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ASP Catania, incredibile disorganizzazione ed i Centri Riabilitativi non possono pagare gli stipendi neanche p

03-04-2023 06:30

Pierluigi Di Rosa

Cronaca, Focus, Sanità,

ASP Catania, incredibile disorganizzazione ed i Centri Riabilitativi non possono pagare gli stipendi neanche per Pasqua

Un solo dipendente addetto ad uno dei servizi più delicati dell'amministrazione e da cui dipendono migliaia di lavoratori: ma è normale?

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I ritardi nel pagamento degli stipendi ai propri dipendenti è sempre drammatico, si tratta di famiglie che hanno impegni, mutui, figli da mantenere. 

Ormai, e da tempo, per le famiglie del ceto medio, di quelli che lavorano in tutti i settori pubblici e privati, il risparmio è un miraggio, si fa fatica ad arrivare alla terza settimana del mese, ed è quindi ovvio che il ritardo anche di un solo giorno crea ansie e patemi insopportabili, spesso forieri di altre crisi e tensioni che si ripercuotono sulla vita quotidiana, arrivano a sfasciarle le famiglie, provocando depressioni, nevrosi e veri e propri disturbi che magari sarebbe possibile evitare se chi deve facesse il proprio dovere in maniera efficiente.

 

Poi, quando questi ritardi coinvolgono le cosiddette “feste comandate”, come Natale o Pasqua, e padri e madri di famiglia si trovano nel disagio di non poter comprare un pensiero per i figli o la spesa per la ricorrenza, tutto diventa più pesante, triste.

 

Bisogna porsi il problema, proprio per la rilevanza sociale che riveste un fenomeno simile che porta alle soglie della povertà persino chi lavora 10 ore al giorno ed è anche dotato di titoli e specializzazioni, ed a porselo dovrebbero essere soprattutto i cervelloni lautamente pagati per garantire un minimo di efficienza nella pubblica amministrazione. Perché spesso capita che i problemi siano proprio determinati dalle lentezze di un sistema che non funziona e si ostina a non funzionare.

 

Attenzione, lenti quando non interessa a nessuno, mentre riescono ad essere velocissimi in casi molto particolari: lo abbiamo visto qualche giorno fa raccontando che arrivano in un paio di mesi addirittura ad assumere personale che non gli serve tanto è vero che ancora in prova lo trasferiscono ad altra azienda. Lasciamo perdere…

 

Il caso di oggi riguarda un settore delicatissimo, le funzioni svolte dai Centri di Riabilitazione convenzionati con il servizio sanitario nazionale tramite l'ASP di Catania.

 

Si tratta di enti che impiegano migliaia di professionisti che si curano dell'assistenza di decine di migliaia di utenti, spesso con disabilità gravissime, un indotto di vite che si ritrovano accomunate in destini difficili da sopportarsi e che non è giusto rendere ancora meno tollerabili a causa di burocrazie impazzite.

 

Tra gli enti, tanto per consentire ai nostri lettori di intendere meglio di cosa parliamo, ricordiamo, in ordine alfabetico, 

 

  • AIAS - Acireale;
  • CSR - Catania;
  • Concetta D'Alessandro - Caltagirone;
  • Fondazione ORTUS - Mascali;
  • J.F. Kennedy - Acireale;
  • Kennedy - Adrano;
  • Lucia Mangano - S.A. li Battiati;
  • O.D.A Catania - Pedara - Paternò - San Giovanni La Punta;
  • Regina Virgum - Caltagirone;
  • Unione Italiana Ciechi - Catania;
  • Villa Angela - San Giovanni La Punta
  • Villa Sandra - San Giovanni La Punta;
  • Villa San Giuseppe - Aci Sant'Antonio.

 

Ribadiamo: migliaia di dipendenti e decine di migliaia di utenti cui devono essere assicurate cure ed assistenza essenziali. ES-SEN-ZIA-LI!!!   

 

Ora, la legge prevede che le prestazioni rese dai centri di riabilitazione siano pagate dal sistema di welfare pubblico e per garantirne la sostenibilità ha attivato un meccanismo in base al quale le ASP devono corrispondere in anticipo ogni trimestre l'85% per cento di quanto fatturato in quello precedente, salvo conguaglio a conteggio definitivo. 

 

Non è difficile, ed in un sistema sufficientemente organizzato, dove non occorrono eccellenze ma più semplicemente personale adeguato in termini quantitativi e qualitativi, ci vorrebbero non più di qualche ora lavorativa per poter adempiere: ma se ad un servizio così delicato una pubblica amministrazione destina un solo dipendente, è ovvio  che le disfunzioni ed i ritardi diventano la regola, che se si volesse pensar male si dovrebbe ritenere che sia fatto apposta, perché non è ragionevole supporre che fior di top manager pagati centinaia di migliaia di euro all'anno possano essere così scarsi da non capire che un ufficio con un solo dipendente non possa funzionare e che non si rendano conto degli effetti gravissimi che la loro inadempienza produce; non è possibile, ci sarà un motivo che adesso è ora spieghino pubblicamente in modo che chi deve intervenga per risolverlo. O per rimuovere gli incapaci.

 

Fatto sta, che gli enti sopra elencati, avanzano ancora il saldo dell'ultimo trimestre 2022 e anche le varie anticipazioni di cui sopra vengono liquidate sempre in ritardo, praticamente quasi a consuntivo, alla scadenza del trimestre che dovevano anticipare, vanificando il senso della norma che serviva proprio ad evitare di costringere questi enti in costante crisi di liquidità ed i loro dipendenti di conseguenza sempre con l'acqua alla gola. 

Ma perché? 

Solo perché non sono in grado in queste ASP di organizzare il lavoro con un minimo di criterio? 

Ma è accettabile nel 2023 e con tutto il personale assunto? 

Invece di continuare a menare il can per l'aia  con l'odissea dei precari covid, perché non li destinano alle funzioni deficitarie?

 

La delibera che “anticipa” le somme del primo trimestre,  la 1096, è stata infatti adottata solo il 6 marzo, quindi si tratta praticamente di un consuntivo, altro che anticipazione, e sono state liquidate soltanto alla fine di marzo, mentre gli enti sono ancora in attesa del saldo del quarto trimestre 2022. 

 

Il risultato? Migliaia di dipendenti senza stipendio, anche per Pasqua.

 

E non possono far altro che ringraziare, per l'ennesima volta,  i top manager dell'ASP di Catania, naturalmente, e con loro l'assessorato regionale alla Salute, il presidente della Regione e tutti quelli che continuano a non risolvere i problemi ed anzi ad aggravarli di giorno in giorno…

 


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