su entrambe le opere catanesi attenzionate sono installati sensori ambientali, meteorologici, sismici e geodinamici, in grado di fornire informazioni utili con le quali si possa determinare lo stato di degrado delle stesse strutture, indicare i possibili rischi e fornire delle stime inerenti alle conseguenze, anche per la popolazione.
Si è quindi in presenza di un immenso progetto di partenariato, che abbraccia a sé scienza, ingegneria ed informatica.
La cornice
Secondo quanto attestano i dati tecnici pubblicati sul bimestrale “Strade&Autostrade”, il budget complessivo destinato al solo RAFAEL equivale a 9.279.926 euro.
Per giungere a questa cifra, la stessa Anas elargisce una somma di circa 850.000 euro.
Riguardo a tale straordinario e ambizioso progetto, che porta il codice ARS01_00305, sono inoltre riferite le date di inizio e di ultimazione, rispettivamente il 1° settembre 2018 e il 30 novembre 2022.
Nonostante ciò, lo stato di avanzamento di questa iniziativa, che vede impegnati gli uffici catanesi di Anas, siti in Via Basilicata a Misterbianco, risulta ancora in corso; alla stessa maniera si mostrano i pagamenti monitorati finora, fermi a nemmeno 100.000 euro, a fronte di un costo pubblico da poco più di 410.000 euro; a tal proposito, l’ultimo versamento monitorato riguarda il pagamento di una cifra pari a 14.289 euro, effettuato in data 18 luglio 2024.


A questo punto, potremmo dire che la parte cruciale di un’opera d’arte non è di certo la cornice, quanto il quadro stesso.
Ma chi non storcerebbe il naso di fronte ad un quadro dell’immortale architetto e pittore Raffaello, se fosse incastonato in un’arrugginita cornice di ferro?